Stephan El Shaarawy ed il Milan, una storia destinata a continuare a lungo. Di sicuro, l’intenzione del ‘Faraone’ è quella di mettere radici a Milanello, senza dimenticare che lo stesso club rossonero, nel recente passato, aveva già respinto le lusinghe dell’Arsenal nei confronti del ragazzo. L’ex-Genoa rappresenta il futuro per questa società, che pure – come molte big – ha fondato il nucleo della squadra sui senatori, sui giocatori di carisma ed esperienza. Il ragazzino, però, ci tiene a bruciare le tappe e a consacrarsi quanto prima ad alti livelli. Con la maglia rossonera, naturalmente: “Voglio rimanere qui il più a lungo possibile”, ha spiegato oggi, partecipando ad un evento promosso dalla Nike. Ora gli obiettivi sono chiarissimi nella sua mente: “Fare meglio di quest’anno e puntare al Mondiale 2014”, ha dichiarato. Cassano è l’attaccante con cui si trova meglio a giocare, Ibrahimovic il più esigente. Il caratterino dello svedese lo conosciamo tutti, e il Faraone ha confermato indirettamente che non è facile trattare con il ‘perticone’, che rimane comunque “un vincente”. A gennaio, ha poi aggiunto El Shaarawy, c’è stata la possibilità di andare via in prestito, ma lui non ha voluto, preferendo rimanere a Milanello “per allenarmi con tanti grandi campioni”. Per il ragazzo, il Milan rappresenta “la grande occasione della vita”, e adesso non resta che fare sempre meglio, guadagnandosi uno spazio via via più cospicuo. Bisogna capire solamente le intenzioni della società nei suoi confronti, anche se appare facilmente prevedibile che si insisterà sulle sue qualità. In un panorama avarissimo di talenti come quello nostrano, El Shaarawy rappresenta una delle pochissime luci. Il ragazzino di padre egiziano e madre savonese è una delle grandi speranze del calcio italiano, non c’è alcun dubbio su questo. Il Milan e Galliani credono nelle sue qualità, in vista di un’annata che dovrà essere improntata al riscatto totale. Quest’anno, infatti, sono volati via praticamente tutti gli obiettivi, tra Champions, campionato e coppa Italia. Rialzarsi, per un club di questo livello, è praticamente un obbligo. Le grandi manovre per il futuro (Montolivo, Traorè, Gabriel, forse Acerbi) sono già partite, anche se siamo ancora ai ‘preliminari’, per così dire. La cosa certa è che occorreranno investimenti di rilievo per tornare a primeggiare.



Ma la società sarà disposta ad effettuarli? O si farà razzia di soli parametri zero? Dubbi non da poco, attorno ai quali si giocherà la partita del futuro.

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