Milan-Arsenal di Champions League finisce 4-0. Torna la Champions e torna il grande Milan. L’andata dei quarti di finale si chiude quasi in goleada ai danni di un Arsenal troppo brutto per esser vero. Ipoteca seria sul passaggio ai quarti e messaggio chiaro per qualunque avversario.
Il prologo alla partita perfetta arriva già al minuto di gioco numero 14, quando Nocerino non trema di fronte al grande palcoscenico e con un cucchiaio delizioso imbecca Boateng. Il principe rossonero si porta avanti il pallone di petto e con il destro fulmina Szczesny per il primo scossone della contesa. Un gol tanto bello quanto decisivo, che si inserisce nella collana di capolavori già realizzata dal trequartista ghanese. Ci si potrebbe verosimilmente auspicare la pronta risposta dei Gunners, le attese vengono però deluse dai fatti perché di fronte al muro eretto dalla retroguardia di Allegri, la squadra di Wenger sbatte senza opporre soluzioni e contromosse credibili. Al 37esimo così, dando quasi la sensazione di non sforzarsi più di tanto, il Milan passa nuovamente. Ibrahimovic scivola sulla linea di galleggiamento e arriva sul fondo nascondendo il pallone ai radar difensivi dei Gunners. Lo svedese alza la testa e trova l’inserimento di Robinho che stavolta non fa indigestione di gol e con la testa spinge nella rete londinese. Raccolti i cocci la squadra di Wenger raccoglie un possesso palla sterile e fine a sé stesso. Se l’Arsenal crea fumo però, il Milan non ha intenzione di perdersi in ghirigori inutili e sfiora per ben due volte la terza rete. Prima Boateng alza il mirino di un soffio, poi Antonini nell’estremo tentativo di chiudere la pratica commette carica sul portiere dei gunners.
L’Arsenal rientra con un Henry in più, ma la stessa mentalità dei primi 45′ di gioco. Il risultato è un Milan dilagante. Il terzo gol nasce dalla discesa del solito Ibrahimovic che serve un pallone apparentemente innocuo a Robinho; il brasiliano è però il Re Mida di questa indimenticabile serata di Champions e sfruttando la mancata chiusura della difesa inglese angola imparabilmente dal limite dell’area. A questo punto, uno sfiduciato Arsenal prova la reazione ma quando il gran tiro di Van Persie trova Abbiati in formato Super, si capisce che non c’è più nulla da fare. I Gunners impiegano minuti e minuti a guadagnare pochi metri, mentre ci mettono davvero pochissimo ad imbarcare acqua sulle ficcanti ripartenze rossonere. Da una di queste Ibrahimovic punta Djourou che, in un moto di affetto incontrollabile, lo abbraccia sino al tappeto concedendo inevitabilmente il calcio di rigore che lo stesso svedese si incarica di battere. Ibrahimovic+ Rigore = Rete è un’equazione che persiste anche questa sera e dall’urlo dello stesso numero 11 rossonero si evince l’importanza della vittoria di stasera. Uno schiaffo, stavolta morale, a tutte le critiche e gli aspri commenti piovuti sulla sua testa in settimana. Sul quattro a zero la partita ha poco da dire ed il rischio di servire la manita si presenta in più di un’occasione, nonostante tutto però, sarebbe effettivamente stato troppo, del resto, sempre meglio tenere qualche cartuccia pronta in vista del ritorno. Si tratterà di una mera formalità, ma una formalità da completare.



IL TABELLINO

MILAN-ARSENAL 0-0

Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Mexes, Thiago Silva, Antonini; Seedorf, Van Bommel, Nocerino; Boateng; Ibrahimovic, Robinho. A disp.: Amelia, Nesta, Bonera, Emanuelson, Ambrosini, El Shaarawy, Pato. All.: Allegri.

Arsenal (4-2-3-1): Szczesny; Sagna, Koscielny, Vermaelen, Gibbs; Song, Arteta; Walcott, Ramsey, Rosicky; Van Persie. A disp.: Fabianski, Djorou, Cocquelin, Oxlade-Chamberlain, Arshavin, Henry, Benayoun. All.: Wenger.



Arbitro: Kassai

Marcatori: 16′ Boateng (M), 43′ e 49′ Robinho (M), 78′ Ibrahimovic (M)
Ammoniti: 48′ Antonini (M), 61′ Mexes (M), 71′ Song (A), 78′ Djorou (A), 80′ Ambrosini (M)

Espulsi:

 

Milan

 

Abbiati 7: Chiude a chiave la porta rossonera nei momenti del bisogno.

Abate 6: Bada molto al sodo disputando una partita di grande accortezza e contenimento.

Mexes 6.5: Mai in affanno, una tranquillità assoluta di fronte al nulla proposto dagli attaccanti dell’Arsenal.

Thiago Silva 7: Solito leader difensivo, Champions, campionato e coppa Italia. Cambia il contesto non il suo rendimento.



Antonini 6.5: Rispolverato dalla naftalina concede una prova di grande personalità; non era facile.

Van Bommel 7: Perno fondamentale del centrocampo rossonero, interdizione e regia.

Seedorf sv (Dal 6’pt Emmanuelson 6.5: Entra a freddo e non sfigura affatto).

Nocerino 7: Mostra grandissima personalità nonostante sia all’esordio su un palcoscenico così importante.

Boateng 7.5: Una perla assoluta per sbloccare l’incontro, il resto lo fornisce con il suo dinamismo. (Dal 24’st Ambrosini sv)

Ibrahimovic 7.5: Ispirato e decisivo come raramente gli è capitato a questo punto della Champions League.

Robinho 8: Un calcio alle critiche, due gol decisivi e la dimostrazione che quando ci sono appuntamenti imperdibili non manca mai. (Dal 38’st Pato sv)

 

All. Allegri 7.5: Non vince, ma stravince lo scontro tattico con Wenger.

 

Arsenal

 

Szczesny 6: Fa quel (poco) che può.

Sagna 5: Timido in fase offensiva, contratto quando c’è da difendere. E pensare che non è nemmeno lontanamente tra i peggiori in campo.

Koscielny 5.5: Nonostante una condizione non ottimale e qualche problema di troppo è il meno peggio lì dietro. (Dal 44’pt Djourou 5: L’ingenuo fallo da rigore su Ibrahimovic è l’emblema della sua gara).

Vermaelen 4.5: In imbarazzo sin dai primissimi minuti.

Gibbs 5.5: Spinge con più volontà rispetto a Sagna, ma crea comunque pochissimo (Dal 21’st Chamberlain sv)

Song 5: Si fa notare più per i falli commessi che per qualsiasi altro spunto degno di nota.

Arteta 5: La forza fisica di Van Bommel smaschera la sua inconsistenza in fase di interdizione.

Walcott 4.5: Primo tempo abulico ed inconsistente, dovrebbe essere l’uomo decisivo. Non lo si vede mai. (Dal 1’st Henry 6: Sulla fiducia e sull’eredità di una carriera da grandissimo).

Ramsey 4: Il peggiore in campo di misura, manca in qualsiasi fase di gioco.

Rosicky 4.5: Quando gli viene meno il fiato non combina davvero nulla, stasera la resistenza tocca i minimi storici e la sua prestazione ne risente evidentemente.

Van Persie 6.5: Verrebbe da dire, nonostante tutto, meno male che c’è lui. Se non si mettesse in mostra stenteremmo quasi a credere che i Gunners siano scesi in campo.

 

All. Wenger 4.5: Di fronte ad una prestazione del genere riesce difficile capire dove siano davvero le colpe. Imperdonabile comunque una squadra così molle in un appuntamento tanto importante.

 

(Massimiliano de Cesare)