Antonio Cassano aveva pensato di smettere di giocare a calcio. Il fantastista barese del Milan si è confidato in un’intervista rilasciata a Chi, che sarà in edicola domani; il cuore della chiacchierata è stato naturalmente dedicato al problema ischemico accusato da Cassano nel novembre dello scorso anno, di ritorno dalla trasferta di Roma. L’attaccante rivive tutto: il malore improvviso, il ricovero in ospedale, la diagnosi, l’intervento. E racconta quello che ancora non si sapeva: “Dopo l’operazione al cuore c’era ottimismo, ma quando ho visto morire atleti come Morosini e Bovolenta volevo mollare tutto”. Non deve essere stato facile: ricorderete perfettamente che, nei giorni in cui trapelavano notizie circa un rientro imminente, Cassano aveva dichiarato che avrebbe smesso con il calcio giocato se ci fosse stato anche il minimo dubbio che la sua salute fosse a rischio. Proseguendo nell’intervista, Fantantonio aggiunge che “sembravo incapace di intendere e di volere. Fissavo il muro, seduto sul mio divano, mia moglie era davvero preoccupata. Volevo farla finita con il calcio”. Poi sono arrivate le buone notizie, l’idoneità, l’ok da parte dei medici. “Quando mi hanno comunicato che potevo tornare a giocare, ho pianto”. Il rientro è avvenuto in una giornata infausta per il Milan: la sconfitta in casa contro la Fiorentina, avvenuta negli ultimi minuti, che ha permesso alla Juventus di sorpassare i rossoneri in classifica. Ma per Cassano, ovviamente, quello è stato un gran giorno: “Ricordo tutto: non potrò mai dimenticare il mio ritorno in campo. Il mister Allegri mi ha detto ‘Preparati’. Mi tremavano le gambe, non mi era mai successo prima, nemmeno quando ho esordito in serie A. Stavo ricominciando a vivere e mi sentivo l’uomo più felice del mondo”. L’impatto di Cassano al rientro è stato importante: il talento di Bari Vecchia ha dimostrato di poter essere fondamentale per il Milan, e il modo in cui ha aiutato la squadra nel finale di stagione (per lui anche il ritorno al gol a Siena) ha fatto aumentare i rimpianti del Diavolo per averlo perso così a lungo. Ora Cassano è chiamato a guidare la Nazionale italiana che dal prossimo 10 giugno (esordio contro la Spagna) cercherà di conquistare un Europeo che non vinciamo dal 1968 (unica volta, peraltro). “Cesare Prandelli…
… mi ha sempre dato la sua fiducia, non mi ha mai mollato. Io sono pronto, speriamo di far bene”. Nei piani del Commissario Tecnico, Cassano dovrebbe essere il titolare designato degli azzurri, con al fianco uno tra Balotelli e Giovinco, anche a seconda degli avversari. Agli Europei, un giovane Fantantonio (allora aveva 22 anni) aveva già lasciato il segno in Portogallo, nel 2004: aveva realizzato 2 gol contro Svezia e Bulgaria, purtroppo non sufficienti a farci passare il girone eliminatorio. Ora speriamo che si ripeta, con risultati di squadra migliori.