Un caso che sicuramente entrerà nella storia. Quando anche la telecronaca “tifosa” perde la faccia in diretta. Milan-Juventus, fischio finale, 1-1, Nocerino, Matri e raddoppio di Muntari scippato ai rossoneri. Antonio Conte si dirige verso l’arbitro Tagliavento, blaterando argomenti ed accendendo gli animi di paglia. Mezzo parapiglia: Chiellini lo spione scatena la nappa, Ambrosini capitano difende l’orgoglio, arrivano gli altri, Robinho il casinista, Vucinic il serbo (e figurarsi), Storari l’ignorante (dalla panchina). Carlo Pellegatti, epica voce della radio rossonera, perde il controllo. Convinto d’essere scollegato, s’accanisce su Conte, avversario di tante battaglie. Oddio, non che poi dica chissà cosa: la reazione è quella di ogni tifoso rossonero, sul divano o sul seggiolino di San Siro. Il cronista sputa la rabbia del popolo: dalla paranoia di “Juve senza vergogna” si passa ad improperi meno televisivi e nemmeno troppo radiofonici. Non è tanto questo a destar scandalo: la reazione incontrollata è comprensibile, visto lo sfacciato comportamento del tecnico juventino. Colpa di un microfono lasciato incautamente aperto che ha trasformato lo sfogo di un tifoso appassionato, ma che doveva rimanere celato come le imprecazioni di chi va sul dischetto e sbaglia il rigore decisivo: solo labiali su cui l’audio suonerebbe in qualche modo osceno. E invece il microfono traditore ha mutato il telecronista in un tifoso da bar, come uno dei tanti che il Milan lo segue solo per passione, e non anche per lavoro. Che non sia lo stile di Pellegatti, questo è poco ma sicuro, siamo di fronte a un inciampo che è un mix di sfortuna e di esasperazione. L’effetto è accresciuto dall’abitudine: se a qualche non milanista è mai capitato d’incappare in un racconto del cronista milanese, sicuramente sarà rimasto impressionato (in bene o male fate voi) dalle citazioni sfoggiate, attinte da un ampio ed insospettabile (laureato in scienze politiche) repertorio culturale e folcloristico. Basti pensare ai soprannomi che da anni appiccica con successo a campioni e brocchi, a sacri e profani del mondo Milan. Questa volta perso la testa a tal punto da non curarsi d’essere in onda o meno: i tifosi rossoneri ringraziano, certo la figura resta. Una cosa comunque è certa: con la Juventus, di ieri, oggi e sempre, non sarà l’ultimo a sbroccare. Se non altro l’episodio ha avuto un “lieto fine”: su segnalazione di un collega, o chi per lui, che gli segnalava la gaffe, Pellegatti ha dapprima risposto in in modo incredulo, salvo poi riprendere la radiocronaca con la solita nonchalance. Robe da matti? No, robe da Milan-Juventus, la sfida scudetto più “inzigata” del mondo.