Pesce d’aprile in diretta. E’ quanto accaduto ieri sera, nel corso della trasmissione di Telelombardia condotta da Fabio Ravezzani. Monta l’attesa per Barcellona-Milan, la partita che vale una stagione per i rossoneri ma anche per tutto il calcio italiano, che sogna l’impresa contro gli Illegali blaugrana. Così, il conduttore TV ha voluto “accendere” gli animi in vista della lunga vigilia. Ieri sera dunque ha tirato fuori all’improvviso la vecchia storia del doping. Vecchia, perchè più di una volta sui calciatori del Barcellona si è accesa la spia del dubbio riguardo le loro clamorose prestazioni: e se fossero dopati? La diceria assume contorni di sospetto fondato quando si pensa che il Paese iberico è da anni nell’occhio del ciclone grazie alle imprese del dottor Fuentes, nome certamente legato al ciclismo ma accostato più volte anche al mondo del calcio (vedi i recenti successi della Spagna). Lui stesso, di fatto, aveva ammesso di lavorare anche con tennisti e calciatori, a seguito dell’Operazione Puerto del 2006; e non più tardi di due anni fa dichiarava: “Se parlo io, la Spagna si scorda Mondiali ed Europei” (frase riportata, come altre, da un suo compagno di cella). Non è mai venuto fuori niente, ma chi è abituato a pensare male sempre e comunque il dubbio non se l’è mai tolto. E allora Ravezzani ieri sera l’ha ritirato fuori: ha parlato di uno scoop, di risultati anomali riscontrati nei controlli antidoping dei calciatori del Barcellona. Come testimone, ha chiamato un presunto dirigente UEFA, che ha cercato di contattare in diretta senza riuscirci. Poi, proprio quando lo scandalo stava montando a puntino, la rivelazione: un pesce d’aprile. Già: il calendario non mente. Tutta una burla, quindi, niente di vero? Sì, come lo stesso Ravezzani, contattato telefonicamente da ilsussidiario.net, ci ha confermato: “Era un pesce d’aprile, ci siamo voluti divertire?”. Ce lo conferma? “Sì, confermo, del resto l’abbiamod detto anche in trasmissione”. Niente di più che una bufala, ma una bufala poi dichiarata. Si mettano il cuore in pace, dunque, tutti quelli che schiumano invidia nei confronti del Barcellona, o semplicemente trovano strano che una squadra di calcio possa giocare in questo modo ultraterreno: fino a prova contraria, i successi sono legali, e comunque non si capirebbe in che modo una qualunque sostanza possa influire sui piedi di Xavi, Iniesta e Messi. Niente doping, allora:
E intanto, domani sera, il Milan è chiamato all’impresa delle imprese, quella di resistere al Camp Nou, strappare un pareggio con gol e raggiungere la semifinale di Champions League eliminando i campioni in carica. All’Inter, nel 2010, riuscì, ma l’Inter partiva da un 3-1. Non sarà per niente facile, ma i rossoneri ce la possono fare. Per loro stessi, per il ranking UEFA, per battere gli Illegali senza l’aiuto dei tribunali.