Alle 15 di oggi si gioca Torino-Milan, partita valida per la sedicesima giornata del campionato di serie A. I granata si trovano nelle zone medio-basse della classifica con 15 punti (sarebbero 16, ma ce n’è uno di penalizzazione per il calcioscommesse); il Milan ha invece 21 punti e sta provando a risalire la china verso il terzo posto che significa qualificazione ai preliminari di Champions League (attualmente i rossoneri sono settimi). La vittoria per la banda Allegri sarebbe importante anche perchè sarebbe la terza consecutiva e coronerebbe un bel momento, mentre ai granata i tre punti mancano da tre giornate e riprendere a vincere contro il Milan sarebbe una bella iniezione di fiducia. Ventura però deve spezzare la tradizione sfavorevole contro Allegri: quando era allenatore del Bari ha incrociato per tre volte il tecnico livornese (precedenti divisi tra Cagliari e Milan) e ha sempre perso. Negli scontri diretti giocati a Torino tra le due squadre, invece, in vantaggio ci sono i granata con 21 vittorie, contro le 16 dei rossoneri; 30 i pareggi. Il Milan però ha segnato di più: 85 a 84 il conto dei gol. Ultima vittoria casalinga nel novembre del 2001: decise Cristiano Lucarelli. Il segno X non esce invece dal novembre 2008, che è l’ultimo Torino-Milan di serie A: finì 2-2 con i gol di Stellone e Rosina per i granata e di Pato e Ronaldinho per i rossoneri. A cavallo tra 1990 e 2000 ci furono invece ben 10 pareggi consecutivi, e in due occasioni i rossoneri dovettero rimandare la festa scudetto alla gara successiva: successe nel 1994 (0-0) e due anni più tardi (1-1 con le reti di Maldini e Cristallini). Nel febbraio del 2003 si è invece avuto l’episodio più buio: vittoria del Milan per 3-0 (doppietta per Seedorf e rete di Inzaghi), ma i tifosi del Torino si ribellarono ad una situazione difficile (retrocessione a fine stagione all’ultimo posto) e sfondando le recinzioni riuscirono quasi a entrare in campo, costringendo quindi l’arbitro (Palanca) a interrompere la partita. Naturalmente la partita fu vinta a tavolino dal Milan: all’epoca era ancora 2-0, ma fu omologato il 3-0 perchè era un risultato comunque migliore. Torino e Milan hanno spesso concluso affari sul mercato: oggi Simone Verdi è in comproprietà tra i due club e gioca in granata dopo essere cresciuto nel vivaio rossonero, ma il doppio ex più famoso resta forse Gianluigi Lentini, che Berlusconi pagò 18,5 miliardi di lire (per l’epoca una cifra astronomica) per strapparlo ai piemontesi, con tanto di rivolta dei tifosi. In rossonero però Lentini non esplose mai, complice anche un grave incidente automobilistico che gli fece perdere un’intera stagione proprio quando si stava ritagliando uno spazio importante nella formazione di Fabio Capello.
Il Torino arriva da un periodo decisamente negativo. Un punto nelle ultime tre partite, cinque nelle ultime cinque: la squadra di Ventura sta rischiando di compromettere quanto di buono aveva costruito all’inizio. Certo il calendario non ha aiutato: Napoli, Roma, Fiorentina e Juventus, inframmezzate dalla partita casalinga contro il Bologna (vinta 1-0). A dire il vero i granata non se la sono nemmeno cavata male: pareggio al San Paolo sul filo di lana e 2-2 interno contro i viola, in una gara giocata bene per larghi tratti. Anche contro la Roma il Toro era rimasto in partita per tutto il primo tempo e buona parte del secondo, prima che un rigore dubbio aprisse la strada al 2-0 giallorosso, e nel derby che tornava dopo tre stagioni sono in molti a credere che senza l’espulsione di Glik la Juventus avrebbe fatto molta fatica a segnare e i granata avrebbero potuto fare il colpaccio. La sciarpata con cui si è chiusa la stracittadina, però, ha fatto capire che il pubblico è con la squadra, diversamente da quanto accaduto in altre circostanze; effettivamente il Torino sta disputando un campionato di livello, al netto di qualche operazione di mercato che forse si renderà necessaria a gennaio (manca una prima punta che garantisca tanti gol, per esempio). Il rendimento casalingo parla di due vittorie, due pareggi e tre sconfitte, con 7 reti segnate e 8 subite. La vittoria in generale manca da 3 giornate: c’è la voglia di tornare a vincere, e un avversario come il Milan può decisamente essere uno stimolo in più per fare bene, anche perchè il gioco di Ventura riesce spesso a imbrigliare le squadre che amano fare possesso palla e comandare la partita.
Il Milan invece sta attraversando un ottimo momento. Le visite di Silvio Berlusconi a Mianello stanno portando benissimo, se escludiamo quella alla vigilia dell’impegno di Champions League contro lo Zenit San Pietroburgo che era comunque ininfluente. Da quando il presidente è tornato a farsi vedere al campo d’allenamento, in serie A i rossoneri non hanno più sbagliato: pareggio in rimonta conquistato a Napoli che ha dato tanta fiducia e autostima a una squadra che veniva dalla sconfitta interna contro la Fiorentina. Poi il colpaccio ai danni della Juventus: il rigore sarà anche stato dubbio, ma il Milan ha decisamente meritato i tre punti. Infine la vittoria contro il Catania, importante perchè ottenuta su un campo difficile e in rimonta, pur se anche qui con qualche aiuto di aversari (espulsione di Barrientos causa fallo inutile e stupido a centrocampo) e guardalinee (gol del pareggio in fuorigioco evidente. Questi però sono dettagli: la realtà è che il Milan si è ritrovato, forse non sui livelli degli ultimi due anni ma abbastanza per emergere dal pantano della parte medio-bassa della classifica e riportarsi in quota europa: attualmente i rossoneri sono settimi in classifica con 10 punti di ritardo dal terzo posto attualmente occupato dall’Inter. Sono ancora tanti, ma in un campionato come questo è tutto aperto perchè al di là delle prime due della classe (e forse l’Inter, ma vedremo stasera) le altre sono più o meno sullo stesso piano e c’è tutto il tempo per recuperare il passo.
Sarà comunque una partita affascinante, tra due squadre che sanno giocare bene a calcio e anche oggi vorranno dimostrarlo. Staremo a vedere come finirà, la parola passa al campo: Torino-Milan sta per cominciare…
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