Alle 15 di oggi si gioca, a San Siro, Milan-Pescara, partita valida per la 17esima giornata del campionato di serie A. Rossoneri settimi in classifica con 24 punti, Pescara terzultimo con 14. Sembrerebbe una partita dal pronostico chiuso, ma il Milan in questa stagione ha già perso in casa contro avversarie sulla carta più deboli e il Pescara ha tanto entusiasmo dopo la vittoria del turno precedente. In caso dovesse prendere i tre punti il Milan non cambierebbe la sua posizione in classifica ma potrebbe ridurre il divario dalla zona che vale l’Europa, mentre gli abruzzesi potrebbero finalmente uscire dalle ultime tre posizioni in caso di affermazione. Il pareggio sarebbe comunque un risultato di prestigio per gli uomini di Bergodi. Massimiliano Allegri è un ex di questa partita: l’allenatore del Milan ha giocato due stagioni con la maglia del Pescara (tra il 1991 e il 1993) e in una occasione è sceso in campo a San Siro. Era il febbraio del 1993, il Milan vinse 4-0. Anche l’allenatore del Pescara Bergodi ha giocato, con la maglia degli abruzzesi, a Milano: lui nel 1989, in quella che rimane la vittoria più larga dei rossoneri (6-1 con i gol di Virdis, ancora Virdis, doppietta di Gullit, Rijkaard e autorete del terzo ex giocatore del Pescara attualmente in serie A, ovvero Gasperini). L’ultimo precedente tra Milan e Pescara è quello raccontato in precedenza: nel 4-0 del 1993 segnarono Donadoni, Savicevic e Papin (doppietta). C’è anche un precedente in serie B: uno 0-0 nel gennaio 1981. Per il resto il Milan ha sempre vinto: 2-0 nel marzo 1988 (Massaro e Gullit), 3-1 nel 1980 (doppietta di Aldo Maldera, gol di De Vecchi e inutile rete di Nobili) e 2-0 nel marzo 1978 (Gaudino e Aldo Maldera). 



Il Milan viene da tre vittorie consecutive, che hanno notevolmente migliorato la classifica dei rossoneri. In generale è stato un novembre positivo per Allegri, che ha sì trovato la sconfitta interna contro la Fiorentina (una delle quattro casalinghe in campionato, 4 vittorie senza pareggi) ma poi si è preso il lusso  di battere la Juventus e, in precedenza, di riprendere il Napoli che al San Paolo era in vantaggio per 2-0. Contro Catania e Torino le vittorie hanno avuto anche qualche sussulto (sono sempre state in rimonta) ma quello che conta per il Milan è che adesso la classifica è notevolmente migliorata, e oggi c’è la possibilità di accorciare ulteriormente dalle posizioni che valgono l’Europa. Il terzo posto sembrava un’utopia solo un mese fa: adesso i 24 punti autorizzano il Milan a pensare anche alla Champions League, pur se la stagione è lunga e tra poco ricominceranno le fatiche europee che potranno togliere energie ad una rosa che appare leggermente corta, anche in virtù dell’infortunio di De Jong (ma probabilmente si interverrà sul mercato di gennaio). Dieci gol segnati e 7 subiti è il bottino casalingo del Milan, ma soprattutto stupisce un dato: i rossoneri hanno realizzato 28 reti in campionato, e quasi la metà (13) portano la firma di Stephan El Shaarawy, che dunque è più di un fattore per l’attacco. Il rovescio della medaglia però è che senza il Faraone il Milan soffre e fatica a trovare la porta, come è successo in troppe occasioni all’inizio della stagione. 



Il Pescara da trasferta è una squadra che retrocederebbe senza appelli: in sette partite giocate lontano dall’Adriatico gli abruzzesi hanno raccolto la miseria di 4 punti, frutto di una vittoria (contro il Cagliari, che giocava peraltro a porte chiuse), un pareggio (a Bologna) e cinque sconfitte. Gol segnati 4, gol subiti 14: un ruolino di marcia pessimo per una squadra che del resto entra in questa partita con il peggior attacco e la peggior difesa del campionato. Il morale però è alto: Bergodi è riuscito a creare un rapporto con i suoi giocatori, che sembravano non seguire più il dimissionario Stroppa, e anche se i risultati stentano ad arrivare (una vittoria e due sconfitte) si è visto qualche miglioramento soprattutto nella voglia di lottare. Certo il calendario non ha aiutato il neo allenatore, che si è trovato subito a dover affrontare Roma e Napoli; adesso c’è il Milan, per un finale di girone da incubo. La salvezza resta possibile: il Pescara ha giocatori di qualità tra le proprie fila (Caprari, Quintero, Weiss) e uomini che fanno legna e corrono (Bjarnason, Togni) ma la compattezza in difesa è quello che è e soprattutto a molti elementi della rosa manca l’esperienza che porta in dota quella malizia e quella furbizia con le quali si portano a casa punti salvezza importanti. L’impresa oggi sembra ancora una volta fuori portata, ma come ha giustamente detto Bergodi il Pescara non ha nulla da perdere e quindi può andare a San Siro a mente libera per cercare di giocarsela: chissà che non venga fuori qualche sorpresa. 



Il Milan è assolutamente favorito per questa partita: al di là della differenza in classifica che può sempre essere relativa, la differenza di qualità ed esperienza tra le due squadre è netta, e il Milan è anche in un ottimo momento di forma che porta naturalmente anche fiducia. Il Pescara però se la giocherà, sapendo che tutto quello di diverso da una sconfitta sarà guadagnato. Vedremo presto come andrà a finire: Milan-Pescara sta per cominciare…

 

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