Va in scena una partita spettacolare a San Siro, più che per la quantità di emozioni, per l’intensità delle poche che si presentano. Il rigore dubbio, il bisogno di vincere, la rimonta incredibile, il gol liberazione, il rientro di un campione. Milan Fiorentina è stato soprattutto questo, e come premio finale c’era un passo in più verso il proprio obiettivo, ma soprattutto una sconfitta avrebbe fatto sfumare proprio quell’obiettivo, che in un caso trattasi di Scudetto, nell’altro di salvezza (ahimè). La partita, vinta 2 a 1 dai viola, ha visto il 57% di possesso a favore dei rossoneri: più che altro, possesso dato dall’assedio degli ultimi 20 minuti, che prima aveva lo scopo di portare a casa 3 punti, poi, dopo il vantaggio di Amauri, di evitare il tracollo. Assedio il cui leit motiv è stata la frenesia, la confusione e la fretta, come mostra il dato dei tiri: solo 5 in porta su 17 totali. Fiorentina invece molto più precisa: sempre 5 tiri nello specchio, a fronte però di 11 conclusioni totali. Il che è dimostrato anche dal dato relativo all’attacco alla porta: solo il 53 per cento, pochino per una squadra che ha in ballo la vittoria del campionato; e ancora peggio, se la pericolosità è del 44%. Insomma: crei poco, e quel poco che crei lo sprechi? A causa del disperato tentativo dei più quotati rossoneri di vincere la partita, Delio Rossi ha dovuto impostare la partita della sua squadra soprattutto sulla difesa solida e organizzata, per ripartire poi con contropiede micidiali, come alla fine è successo: così si spiegano i 13 minuti di effettiva supremazia territoriale del Milan, contro i 7’35” dei viola. Tra i giocatori, spicca la prova di Zambrotta, senza dubbio uno dei migliori dei suoi: non solo per le 18 palle recuperate, non solo per i 58 passaggi effettuati (più di tutti), soprattutto per un’intelligenza tattica tale per cui nei momenti di difficoltà, spesso e volentieri la squadra fa affidamento a lui, e alle sue importanti discese offensive. Per la Fiorentina invece, decisive le prove di De Silvestri, che oltre alle 20 palle recuperate macina una marea di chilometri, soprattutto nel finale quando tutti sono stanchi e lui entra nella difesa rossonera come un coltello rovente nel burro; e di Jovetic, che realizza il fondamentale gol del pareggio, è quello che tira più di tutti ( ben 6 volte su 11 totali della sua squadra), e con la sua qualità permette alla sua squadra di salire avendo un punto di riferimento, specie nei momenti di difficoltà in cui il pressing del Milan all’area viola si fa asfissiante.



Il vantaggio rossonero arriva grazie ad un discutibile rigore. Al 31′ infatti, su un cross dalla sinistra, Camporese lotta con Maxi Lopez per liberare il pallone: il giovanissimo difensore viola si strattona leggermente con l’ex catanese, come nel più classico dei contrasti in area di rigore, ma l’argentino vola a terra, accentuando lo scontro, e l’arbitro fischia, ammonendo il difensore. Sul dischetto si presenta Ibrahimovic, che spiazza Boruc e realizza l’1 a 0. Il pareggio arriva dopo 2 minuti dall’inizio del secondo tempo. Un passaggio filtrante di De Silvestri innesca Jovetic, che si lancia verso l’area avversaria indisturbato, in virtù del fuorigioco sbagliato della retroguardia rossonera. Il montenegrino si avvicina quindi ad Abbiati, che in uscita prova a coprire tutto lo specchio della porta, ma viene trafitto dal destro in diagonale del giovane viola, che passa sotto la sua gamba destra insaccandosi dopo aver accarezzato il palo opposto. Molto simile è il vantaggio di Amauri a un minuto dalla fine: l’errore di Mexes libera l’italobrasiliano, consegnando un 2 vs 1 alla Fiorentina. L’ex bianconero ringrazia il francese e si presenta in area contro Bonera: grazie allo scambio con un compagno elude l’intervento dell’esperto difensore del Milan, ed arriva a tu per tu con Abbiati. Amauri, abbastanza macchinosamente, se l’aggiusta sul destro, quasi volesse essere sicuro al 100% di non sbagliare, e quando ha la certezza di poter trafiggere, scocca il destro dando un calcio a pallone, preoccupazioni, delusioni e soprattutto noia: il campionato è riaperto. La partita, invece, è chiusa.



Deluso e amareggiato l’allenatore del Milan Allegri: “Sicuramente abbiamo subito la stanchezza fisica. Il campo non ci ha aiutato nella gestione del pallone, ma ci siamo complicati la vita dopo il gol del pareggio subito a freddo. Abbiamo creato qualche occasione dopo, ma abbiamo subito il gol del 2-1 nel finale. Sorpasso Juve? Non bisogna pensare a quello che succederà, dobbiamo solo analizzare la gara di oggi, recuperare le energie per la gara di martedì, senza fare calcoli. Il rigore dell’1-0? Lo abbiamo subito anche noi martedì, ma si sta parlando troppo degli arbitri e non voglio affrontare più l’argomento. E’ un pò generoso, ma ce n’era uno su Cassano. Dovevamo giocare meglio, essere più precisi ed evitare di prendere gol in apertura di ripresa. Ci siamo fatti trovare scoperti su una palla persa, dovevamo aiutarci meglio ma non ci siamo riusciti. Poi abbiamo avuto delle occasioni, ma dobbiamo accettare il verdetto del campo e capire che è ancora tutto aperto. Il secondo gol è molto fortuito, perchè Mexes perde il controllo del corpo e lascia il via libera ad Amauri. E’ stata una brutta settimana, iniziata con il pareggio di Catania e proseguita con la sconfitta a Barcellona, ma dobbiamo renderci conto di poter fare ancora molto“. Queste le dichiarazioni di Jovetic, uno dei giocatori più decisivi di questa Fiorentina: “E’davvero una giornata straordinaria, un risultato positivo ci mancava, come i tre punti, importantissimi. Oggi abbiamo giocato bene contro una grande come il Milan, ci abbiamo creduto e c’abbiamo messo dignità così come aveva richiesto Diego Della Valle. Dobbiamo però subito pensare al Palermo, già da domani sarà il nostro pensiero”. Parla così invece il match winner Amauri: “Questo gol lo aspettavo, tanto quanto i tifosi della Fiorentina, e sono felicissimo del fatto che sia arrivato oggi e che sia stato decisivo per una vittoria. La prima cosa che ho pensato è il fatto che domani farò dieci anni di anniversario con mia moglie, che mi è stata vicina e alla quale dedico questo gol. Da un pò di settimane convivo con un’ernia inguinale, questa settimana mi sono allenato solo due giorni. Poi con il mister parlo molto, e già da ieri si capiva che mi avrebbe fatto partire dalla panchina, anche perchè martedì abbiamo una partita importante, però l’importante è esserci e non vedevo l’ora di giocare e segnare”. (Giovanni Gazzoli Twitter @giogazzoli)



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