Milan-Juventus quest’anno ha deluso le aspettative. Non tanto per la partita in sé, ma per gli errori arbitrali e soprattutto per quanto è successo a fine partita dentro e fuori dal campo, con polemiche ed insulti. Gli episodi più significativi da questo punto di vista sono stati il litigio tra Boban e Conte e lo sgradevole fuori onda del telecronista “tifoso” del Milan per Mediaset Premium, Carlo Pellegatti. Episodi che hanno rinfocolato le polemiche che sarebbero state già molto intense anche “soltanto” per quanto successo in campo, dal gol-non gol di Muntari al fuorigioco di Matri alle possibili prove tv per altri episodi accaduti nel corso della partita. La famosa “alleanza” tra Milan e Juventus sembra ormai lontanissima, i rapporti tra le due squadre forse non sono mai stati così tesi. Per commentare questa vicenda e soprattutto il rapporto tra giornalisti e squadre di calcio abbiamo sentito Tiziano Crudeli, giornalista che da molti anni segue le vicende del Milan con competenza professionale ma anche con grande passione da tifoso rossonero. Intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.



Crudeli, cosa ne pensa di quanto è successo dopo la partita?

Il rispetto per gli altri è inderogabile. Non voglio fare il “professore”, perchè certamente anche a me è capitato spesso di oltrepassare i limiti, ma credo di poter dire di non aver mai offeso nessuno. Aizzare gli animi è profondamente sbagliato, quindi io esulto sempre per il Milan ma senza mai derogare al rispetto per gli altri. Ne ho passate tante negli stadi italiani, ma non voglio cambiare. Sono un romagnolo con i suoi pregi e i suoi difetti. Sia chiaro, non voglio giudicare Pellegatti, che è un grande amico: ognuno è sé stesso, ma il comportamento che tanti hanno avuto dopo Milan-Juventus è deleterio. Si creano fratture tra le squadre che possono portare a conseguenze molto spiacevoli e di sicuro non fanno mai bene.



Per quanto riguarda Pellegatti possiamo considerarlo uno sfortunato incidente?

No, certe cose non dovrebbero mai succedere in ambito professionale. Certe parole uno può usarle se parla a casa propria con un amico della squadra avversaria, non mentre sta lavorando.

Questo clima esasperato può essere la ragione di tutte queste polemiche?

Sì, ma chi l’ha creato questo clima esasperato? Noi addetti ai lavori abbiamo grosse responsabilità, c’è modo e modo per esprimere le proprie legittime opinioni e anche il proprio tifo.

Cosa possiamo concludere sul rapporto tra giornalisti e squadre?



Bisognerebbe sempre evitare di trascendere, usare il buon senso perchè non bisogna mai esasperare gli animi. Ripeto, non voglio insegnare niente a nessuno perchè anch’io vivo il calcio in modo appassionato, ma ci sono troppe esasperazioni in questo mondo, dobbiamo tornare a mettere al primo posto il buon senso e il rispetto per l’altro.

 

(Mauro Mantegazza)