E’ il Giorno. Milan contro Barcellona: a San Siro scenderanno in campo 35 trofei internazionali (18 per i rossoneri, 17 per i blaugrana). La squadra di Guardiola è un gigante assoluto, è Gulliver, come tra l’altro è stato definito (da Conte) Ibrahimovic – ex atteso al varco – ma gli uomini di Allegri non ci staranno a fare la parte dei Lillipuziani. Per introdurre al meglio il match – indubbiamente il quarto di Champions più prestigioso – abbiamo chiesto l’intervento di Cesare Maldini (clicca qui per leggere il commento di Alberigo Evani), un personaggio che non ha bisogno di troppe presentazioni. Dodici anni in maglia rossonera (da giocatore), più due parentesi da allenatore: nel mezzo tanti successi, tra cui una storica Coppa Campioni nel ’63, contro il Benfica del gigantesco – tanto per restare in tema – Eusebio. Sentiamo cosa ci ha raccontato, nell’intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni de IlSussidiario.net.
Maldini, è davvero insuperabile l’ostacolo Barcellona?
Innanzitutto, a me sembra che il Milan abbia già fatto bene contro di loro nella fase a gironi. Nel complesso, direi che ha fatto una bella figura, quindi non bisognerà preoccuparsi oltre il dovuto. Poi è chiaro, la squadra, per via degli infortuni soprattutto, non arriva alla sfida nelle migliori condizioni possibili, il che farebbe propendere la bilancia verso i blaugrana.
Quale sarà l’assenza più pesante per Allegri?
Di sicuro, quella di Thiago Silva: è uno che dà tanta sicurezza alla difesa. E poi bisognerà vedere come starà Boateng…
Potrebbe essere lui l’uomo-chiave del Milan?
Penso proprio di sì, ma, ripeto, dipenderà anche dalle sue condizioni fisiche. Ad ogni modo, è uno di quelli che può dare più fastidio al Barcellona.
E Ibrahimovic, ex al veleno, quanto potrà darne?
L’ho visto molto sicuro di sé nell’ultimo periodo. E’ un attaccante che dà sempre un contributo ottimo alla squadra, francamente non capisco certe critiche nei suoi confronti. E poi conosce bene il Barça per averci giocato, altro vantaggio da non sottovalutare.
Sull’altro fronte, è fin troppo scontato dire che sarà Messi lo spauracchio numero uno. A proposito, la Pulce ha già superato il Maestro Maradona secondo lei?
In genere non sono molto favorevole a certi confronti. E’ chiaro che un ragazzo che a 24 anni ha già fatto oltre 230 gol è unico, non c’è discussione su questo.
Bloccarlo, forse, è impossibile, ma si può limitare uno così?
E’ difficile anche quello. Gli devi stare incollato il più possibile, anche più difensori alla volta, ma poi devi stare attento che non scappi via qualcun altro…
E lì, francamente, c’è l’imbarazzo della scelta…
A me sta piacendo molto Alexis Sanchez, ma non so se giocherà. Mi ha sempre fatto un’ottima impressione, fin dai tempi di Udine, ed è riuscito ad inserirsi bene in una macchina perfetta come questo Barcellona. Complimenti, non era facile.
Come si dovrà comportare tatticamente il Milan?
Io consiglio di curare bene soprattutto la fase difensiva: bisognerà stare molto stretti, serrare le linee. Loro, poi, hanno un’incredibile facilità di palleggio, anche se pure il Milan, da questo punto di vista, non è di certo messo male. Credo che Allegri abbia gli uomini giusti per ribattere colpo su colpo.
Nella sua carriera, lei ha vissuto tante sfide storiche: come si affronta una vigilia di questo genere?
I giocatori sono sempre preoccupati, questo si sa, c’è una tensione unica. Ma io dico una cosa: il Barcellona, ed anche il Milan, sono abituati a queste gare, nel senso che ogni settimana si ritrovano davanti degli avversari che vogliono giocare contro di loro la partita della vita. Insomma, la pressione, per squadre di questo livello, è una cosa normalissima.
Se la sente di darci il suo pronostico per stasera?
No no, niente pronostici. Naturalmente tengo per il Milan, dove ho trascorso in pratica una vita intera, ma dovrà essere il campo a parlare. Confido nei giocatori di maggior classe, come Ibra e Robinho, e comunque la squadra non deve partire battuta. Non va dimenticato che è in testa alla classifica, con 4 punti in più rispetto alla Juventus che è una signora squadra, mentre il Barça è lì che insegue i nemici storici del Real. Almeno su questo, partiamo in vantaggio noi…
(Alessandro Basile)