Il Milan dopo la sconfitta con la Roma esce ridimensionato oltre che nella classifica, anche dal punto di vista mentale dall’Olimpico e torna ad aggrapparsi alla speranza dell’arrivo di qualche innesto per rientrare di forza nel giro delle grandi. Prima però pare che non sia affatto chiuso il capitolo delle cessioni, con il Brasile che da serbatoio quasi inestinguibile di talenti potrebbe trasformarsi in attrattore per le stelle un po’ sbiadite dell’attacco rossonero che tra saudade e mal di pancia per lo scarso impiego potrebbero concludere prima dello scadere del contratto l’esperienza rossonera. Certo sarebbero cessioni dolorose dal punti di vista dell’affezione soprattutto dei tifosi, ma il minutaggio in questo campionato di Pato e Robinho (di questi stiamo parlando) certo non farebbe sentire troppo la mancanza di dei due campioni da un punto di vista tecnico, ma darebbe eccome ossigeno alle casse sia per la cessione del cartellino (si può raggranellare dai 25 ai 30 milioni cedendo entrambi) e abbattere ancora il monte ingaggi. Ma dove puntare poi queste nuove fiches guadagnate da Adriano Galliani e Ariedo Braida? Ci sarebbe bisogno di costruire una impalcatura più solida per i rossoneri, soprattutto nel reparto arretrato, e invece le voci si concentrano sempre sui luccichii di un reparto offensivo che potrebbe fregiarsi dell’arrivo di un altro “Top-Player” che rigeneri quella sicurezza che Ibrahimovic sapeva dare alla truppa agli ordini di Allegri. Forse è anche con la ricerca di questa scossa emotiva che si potrebbe giustificare una operazione apparentemente fuori linea dal punto di vista economico dopo la profonda spending review operata in estate e che tutto ammetterebbe tranne l’ingresso di un altro stipendio a troppi zeri. Resta il fatto che molti dei problemi tecnici del Milan registrati in stagione sono dovuti anche ad una assoluta perdita di fiducia nei propri mezzi, che ha riportato in evidenza i limiti tecnici di alcuni giocatori, che in questo contesto rendono al di sotto delle aspettative. Abbiamo parlato degli scenari di mercato rossonero con l’agente Fifa Francesco Nicolato, che ha dato il suo parere da addetto ai lavori sulla reale fattibilità di alcune operazioni di cui si parla in relazione al Milan.
Nicolato, c’è molto movimento per quanto riguarda il reparto offensivo in casa Milan. Si fanno con insistenza i nomi di Drogba, si paventa ancora un possibile ritorno di Kakà e tiene banco la telenovela Balotelli. Chi arriva?
Io credo che l’affare più fattibile tra questi tre sia Balotelli. E’ di sicuro il più probabile. Vedendo come si stanno mettendo per lui le cose in Inghilterra a mio giudizio ci sono grandi probabilità che possa arrivare. Ovviamente una premessa indispensabile è di fare buona cassa dalla cessione di almeno un giocatore tra Pato e Robinho.
Che cosa ne pensa di un eventuale tentativo di ingaggiare Strootman dal Psv Eindhoven? Può contribuire a risolvere i problemi rossoneri?
Sinceramente non vedo le premesse soprattutto da un punto di vista economico al momento per concludere positivamente questa operazione. Però penso che al Milan possa essere utile un centrale difensivo di sicura affidabilità e buon tasso tecnico e un giocatore che abbia le qualità per poter fare il regista davanti alla difesa, anche visto l’infortunio di De Jong. Alla fine credo che almeno su uno di questi due ruoli il Milan dovrà prendere una decisione e fare una mossa a gennaio. Anche se in questo momento – va detto – trovare il giusto giocatore non è affatto cosa semplice.
In questo senso potrebbe essere una soluzione il ritorno di Van Bommel?
Van Bommel potrebbe anche tornare, ma non è una soluzione tale da risolvere i problemi. Io credo che serva comunque un giocatore in grado di dare qualcosa in più, se parliamo di un innesto, altrimenti giostrando bene la rosa a disposizione una soluzione per tamponare si trova. Se invece parliamo di un innesto ci vuole davvero qualcosa di più.