“Ho avuto buoni momenti con il Real Madrid, ma il saluto non è stato il massimo”: così si sfoga Robinho, ancora fermo ai box per il pestone alla caviglia rimediato in allenamento. Il brasiliano ha approfittato del periodo di stop per una chiacchierata riportata da band.com.br. L’attaccante del Milan è tornato sul suo passato europeo prima di arrivare a Milanello. Del Real Madrid per esempio non conserva un bel ricordo: “Sono molto dispiaciuto per come è finita. Spesso i tifosi non capiscono queste cose”. Robinho infatti, arrivato al Bernabeu direttamente dal Santos nell’estate del 2005, dopo tre stagioni ha salutato tutti e si è accasato al Manchester City. La piazza madrliena all’epoca lo aveva accusato di scarso attaccamento alla maglia e di pensare solo al trasferimento in Premier League: il Chelsea sembrava averlo ufficialmente acquistato, addirittura giravano magliette dei Blues con il suo nome (poi non se ne fece più niente). Ma l’attaccante ha una versione diversa: “Loro volevano comprare Cristiano Ronaldo, perciò non interessavo più. Poi, fallita la trattativa, la dirigenza era triste e io a quel punto non volevo rimanere”. Infatti nell’estate del 2008 Robinho viene ceduto al Manchester City, che cominciava a cullare sogni di grandezza, per 32,5 milioni di Euro. L’esperienza inglese non fu fortunata: appena 14 gol in una stagione e mezza di Premier League, complice anche qualche infortunio, e il passaggio in prestito al Santos, che non lo riscattò. Anche ai Citizens Robinho dovette scontrarsi con i tifosi: il Chelsea premeva per averlo, e le sue scarse prestazioni nella seconda metà del primo anno all’Etihad Stadium furono collegate al desiderio del brasiliano di trasferirsi nella capitale. Robinho ha lasciato la metà blu di Manchester prima che lo sceicco Mansour aprisse del tutto i cordoni della borsa e facesse arrivare in Inghilterra gente come Silva, Aguero, Nasri e Dzeko. In merito a tutti questi acquisti, e al tentativo del City di diventare una potenza del calcio europeo, Robinho ha dichiarato: “I soldi li hanno, ed è la cosa che conta maggiormente”. Già, senza soldi i campioni non si possono comprare. Ma poi ha aggiunto: “Manca loro l’esperienza in Champions League: è quello che fa la differenza, perchè attira i grandi giocatori. Credo però siano sulla strada giusta, del resto anche il Chelsea aveva iniziato così”. Perchè, ad ogni modo, da qualche parte bisogna iniziare; e, secondo Robinho, Mancini sta facendo un buon lavoro.
Del futuro, Robinho non ha voluto parlare; ma la sensazione è che il prossimo anno lo vedremo ancora con la maglia del Milan. A meno che il Chelsea, una costante all’interno della carriera di Robinho, non decida di riprovarci e, finalmente, riuscire nel suo obiettivo…