Il primo tempo di Milan-Reggina, partita valida per gli ottavi di finale della Coppa Italia 2012-2013, finisce sul risultato di 0-0. Al Milan non è bastata la netta supremazia nel possesso palla e nell’occupazione territoriale: la Reggina si è difesa in modo molto organizzato e volenteroso, con quella stessa difesa a tre che più volte subisce oltremodo in serie B. Prima occasione per il Milan: al 14′ Robinho accelera e filtra un bell’assist per Pazzini, che in area riesce e girarsi contro Ely e spara il diagonale col destro, trovando l’ottima risposta del portiere Facchin. Al 18′ prima occasione anche per la Reggina, con Bombagi che elude l’intervento di Yepes e tocca per Campagnacci, che dai 20 metri spatra a lato col destro, potente ma impreciso. L’attaccante amaranto ci riprova da poco più lontano al 22′, ma il suo destro esce centrale e Abbiati non ha difficoltà a bloccare. Al 24′ la Reggina si vede annullare un gol per fuorigioco: punizione di Bombagi dalla fascia sinistra, la palla spiova sul secondo palo dove il difensore Bergamelli la insacca di sinistro, con un bel tiro in spaccata. Peccato che fosse partito da posizione irregolare: il gol viene giustamente annullato. Al 26′ Bojan crossa bene da sinistra, Yepes incorna dal limite dell’area piccola ma Facchin è super e devia lateralmente. Mentre cominciano a cadere i primi deboli fiocchi di neve, il Milan raccoglie un’altra occasione. Al 34′ Bojan allarga per Emanuelson, che crossa in area dove Pazzini si esibisce in uno dei suoio colpi preferiti, il colpo di testa in torsione: potente ma centrale, Facchin para con sicurezza. Se il portiere della Reggina si può definire il migliore in campo al termine del primo tempo, è anche vero che la manovra del Milan è stata spesso troppo lento e prevedibile. Nella ripresa potrebbe entrare l’attaccante francese Niang, cui Allegri aveva promesso “una buona fetta di partita”. La sua fisicità potrebbe essere utile per sfondare la difesa amaranto, che sin qui ha retto bene. Al termine della prima frazione il risultato di parità, tutto considerato, può anche definirsi giusto.
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