Il Milan impatta in casa contro il Malaga. A San Siro termina 1-1. Alla rete in chiusura di primo tempo di Eliseu risponde il tanto atteso gol di Pato che ristabilisce i conti. Un punto festeggiato in Andalusia per il matematico passaggio agli ottavi di finale di Champions League. Traguardo storico per il club dello sceicco Al Thani. La gara però è stata a lunga condotta dai rossoneri, i quali hanno provato in ogni modo a sfondare il solido muro eretto dai giocatori di Pellegrini. Il Milan ha accumulato un possesso palla pari al 52%. Tutto ciò si concretizza in 19 tiri totali (di cui 13 in porta) per la squadra del patron Berlusconi, di nuovo a San Siro dopo tanto tempo di assenza, almeno dal punto di vista della presenza fisica allo stadio. I “Boquerones”, invece, hanno tirato complessivamente 4 volte, di cui 3 nello specchio. Il Milan ha dunque costruito molto, anche se il Malaga ha risposto con un efficace transizione difensiva che ha costretto gli avversari a sporadici tiri dalla distanza. Gara piuttosto fallosa, con 15 falli commessi dai milanisti e 12 dagli ospiti. Le due squadre si sono affrontate con moduli speculari: 4-2-3-1. Il team di Allegri è parso in ripresa, anche se i difetti sparsi in alcuni reparti sono piuttosto limpidi. Detto questo, solo un continuo lavoro su un modulo ben definito (il 4-2-3-1) potrà accantonare le giocate leziose e portare a termine l’adattamento dei vari giocatori.
Il Malaga passa in vantaggio al 40esimo minuto del primo tempo. Isco riceve palla tra le linee da Camacho. Il giovane fantasista spagnolo cerca spazio difendendo la palla. De Jong e Mexes non lo aggrediscono con tenacia e il numero 22 libera al meglio Eliseu, che si fa trovare pronto all’inserimento in area. L’ex Lazio riceve e di destro batte Abbiati in uscita (0-1). Il Milan attacca e al 28esimo minuto della ripresa trova il pari grazie a Pato. Dopo un forcing estenuante, Montolivo sulla destra chiama Constant al cross. Il guineano va sul fondo e propone un cross verso il secondo palo. Il brasiliano è pronto al colpo di testa e batte Caballero, ritrovando la via della rete dopo molti mesi (1-1).
Non è un animo pacato quello che Allegri mostra alle telecamere di Sky nel post-gara: Le partite di Champions sono tutte difficili, con il Malaga dovevamo mantenere ritmi alti e giocando ogni tre giorni no potevamo farlo. Nel secondo tempo tuttavia abbiamo avuto più occasioni paradossalmente. Ci siamo alzati un po’ perché loro non ci davano punti di riferimento. Ai ragazzi non posso rimproverare niente. Il Milan ha l’obbligo di battagliare, certo la partita di oggi era importante per il passaggio del turno”. Sulle sue scelte in corsa ha poi spiegato: “El Shaarawy? Ha 20 anni e ha fatto tanti gol, ci sono partite in cui fa meno bene ed è meglio dargli un turno di riposo. Pato è andato in crescendo, il gol serve alla squadra ma anche a lui, per la fiducia. Montolivo? E’stato straordinario”. Montolivo, il migliore tra i rossoneri ha raccontato a Sky le sue impressioni sul match: “A parte la certezza Malaga la classifica del girone è aperta, si deciderà tutto all’ultima partita. Rispetto all’andata abbiamo fatto noi la gara – prosegue Montolivo – anche se loro ci hanno messo un po’ in difficoltà sul piano del gioco. Abbiamo fatto 19 tiri noi e 5 loro. Il gol è arrivato nel momento migliore per noi. Modulo? Credo questo sia definitivo, abbiamo fatto le partite migliori così. Ci manca un po’ di velocità e soprattutto spirito di iniziativa là davanti.” Di tutt’altro umore invece Pellegrini, tecnico del Malaga, il quale dopo stasera passerà alla storia come primo allenatore dei bianco-azzurri ha qualificarsi agli ottavi di Champions: “Raggiungere il passaggio del turno il prima possibile era importante, ed è stato importante farlo stasera contro questa squadra e su questo campo”. L’ex tecnico del Real Madrid ha poi aggiunto ai microfoni di Sky: “Abbiamo cercato di segnare subito, durante il primo tempo. -spiega Pellegrini- Poi abbiamo controllato bene la partita. Il Milan ha avuto dalla sua il gioco ma le occasioni pericolose non sono state molte. Pato? Conoscevamo il suo valore”.