Scoppia il caso Flamini. Il centrocampista francese, 28 anni, si è raccontato in una lunga intervista a Il Corriere della Sera, nella quale – comunque con toni composti – si è sfogato per una situazione a suo dire insiegabile. Sentite qui: “Io sto bene, mi alleno con il gruppo da un mese, eppure Allegri non mi considera. Io vorrei dare una mano ai miei compagni, li vedo in difficoltà e vorrei entrare in campo, ma il mister fa altre scelte e io comunque le rispetto, ma non le capisco”. Parole davvero amare quelle di Flamini, che non si capacita di come sia stato accantonato dalla società nonostante abbia pienamente recuperato dalla rottura del legamento crociato del ginocchio destro (durante il trofeo Berlusconi, lo scorso agosto). “Ho giocato a fine febbraio con la Primavera (derby di campionato contro l’Inter, ndr), ho avuto un piccolo problema muscolare ma da un mese faccio esattamente quello che fanno gli altri”. Cosa c’è dietro l’esclusione di Flamini? Dobbiamo ricordare che il Milan ultimamente è stato pieno di problemi legati agli infortuni: giocano sempre gli stessi, che sono stanchi e consumati da una stagione lunga e stressante. E Flamini, che potrebbe dare una mano, non va nemmeno in panchina. Lo scorso anno Allegri gli aveva dato fiducia alla fine del campionato, e lui l’aveva ripagato con 9 partite da titolare e un gol pesantissimo contro il Bologna. “Ci sto male per questa situazione”, prosegue il centrocampista, “credo allo scudetto, e sono fresco, vorrei contribuire. Sapendo poi di stare bene, eppure non posso dimostrarlo”. Insomma, il futuro di Flamini sembra essere lontano da Milanello. Una storia cominciata quattro anni fa, quando il francese fu prelevato dall’Arsenal a parametro zero. “Avevo ricevuto tante offerte, ma scelsi il Milan perchè dopo averlo visto giocare contro il Marsiglia divenne un club speciale”. Adesso potrebbe partire con la stessa formula, visto che è in scadenza di contratto e, stando così le cose, probabilmente non rinnoverà. “Io voglio giocare, in un grande club, in Champions League, ma innanzitutto giocare”. Futuro? Chissà. Potrebbe tornare in Inghilterra, dove ci sarebbero squadre disposte ad acquistarlo; potrebbe tornare in Francia; 



Potrebbe restare in Italia. Qualcuno malignerà che sia nel mirino della Juventus, dopo l’operazione Pirlo e le voci su Nesta e Seedorf, anch’essi in scadenza e a più riprese accostati ai bianconeri. La verità è che su Flamini non si sa nulla da quel 22 maggio 2011, quando giocò la sua ultima partita in campionato, a Udine e con lo scudetto già vinto. Poi, minuti ufficiali zero, e i riferimenti di Berlusconi al suo contratto pesante (“Mi giunge nuova”, dice Mathieu). Chi lo prende rischia di fare un affare, perchè si tratta di un centrocampista che se sta bene dà tantissima quantità e corsa, e anche qualità. 

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