A gennaio con due certezze. Un’affermazione che, di sti tempi, in casa Milan non può che rappresentare una piacevole novità, visto l’alone del tutto nuovo, se contestualizzato nell’intera storia rossonera, che sta avvolgendo Milanello e via Turati in questa calda, impensabile, rocambolesca prima parte di stagione. Partiamo da una novità che riguarda il periodo di stop del campionato, destinato a fermarsi sabato 22 dicembre per poi riprendere la domenica dell’Epifania: ebbene, niente più Dubai, niente Malta, niente estero per il cruciale ritiro invernale. Tutti a Carnago: dal sole degli Emirati, alla nebbia di Varese. Un passaggio, un cambiamento climatico che, destino vuole, segue in un sarcastico parallelismo discendente il vertiginoso ridimensionamento degli obiettivi sportivi dalla stagione scorsa a quella in corso. Dalla lotta attiva per riconfermarsi campioni d’Italia alla seria consapevolezza che non snobbare la Coppa Italia quest’anno potrebbe essere l’unica chiave per dare un senso al 2013. Tutto questo con l’incognita Champions, s’intende. Una Champions che, con tutta certezza, non vedrà tra i suoi partecipanti alla fase diretta Djamel Mesbah. Il mancino algerino, infortunatosi alla coscia oltre un mese fa, dopo aver recuperato dallo stiramento ha iniziato ad allenarsi con il gruppo. Per lui, tuttavia, lo staff medico rossonero ha previsto un rientro in campo graduale, tanto che non figura ancora tra i convocati di Massimiliano Allegri. Non sarà, dunque, questa sera a Catania con i compagni, sarà invece a disposizione della Primavera di Aldo Dolcetti, impegnata domani pomeriggio nella gara casalinga contro il Sassuolo. Indipendentemente dal recupero dell’ex Lecce, però, la batteria di terzini, tenendo conto anche del polivalente Mattia De Sciglio, è quasi al completo (out solo Didac Vilà) e per Mesbah non sarà facile ritagliarsi spazio. Senza dimenticare il nuovo “concorrente”: quel Kevin Constant che, a suon di prestazioni crescenti in qualità e quantità, ha ormai convinto Adriano Galliani a strapparlo definitivamente al Genoa. Si lavora al prestito con diritto di riscatto, magari proprio all’ombra della lanterna (nel caso partisse il titolare Luca Antonelli), senza dimenticare chi lavorò alacremente ad agosto per assicurarsi le prestazioni di Djamel:
Torino e Palermo. Due certezze, dicevamo, a cui si contrappone l’ennesimo infortunato X, l’ennesimo rientro “incognita”. Un leitmotiv che, dall’arrivo di Alexandre Pato, ha caratterizzato Milanello più e più volte, per più stagioni. Dopo l’infortunio “da applausi” ai legamenti del ginocchio di quest’estate in spiaggia, in preda al senso di colpa, Sulley Muntari si è impegnato con tutte le forze in un incredibile recupero lampo. Il calvario sembrava essere un ricordo già a fine ottobre. Tornato convocabile per la trasferta di Palermo, alla vigilia della successiva partita contro il Chievo ha abbandonato l’allenamento di rifinitura per un risentimento muscolare al quadricipite femorale che non sembrava, però, essere così grave. Da allora invece non si hanno più sue notizie: chissà che l’esplosione di Riccardo Montolivo e la recente rinascita di giocatori come Nigel De Jong e Antonio Nocerino, abbia frenato la necessità di recuperare un elemento di sostanza come il ghanese. Non ci resta che attendere (e, in generale, continuare ad essere) fiduciosi. Ora più che mai.
(Christian Pradelli – direttore SpazioMilan.it)