L’arrivo di Christian Zapata al Milan potrebbe non essere l’ultimo colpo di calciomercato per il reparto arretrato rossonero. Il prestito che il Milan ha ottenuto dal Villarreal per il difensore colombiano (gli spagnoli nel frattempo hanno coperto la falla con Mellberg, ex Juventus) è un colpo a sorpresa e di grande valore, perché aggiunge al reparto arretrato dei rossoneri un centrale esperto e abituato ai ritmi del campionato italiano; in più Zapata può anche giocare, all’occorrenza, come terzino. Però, il Milan pensa anche a un veterano che da ancora più profondità alla panchina e, soprattutto in Champions League, possa anche essere titolare. Nelle ultime ore il Milan si sarebbe messo sulle tracce di Martin Demichelis, 31enne ex difensore del Bayern Monaco, trasferitosi in Spagna, al Malaga, durante il gennaio del 2011. Vista la situazione caotica che sta vivendo la società spagnola, che ha conquistato la Champions League ma che non ha attualmente una dirigenza dopo l’addio di Abdullah bin Nasser Al Thani (il che rischia seriamente di portare il club addirittura al fallimento), il giocatore starebbe pensando all’addio, e secondo quanto raccolto nelle ultime ore il Milan sarebbe una delle possibili mete. Demichelis è argentino ma di passaporto italiano, cosa che lo rende tesserabile (il Milan ha terminato i posti a disposizione per gli extracomunitari) e sarebbe la classica occasione low cost per i rossoneri, una sorta di replay dell’operazione Mario Yepes, prelevato a costo zero dal Chievo per aumentare l’esperienza in difesa. Il valore del cartellino dell’argentino è infatti molto basso, aggirandosi attorno ai 2,5 milioni di Euro, nè lo stipendio costituisce un problema per la società di via Turati. Inoltre, Demichelis nel corso della sua carriera è stato anche schierato come centrocampista davanti alla difesa: può quindi costituire una soluzione alternativa per quanto riguarda il ruolo di playmaker, dove per il momento gioca Ambrosini e c’è l’ipotesi, nel caso, di schierare Kakà, sempre che il Milan chiuda con il Real Madrid per il suo ritorno. Altro ritorno potrebbe essere quello di Marco Borriello, che dopo le prime e secche smentite dei dirigenti rossoneri sta assumendo sempre più le sembianze di un vero e proprio tormentone: l’attaccante napoletano è stato messo fuori rosa da Zdenek Zeman, e Sabatini ha il compito di piazzarlo altrove. Aveva promesso novità a breve il direttore sportivo della Roma, che per Pizarro (finito alla Fiorentina) è stato di parola; ora si attende il futuro di Borriello, che rimane vicino al Genoa grazie al canale preferenziale che il Grifone ha scavato con l’operazione Mattia Destro, ma in realtà resta in bilico tra almeno tre squadre. La seconda come detto è il Milan; che pensa al suo ritorno (fece molto bene nel 2009/2010 con 14 gol in serie A) perché, come dicevamo più sopra, l’arrivo di Zapata esclude altri extracomunitari. Questo significa non poter far sbarcare a Milanello uno tra Tevez e Dzeko, i due grandi obiettivi del Milan, nè Leandro Damiao, che sta facendo faville alle Olimpiadi e forse qualche rimpianto l’ha lasciato. Borriello ha le caratteristiche giuste per essere la punta di peso che i rossoneri hanno perso con la cessione di Ibrahimovic, pur rimanendo un giocatore diverso dallo svedese. Certo, non sarebbe un top player di quelli da far impazzire i tifosi, ma può comunque far comodo. E al giocatore un ritorno a Milano piacerebbe: vuole riscattarsi e farsi perdonare dopo un addio polemico che ha fatto imbestialire il suoi ex tifosi milanisti. In più l’attaccante ha ancora casa e interessi sotto la Madonnina. Il Milan ufficiosamente sta cercando di “offrire” Cassano:
Contatti non ce ne sono stati e acquirenti all’orizzonte per il talento di bari vecchia non se ne vedono, ma l’ipotesi resta in piedi per i malumori espressi da Cassano circa le cessioni illustri dei rossoneri. La terza squadra di cui parlavamo è la Juventus: si parla di un clamoroso ritorno di Borriello dopo il mancato riscatto, viste le difficoltà nell’arrivare a Jovetic e Van Persie. Parte dietro rispetto a Genoa e Juventus anche perché, vista la squalifica di Conte, i grattacapi a Vinovo sono altri.