Il calciomercato del Milan è arrivato ad uno snodo cruciale. Al di là degli affari per così dire spicci (i vari Aquilani, Acerbi…) tiene banco la questione Thiago Silva. Il difensore sta per essere ceduto al Paris Saint Germain per una cifra compresa tra i quaranta e i cinquanta milioni di euro. Un affare che potrebbe rilanciare il calciomercato del Milan, sacrificando però il giocatore forse più importante della rosa rossonera. Non solo: al centro dei rumors di calciomercato ci sono Ibrahimovic, e non potrebbe essere altrimenti, ed anche…Antonio Cassano, dopo le dichiarazioni di ieri dal ritiro della nazionale. Per una riflessione panoramica sul calciomercato del Milan, scosso dai recenti sviluppi, ilsussidiario.net ha interpellato in esclusiva Luca Serafini, stimato collega di SportMediaset, molto vicino alle vicende rossonere. Ecco le sue impressioni:
La manovra del PSG per Thiago Silva potrebbe essere un modo per aizzare il Barcellona a partecipare all’asta?
Non penso che il Barcellona quest’estate possa partecipare ad aste.
I problemi delle banche azzopperanno il calciomercato del Barça?
Bankia rischia il fallimento, prende sovvenzioni dall’unione europea e avanza crediti per 1500 milioni tra Barcellona, Real Madrid e Valencia, Se sono un cittadino spagnolo e vengo a sapere che il Barcellona partecipa a un’asta di 50 milioni per un giocatore, vado sotto la sede a dargli fuoco.
Si aspettava il blitz improvviso del PSG per Thiago Silva, e sopratutto che il Milan cedesse alle avances?
Io mi saspetto in un mercato dominato da sceicchi e simili avvengano queste cose dalla sera alla mattina. Il giorno in cui si alza uno che ha milioni di dote e può fare quello che vuole senza alcun tipo di problema. Non mi stupisce se oggi è Thiago Silva e domani sarà Ibrahimovic, basta vedere quel che è successo con Eto’o.
I due casi sono equiparabili?
Quella era un’offerta astronomica, il discorso di Thiago Silva mi pare un pò diverso, anche perchè Et’o’ si avviava alla fine della carriera. Questo è un altro caso però non mi stupisce, ormai il mercato è fatto da questo: non ci sono trattative quando ti siedi davanti a uno sceicco, o un emiro. Ascolti quello che ti propone e dici sì o no.
Ecco: considerando che stiamo parlando di Thiago Silva, al Milan conviene accettare questa maxi offerta?
Penso due cose. Anche in un momento di crisi obiettiva, perlomeno per gli stati Europei, un pò di pudore ci vorrebbe. Quindi, parlando del Milan, è giusto non fare un mercato inseguendo sogni impossibili, tipo Ronaldo o Tevez. Però…
Però?
Pur facendo un mercato low cost, bisogna difendere i propri giocatori.
Che significa?
Quando si è in crisi bisogna ripartire dai punti di forza, dalle cose che funzionano: quelle non vanno tagliate, su quelle bisogna investire. Invece a filosofia è di tagliare tutto a prescindere.
Quindi, pur con la crisi andrebbe privilegiato l’aspetto tecnico della questione?
Thiago Silva è un numero uno. Chiunque venga al suo posto è un numero due, nel caso del Milan anche peggio, perchè non mi pare che vogliano reinvestire i soldi di Thiago per un numero due. Così facendo il Milan di “dimette” da grande squadra.
In che senso?
Il Milan si tira indietro perchè ci sono dei club che hanno possibilità maggiori: resta il club più titolato al mondo ma non può difendere il titolo. Però col presidente che ha, il Milan potrebbe difenderlo, almeno tenendo i migliori e liquidando i contratti pesanti in scadenza.
Se Thiago Silva sarà ceduto, chi arriverà?
C’è questo Dedè, ma siamo da capo.
Perché?
Prendi Dedè che il numero 27 al mondo. Ma se la filosofia è questa, se tra due anni Dedè è diventato il più bravoe lo rivendi ricominci da capo. Allora non sei più il Milan, sei l’Udinese.
In particolare cosa pensa del brasiliano Dedè?
Lo si visto giocare poco. Ma mettiamo pure che il Milan azzecchi il colpo: dopo due anni Dedè diventa il migliore del mondo e il Milan lo rivende, se qualcuno gli darà i soldi. Lo stesso discorso vale per Ibrahimovic.
Sarebbe a dire?
Poniamo che il Milan vende Ibrahimovic per lanciare El Shaarawy. Il faraone esplode, ma il milan a Giugno lo rivende: è questo che è cambiato nella filosofia rossonera, che faccio fatica a chiamare strategia.
E’ credibile l’ipotesi di un ritorno di Nesta, per tamponare almeno per quest’anno la partenza di Thiago?
Con tutto l’affetto e la stima che per Alessandro, se lui stesso si accorge di non reggere più questo livello, e ha il coraggio di dire basta, non può fare un altro anno. Non mi sembra una pista credibile.
Ieri invece abbiamo sentito le parole di Cassano: tra le altre cose gli è scappato un “non so se resto”. Possiamo aspettarci che parta?
Anzitutto, coi titoli che escono un questi giorni su Thiago Silva, non doveva parlare un giocatore del Milan.
Detto ciò?
Cosa aspettarsi da Cassano è una domanda che non ha risposta. E’ evidente che da quando si è sposato ed è diventato papà, Cassano è cambiato negli atteggiamenti. Però il suo modo di esprimersi rimane quello: è lui stesso che dice “dovrei pensare a quello che dico”, mi sembra eloquente.
Quindi il fatto che dica “non so se resto” è da attribuire al suo modo di fare?
A parte che di tutto quello che ha detto ieri mi sembra la cosa meno importante. Cassano, come Balotelli, ha avuto un’infanzia terrificante, che nessuno di noi può conoscere. Queste dichiarazioni sono interpretabile anche in quest’ottica. Però…
Però?
A un certo punto della vita, Balotelli e Cassano devono essere grati per il fatto che il destino gli ha restituito in parte le cose che hanno subito. Non parlo solo di soldi, ma del talento, della serenità, della possibilità di costruirsi loro una vita, una famiglia. E’ il momento che dimostrino che non vivono più solo di risentimento, per l’infanzia difficile che hanno vissuto. Oggi il destino gli ha restituito delle cose: dimostrare di saperle apprezzare sarebbe segno di grande maturità.
(Carlo Necchi)