A partire da oggi, torna la Champions League 2012/2013, con la quarta giornata della fase a gironi. A San Siro è in programma la partita tra Milan-Malaga, sfida molto importante per i destini del girone C: la squadra spagnola sta dominando a sorpresa il raggruppamento, con tre vittorie nelle tre giornate di andata; il Milan è secondo, ma nettamente staccato (4 punti), e deve guardarsi da uno Zenit San Pietroburgo staccato di un solo punto. Per la squadra di Allegri questa è dunque una partita decisiva, ma i rossoneri la possono affrontare consapevoli del fatto che il peggio sembra essere alle spalle. Sette punti nelle ultime tre giornate di campionato hanno riportato il sereno a Milanello, proprio mentre il Malaga sembra cominciare a risentire delle debolezze societarie, con un punto nelle ultime due giornate. Insomma, anche se dalla partita in Spagna sono passate solamente due settimane, sembra che i momenti di forma delle due squadre si siano invertiti. Il Milan saprà approfittarne? Ne abbiamo parlato con il grande ex Stefano Eranio. Intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Eranio, possiamo dire che il Milan è uscito dalla crisi? Certamente sta migliorando, non so se è il caso di emettere già giudizi definitivi ma i segni di miglioramento ci sono. Fisicamente è in crescita, il gioco non è ancora brillante ma appare in ripresa, e contro il Chievo ha avuto anche un po’ di fortuna dalla sua parte in occasione dei due gol nati da deviazioni.
Tutti gli attaccanti a segno sono un segnale molto positivo… Certo, perché l’attaccante vive per il gol. Ma è pure vero che tutta la squadra deve lavorare per rendere più semplice il compito degli attaccanti. Questo è quello che è successo contro il Chievo, e che in precedenza troppe volte non era riuscito. Se daranno continuità a quanto abbiamo visto sabato, avranno più chance di vincere le partite.
Montolivo è l’elemento decisivo di questa crescita? Montolivo è senza dubbio un giocatore importante. All’inizio ha fatto fatica perché la squadra non lo aiutava ad inserirsi in un momento particolare e non semplice; quando è cresciuta la qualità di tutta la squadra, è diventato più semplice anche il compito del centrocampista, che si basa sui movimenti degli altri giocatori e sull’organizzazione del gioco.
Sta crescendo molto Bojan: cosa pensa del giocatore spagnolo? A me è sempre piaciuto. Però era abituato a giocare un calcio diverso dal nostro, con l’organizzazione e la qualità che sono proprie del Barcellona, con cui ha sempre giocato con lo stesso modulo. Qui si è dovuto abituare a una nuova realtà, in una squadra che è in fase di ricostruzione. Ma Milan-Chievo ci ha detto che il vero Milan non era quello brutto di altre precedenti partite, e che può risalire altre posizioni.
In cosa invece deve ancora migliorare il Milan?
Nella fase difensiva, perché manca un leader e pure un po’ di velocità nel reparto. Così si chiede un lavoro extra a tutta la squadra, a partire dagli attaccanti in fase di non possesso palla.
Il Malaga è in calo, secondo lei? Gli ultimi due risultati non sono eccellenti, ma mi sembrano pochi per dire che sia in calo. Il Malaga ha già ampiamente dimostrato di saper giocare benissimo a calcio, come tradizione delle squadre spagnole, e ha pure molti giocatori di qualità, a partire da Isco. Però il punto di partenza per il Milan deve essere la prestazione di sabato: in quel caso, si potrà affrontare il Malaga nel migliore dei modi.
Come valuta la situazione del girone? Il Malaga sicuramente è avvantaggiato. Lo Zenit si è avvicinato al Milan, anche se lo scontro diretto sarà a Milano: se i rossoneri batteranno il Malaga, faranno un grande passo avanti.
(Mauro Mantegazza)