CALCIOMERCATO – Resiste il fronte Milan e non arretra di un metro nonostante i colpi di artiglieria, pesantissima, degli avversari. Dopo la prima proposta del Barcellona per avere Thiago Silva, l’amministratore delegato (o in questo caso meglio chiamarlo generale) Adriano Galliani, ha detto no anche agli amici Carlo Ancelotti e Leonardo, che puntavano a conquistare il cartellino del centrale della selecao. Una maxi offerta parigina pari a 40 milioni di euro in contanti, ma la proposta, così come appunto quella blaugrana, è stata subito rispedita al mittente, considerata fin troppo bassa. Non bastano quindi 40 kilos per avere il gioiello verdeoro ma la base d’asta dovrà essere di almeno 50/60 milioni di euro. Da via Turati è così partito un messaggio netto e preciso alle pretendenti che vorranno sedersi ad un tavolo per discutere il futuro dell’ex Fluminense. I vice campioni d’Italia tengono quindi duro e anche se da qui alla fine del mercato mancano più di tre mesi trattasi comunque di una mossa confortante per i tifosi rossoneri che già temono il ripetersi della situazione Kakà. A dispetto di un bilancio negativo, ripianato come di consueto dal presidente Berlusconi, e di offerte pazzesche, in casa Milan si continua a resistere agli avversari. E con il Paris Saint Germain è la seconda volta che capita visto che pochi giorni fa Galliani era uscito allo scoperto spiegando: «Thiago? Carletto non me l’ha solo chiesto, me l’ha proprio stra-chiesto». Bisogne però cercare di snocciolare la questione e cercare di capire se Thiago Silva sia davvero incedibile ad ogni costo o meno. Bisognerà infatti vedere la reazione del plenipotenziario rossonero nel caso in cui arrivasse la fatidica offerta monstre da 50/60 milioni di euro che a quel punto potrebbe non essere rifiutata. Pur tenendo conto dell’immenso valore del calciatore in questione, a quella cifra, e visto il mercato di magra che si prospetta, non vendere sarebbe una sorta di delitto, o se vogliamo rimanere in ambito militare, una mezza capitolazione. Resistere in quel caso sarebbe davvero difficile e non è da escludere che i francesi e gli spagnoli si stiano riorganizzando per presentare l’offerta ad hoc, magari un 30 milioni di euro più Pastore da una parte, e un 30 milioni + Fabregas dall’altra.
A quel punto il tutto verrà rimesso al volere del presidente Berlusconi, colui che da’ sempre l’ultima parola in caso di cessioni eccellenti: bloccherà Thiago come fatto in inverno con Pato?