Non un complimento, non un rimprovero, neanche degli spifferi. Il silenzio di Berlusconi è davvero un mistero. Dove è andato a finire il presidente del Milan che invocava il bel giuoco o le due punte all’allenatore di turno? E’ questo il quesito che si pongono i tifosi del Milan, increduli di non sentire una parola da parte del loro presidente per quanto riguarda la situazione del Milan. Che sta vivendo un momento molto difficile, uno dei più delicati dell’epoca berlusconiana: in campionato si viaggia alla media di un punto a partita, con sette lunghezze e già quattro sconfitte al parziale della settima giornata. Il tecnico Allegri ha ricevuto la conferma da parte di Galliani, che continua a mettere la faccia ed intervenire pubblicamente per placare l’animo dei tifosi e rassicurare l’allenatore rossonero, che notoriamente non fa impazzire Berlusconi. I tifosi del Milan non hanno raccolto l’invito della società a rinnovare l’abbonamento, sono meno le tessere vendute in questa stagione, a San Siro non viene più tanta gente e quest’anno si è già registrato un doppio record negativo di spettatori. Per capire il perché del silenzio di Berlusconi abbiamo intervistato in esclusiva a Ilsussidiario.net Xavier Jacobelli, direttore editoriale di Calciomercato.com.



Come spiega il lungo silenzio del presidente del Milan? Il problema è che possono esserci varie interpretazioni al silenzio di Berlusconi, anche perché il Milan non sta andando bene e quindi le parole del presidente servirebbero in un momento del genere.

I tifosi sono arrabbiati più per il mercato del Milan o per l”assenteismo” del presidente? Io credo che siano arrabbiati per la mancanza di chiarezza da parte di Berlusconi, già a partire da quest’estate con le cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic che in teoria avrebbero dovuto restare a Milano. Berlusconi deve essere chiaro con i tifosi: esponga i piani futuri della società, spieghi che il Milan deve continuare su questo piano di risanamento o che è pronto a rilanciare la squadra con acquisti importanti.



Lei crede che Berlusconi voglia rilanciare la squadra? Io credo che Berlusconi abbia tanti impegni extracalcistici, che forse stanno portando in secondo piano. A partire dalla politica, anche perché siamo agli albori della campagna elettorale.

In estate si sono sacrificati i giocatori importanti per avere un bilancio sano. Cosa significa?

E’ stato importante risanare un bilancio in rosso, frutto di ingaggi stratosferici dati ad alcuni giocatori. E’ evidente che la crisi economica che ha investito l’Italia e non solo ha fatto capire che certe cifre non possono essere spese. Poi c’è anche il discorso di eventuali acquirenti esteri pronti a intervenire, ma questi sono argomenti che dovrà affrontare in primo piano Berlusconi. Ripeto, da parte sua c’è mancanza di chiarezza.



Il Milan intanto continua a stentare in campionato… Questo però si sapeva, il Milan fa bene a confermare Allegri perché non può certamente fare miracoli con quello che ha a disposizione. Ricordiamoci che comunque Allegri ha vinto un campionato e una Supercoppa Italiana in due anni. 

Quanto farebbe bene al calcio italiano un Berlusconi in prima linea nel Milan? Al calcio italiano farebbe bene il primo Berlusconi, quello che arrivò al Milan portandolo in vetta al mondo. Era un Berlusconi innovativo per il calcio italiano e non.

 

(Claudio Ruggieri)