Milan-Roma termina 2-1 dopo una partita intensissima. Il Milan vince in rimonta e non lascia neanche le briciole ad una buona Roma. Al San Siro i giallorossi passano in vantaggio ma devono arrendersi di fronte al talento sterminato di Ibrahimovic, autore di una doppietta tanto bella, quanto importante. Inutile la rete di Osvaldo ed una prestazione di livello, la compagine capitolina vede allontanarsi il terzo posto. Una Roma che comunque esce dal confronto a testa altissima, come confermano anche le statistiche. La squadra di Luis Enrique impone la propria filosofia di gioco mantenendo maggiormente il possesso palla 53% contro il 47% dei rossoneri; giocando un maggior numero di palloni (531 contro 470) ed avendo una percentuale più alta per quanto riguarda la precisione dei passaggi (63.4% contro il 61.9 firmato Milan). Tuttavia, nonostante questi dati favorevoli, il Milan merita la vittoria grazie ad un pragmatismo superiore ben spiegato dai dati riguardanti il numero di tiri totali, la pericolosità e la protezione dell’area, tutti a favore dei campioni d’Italia. Per quanto riguarda le prestazioni dei singoli, invece, importanti le prove di Heinze (25 palloni recuperati) e Rosi (ben 39 passaggi riusciti). Per il Milan importantissimo il lavoro di Muntari che, oltre a colpire una traversa, completa 38 passaggi ed arriva alla conclusione per 4 volte: Meglio di lui per quanto concerne il numero di conclusioni, inutile dirlo, il solito immenso Zlatan Ibrahimovic.
Nonostante le previsioni della vigilia è la Roma a passare in vantaggio per prima. Siamo agli sgoccioli della prima frazione di gioco quando un errato disimpegno di Ambrosini libera De Rossi alla conclusione. Il tiro del centrocampista giallorosso è una rasoiata dai trenta metri che si trasforma nell’assist ideale per Osvaldo che da pochi passi ci mette il piede e corregge in rete il gran tiro del centrocampista. Clamoroso nella circostanza del gol il buco della difesa del Milan che non è stata affatto reattiva nel risalire lasciando in posizione di gioco Osvaldo, senza per questo marcarlo stretto. Roma in vantaggio e Milan punito oltre i propri demeriti. La reazione del Milan si realizza, però, nella ripresa. Ambrosini si fa perdonare l’errore in occasione dello svantaggio perforando centralmente la difesa della Roma: il suo tirocross trova un tocco di mano di De Rossi. Per Mazzoleni non ci sono dubbi: calcio di rigore. Il fischio dell’arbitro provoca una vivace reazione di Heinze che lamenta un fallo precedente dei giocatori del Milan. L’unica cosa che ottiene è un cartellino giallo. Dal dischetto si presenta Ibrahimovic che spiazza Stekelenburg con un tocco morbido sulla propria destra e fissa il nuovo pari. Un pareggio che non basta al Milan in corsa per lo scudetto. Un pareggio che resiste sino al 38esimo quando la dormita di Kjaer apre la strada a Ibrahimovic, abile a superare in pallonetto l’uscita disperata di Stekelenburg e ribadire di testa a porta vuota per il gol che chiude la pratica giallorossa. L’urlo di Ibrahimovic è l’emblema di quanto il Milan abbia sudato questa vittoria arrivata su due episodi (un rigore contestato e un errore marchiano della difesa della Roma) che dicono molto dell’equilibrio della gara, che un palo e una traversa colpiti dal Milan non erano bastati fino a quel momento a sbilanciare.
Emozioni contrastanti per Allegri ai microfoni di Sky Sport nel post match. Contrastanti perché se da un lato è arrivata la vittoria, dall’altro si è perso Thiago Silva in vista della sfida contro il Barcellona: “Thiago Silva l’ho rischiato ed è andata così, ha un problema al flessore e credo sia impossibile averlo col Barcellona”. Dopo aver fatto mea culpa, il tecnico passa all’analisi dell’incontro: “La gara di oggi? Abbiamo fatto un buon primo tempo e abbiam preso gol nell’unica volta che loro sono venuti avanti. Nella ripresa siamo entrati in campo per ribaltarla e ce l’abbiamo fatta. Ibrahimovic? Oggi ha giocato una grande partita. Credo sia tra i tre più forti al mondo. Bonera? Sta facendo una grande stagione, sempre pronto quando è stato chiamato in causa come molti altri”. Pacato e per nulla abbattuto è invece Luis Enrique che guarda il bicchiere mezzo pieno. “Non ho nulla da rimproverare ai miei, siamo arrivati vicini a fare qualcosa di importante contro una grande squadra. C’è ancora da migliorare ma sono contento, poi nella ripresa la differenza l’ha fatta un grande attaccante come Ibrahmovic. Consigli a Guardiola? No (ride ndr.) al massimo lo chiamo e mi faccio consigliare da lui, penso sia meglio”.