Adriano Galliani rinnova la fiducia nei confronti di Massimiliano Allegri: una frase letta più volte nelle ultime settimane, a fronte di risultati assai poco brillanti da parte del Milan. Nonostante fossero in molti a pensare che davanti a una squadra sotto di due reti a Palermo la panchina del tecnico rossonero stesse ormai vacillando troppo pericolosamente, a quanto sembra i rapporti con l’amministratore delegato della società sono tornati su buoni livelli. Merito anche della rimonta completata nella ripresa, dopo aver regalato un tempo agli avversari. Allegri è stato bravo a rivedere alcune delle sue convinzioni e a prendere un punto con le unghie e i denti, ma è chiaro che il gioco ancora una volta non ha convinto e che la rilsaita rimane durissima. E’ il sito gazzetta.it a riportare le parole di Galliani proferite a metà del volo di rientro dalla città siciliana, teatro del pareggio andato in scena ieri nel corso dell’anticipo della decima giornata di serie A. “Abbiamo chiarito due o tre cose e abbiamo fatto pace”, avrebbe detto l’ad rossonero, “ma il presidente Berlusconi non c’entra, il presidente è sereno. Lo sento tutti i giorni e conosco bene il suo umore. So che cosa pensa. Ma io non ho bisogno di sollecitazioni: mi arrabbio da solo. E mi arrabbio quando vedo cinque mediani”, con riferimento al 3-5-2 per cui Massimiliano Allegri ha optato nel primo tempo contro il Palermo per far stancare meno El Shaarawy. Solamente pochi giorni fa, subito dopo l’ennesima sconfitta incassata contro il Malaga in Champions League, lo stesso Galliani aveva confermato a Milan Channel l’intenzione di voler proseguire senza indugi con Allegri: “Andiamo avanti – aveva detto l’a.d. – Usciremo da questo momento con questo allenatore. È il pensiero mio e del presidente Berlusconi. Io cerco di parlare poco perché mi chiedono sempre del tecnico, ma non è questo il nostro problema”. Dopo il match di coppa, Galliani cercava di guardare soprattutto agli aspetti positivi di una gara che ha però confermato un momento di crisi per la squadra: “Ho riguardato la partita con il Malaga, non abbiamo giocato male, eravamo ben organizzati in campo. Sul gol sfiorato da Mexes ho pensato che è un momento in cui marca male”. Discorso diverso ieri: il Milan è stato in balia del Palermo, è andato sotto di due gol praticamente senza opporre resistenza e solo nel secondo tempo ha giocato come ci si aspetta che il Milan faccia. Al di là dei cinque mediani (un’esagerazione tattica di Galliani, ma che fa ben capire quale sia l’atteggiamento attuale della squadra e la poca qualità della stessa), convince poco il fatto che Allegri abbia sostanzialmente provato tutti i moduli possibili e immaginabil, passando dal trequartista classico al 4-2-3-1 al tridente offensivo con difesa a 4 e poi con difesa a 3, fino al 2-5-2 di ieri. Manca solo il canonico 4-4-2, forse, per avere il quadro completo;
E il problema è che con nessuna di queste formazioni il Milan ha mai realmente convinto, facendo capire che aldi là dei sistemi di gioco quello che manca è innanzitutto la personalità, perchè non può sempre esserci El Shaarawy (20 anni) a togliere le castagne dal fuoco. Dunque, per ora si va avanti con Allegri, ancora una volta; non è detto che sia l’ultima conferma che il tecnico toscano riceverà, ma le valigie non sono ancora state disfatte.