Adriano Galliani sta ancora barcollando sotto il colpo a tradimento di Ibrahimovic, ma siamo certi che – sotto-sotto – uno dei migliori amministratori delegati di un club calcistico nel panorama europeo sia in grado di accettare la sfida di affrontare una sessione di calciomercato piena di difficoltà, ma comunque da Milan, una sessione in cui si scoprino altri Nocerino, si esaltino i vari Montolivo portandoli all’esplosione e alla definitiva consacrazione e si operi una spending review che porti il club a serrare i ranghi, anche tra gli stessi giocatori che, oggi come e più forse di ieri, quella maglia dovranno dimostrare di meritarsela e di voler sacrificare qualcosa anche a livello economico per indossarla. E il caso-Flamini è certamente emblematico, anche se non l’unico. Il Milan non ha affatto gradito le recenti esternazioni di Zlatan Ibrahimovic sulla situazione finanziaria del club. Ma come – ragionano in via Turati – parla proprio lui che guadagna 2 milioni annui in più rispetto a Messi? Per questo e per tanti altri motivi, il Diavolo, se proprio dovesse essere costretto a cedere un big, preferirebbe cedere lo svedese piuttosto che Thiago Silva. Parliamo delle due stelle rossonere, dei due giocatori più forti a disposizione di Massimiliano Allegri. Il brasiliano, però, è considerato praticamente insostituibile, per età, valore tecnico e anche perchè di difensori del suo livello in giro non ce ne sono, o costano carissimo. Relativamente più facile sostituire Ibra, uno che finisce sempre, volente o nolente, per condizionare il gioco della squadra, per tacere del suo proverbiale ‘caratteraccio’, che spesso Allegri non riesce a tenere a freno. Va anche detto, però, che, mentre per Thiago – come ha detto più volte Galliani – sembra esserci la fila, per il perticone non c’è lo stesso viavai di pretendenti. Mino Raiola, agente dell’attaccante, ha parlato di 4-5 club interessati al suo assistito, ma al momento non vi sarebbero conferme ufficiali. Ipotizzando comunque una possibile partenza di Ibrahimovic, il Diavolo avrebbe già scelto il suo erede. Si tratterebbe di un vecchio amore del club di via Turati, che è stato vicinissimo a lui nella finestra invernale di mercato. Parliamo di Carlitos Tevez che, nonostante sia tornato in campo nel finale di stagione, contribuendo alla conquista della Premier, non ha mai perso le speranze di lasciare l’Inghilterra. Questione ambientale, di feeling. A Milano l’Apache troverebbe forse un ambiente più congeniale, in cui sarebbe la stella riconosciuta, e non uno dei tanti come a Manchester, dove deve dividere la platea con i vari Aguero, Balotelli e David Silva. Tevez viene preferito a ‘SuperMario’, considerato ancora ingestibile dal punto di vista caratteriale. Non che l’argentino sia un santo, tutt’altro, ma la sua personalità carismatica e la sua mentalità vincente ne fanno il candidato ideale per un possibile dopo-Ibra. Adriano Galliani non ha mai smesso di tessere i rapporti con l’agente Kia Joorabchian, che ne cura gli interessi. Al momento non ci sono sviluppi sostanziali, ma la sensazione è che presto potrebbe partire un nuovo assalto, appena si muoverà qualcosa sul fronte Ibrahimovic.



Potrebbe esserci una staffetta di lusso nell’attacco milanista: via un campione, dentro un altro. Per riprendere a vincere come un anno fa.

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