Se in altri ambienti essere figlio di qualche personaggio importante può aiutare, essere figlio d’arte nel calcio non sempre ti favorisce. Soprattutto durante la carriera. Sono pochi i figli che hanno potuto dire di avercela fatta senza cadere nel classico paragone con il padre. Prendiamo l’esempio di Daniele Conti, grande centrocampista italiano da anni capitano e colonna del Cagliari, figlio del grandissimo Bruno Conti, campione del Mondo nel 1982 e idolo dei tifosi romanisti. Conti figlio non ha vinto un Mondiale eppure è stabilmente in Serie A da diversi anni, gioca bene ed è un lottatore in mezzo al campo. Altri però non hanno avuto la fortuna di Conti. Nel Milan Primavera gioca Simone Andrea Ganz, cognome pesante per il giovane attaccante classe 93′ che è figlio di Maurizio Ganz, quello dello striscione “Segna sempre lui”. Lo inventarono i tifosi dell’Inter in onore al bomber nato a Tolmezzo nel 1968. Un attaccante dotato di un fiuto del gol straordinario, un rapace che ha spesso fatto male agli avversari. Un bel giorno decise di andare via dall’Inter dove non aveva troppo spazio per giocare nel Milan con cui vinse anche uno Scudetto con Zaccheroni in panchina. Suo figlio Simone Andrea ha preso lo stesso gene del gol. Ganz juniors è uno dei protagonisti della Primavera del Milan, piace a molti club della serie cadetta in particolare al Bari. La squadra pugliese ha disputato una buona stagione lo scorso anno, dopo due anni in serie A culminati con una triste retrocessione e poi il coinvolgimento nello scandalo del calcioscommesse: ora c’è bisogno dei rinforzi giusti per tornare nella massima serie, e Ganz può essere l’attaccante giusto per dare concretezza al reparto offensivo. Qualche giorno fa, tuttavia, si è sparsa la voce di un rifiuto del giocatore di approdare al Bari. Il padre Maurizio, sempre molto disponibile, in esclusiva a Ilsussidiario.net, ha voluto spiegare la situazione: “La verità è un’altra. E’ brutto dire che mio figlio ha rifiutato il Bari. Non è così, lui sta facendo un percorso nel Milan e voleva soltanto finirlo. Quest’anno giocherà un altro anno con il Milan e dopo si vedrà quale sarà il suo futuro parlandone con il Milan. Ha voluto solo terminare un percorso anche perchè lui è un milanista sfegatato ama la maglia che indossa“. Parole importanti quelle di Ganz alla luca di un periodo non certo positivo per i rossoneri visti i tanti addii. Proprio da questo punto di vista Ganz dichiara: “Bisognerebbe fare i complimenti al ragazzo per questo spirito di appartenenza ai colori in un mondo del calcio in cui questi valori non ci sono più“.
Come dar torto a Maurizio Ganz soprattutto dopo l’addio di Verratti al calcio italiano. Il giovane talento del Pescara dopo un solo anno di Serie B è volato al Psg per 13 milioni di euro, Ganz a tal proposito è chiaro: “Colpa delle società italiane che non hanno voluto puntare sui giovani talenti del nostro calcio. In questo modo la Serie A non si riprenderà mai“.