CALCIOMERCATO – «Le voci sulla panchina del Milan non mi infastidiscono e non mi preoccupano. Anche perché fino al 30 giugno, anzi fino al 13 maggio sarò qui, poi vedremo». Così ha parlato ieri l’allenatore rossonero, Massimiliano Allegri, durante la conferenza stampa pre Siena-Milan, gara in programma questo pomeriggio allo stadio Artemio Franchi. I giornalisti incalzano quindi il tecnico livornese sul futuro e lui risponde con fermezza: «Ho parlato col presidente prima del Genoa — racconta il tecnico —. Con lui c’è lo stesso rapporto di sempre: se ci fosse qualche problema me lo direbbe». E ancora: «A fine stagione tireremo una riga, analizzeremo tutti i problemi e valuteremo tutta la stagione». A meno di clamorosi colpi di scena Massimiliano Allegri rimarrà a Milanello fino alla scadenza del contratto, datata 30 giugno del 2013. L’ex Cagliari ha fatto benissimo al primo anno in rossonero e in questa seconda stagione la convinzione generale è che se non avesse avuto quella massa abnorme di infortuni avrebbe bissato il successo in maniera comoda. C’è poi quel gol di Muntari che al diretto interessato piace spesso e volentieri tirare in ballo… Resta da capire, però, come sono i rapporti ai piani alti di via Turati. Si mormora che con l’amministratore delegato Adriano Galliani le cose vadano a gonfie vele. Del resto è stato lo stesso ad a convincere il presidente Berlusconi a selezionare proprio Allegri due estati fa. Il numero 2 non perde occasione per confermare il proprio allenatore e spesso e volentieri ha supportato l’ex rossoblu tirando in ballo i vari episodi sfavorevoli nei confronti del Milan. Ma com’è invece il rapporto con Berlusconi? La situazione qui cambia. C’è un profondo e reciproco rispetto, sia chiaro, ma il presidente rossonero, innamorato del bel calcio, vorrebbe vedere ben altro per la sua squadra soprattutto dopo il disastro dell’Emirates Stadium contro l’Arsenal e dopo aver visto il Barcellona da vicino a San Siro governare il gioco. Insomma, Allegri è confermato da Galliani, un po’ meno dal presidente. La stessa cosa accade per certi versi con Leonardo anche se in quel caso il brasiliano e il numero 1 non riuscivano a sopportarsi l’un l’altro.



La sensazione circolante è che quindi tutto può succedere a cominciare dall’esonero per arrivare fino alla conferma: nel frattempo, ci sarà da giocare un campionato…

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