Milan-Barcellona, mercoledì 28 marzo, ore 20.45, stadio “Giuseppe Meazza”. Gli occhi del mondo saranno su questa partita, e naturalmente tutti i tifosi rossoneri vorrebbero assistere dal vivo a questa partita. Se non fosse che la caccia al biglietto, stamattina, si è trasformata in una vera e propria odissea. Oggi infatti era l’unico giorno dedicato alla vendita dei preziosi tagliandi in prelazione per i possessori della tessera del tifoso “Cuore Rossonero”. I tagliandi rimasti sono parecchi e, ad eccezione della Curva Sud (cuore del tifo rossonero), che dovrebbe aver già fatto registrare il tutto esaurito fin dalla precedente prelazione dedicata agli abbonati in Campionato, non dovrebbe esserci nessun problema. Di problemi invece ce ne sono, eccome. Agli sportelli di Banca Intesa – l’istituto di credito che gestisce i servizi di biglietteria per il Milan – le code sono durate più di quattro ore e con posti disponibili solo in pochi (costosissimi) settori. Chi era in coda – già dalle ore 8 del mattino, mezz’ora prima dell’apertura degli sportelli – riferisce che dopo le prime due ore nessuno sapeva ancora niente. Black out totale sui biglietti di Milan-Barcellona. La signora allo sportello non può fare altro che rassicurare i tifosi milanisti sul fatto che li informerà immediatamente appena i biglietti saranno disponibili sul computer. Il problema è che non è vero che sia tutto bloccato in ogni filiale di Banca Intesa. Ad esempio, una ragazza in coda chiama a Napoli, dove i suoi amici ne hanno già comprati tre del primo arancio e quattro del secondo rosso. Quindi il problema è evidente: i biglietti a prezzi accessibili stanno sparendo, se il problema non si risolve in breve resteranno a disposizione solo biglietti carissimi. La maggior parte delle persone in coda si arrende, torna triste al lavoro, resistono solo i più determinati, in una sorta di selezione naturale applicata al tifo calcistico. A mezzogiorno ancora non arrivano spiegazioni per gli sfortunati avventurosi. Quando finalmente la situazione pare sbloccarsi, i posti disponibili compaiono sul terminale ma l’acquisto non è ancora possibile. Passano altri venti minuti di tentativi infruttuosi prima che finalmente appaiano gli agognati tagliandi.
Restano però solo quelli ai due estremi opposti: la “piccionaia” del terzo anello e i settori vip del primo anello. Dopo quattro ore e venti di attesa, sia chi ha accettato sia chi ha rifiutato ha una sola domanda: “A che serve allora la fidelity card?” Un gruppo di studenti sbotta uno sbagliato ma a quel punto comprensibile: “Meglio i bagarini”. L’avvicinamento a Milan-Barcellona inizia male.
(Mauro Mantegazza)