Fervono le operazioni di calciomercato in casa Milan, nonostante l’ostentato immobilismo degli ultimi giorni. Lo scambio dell’estate, che ha portato a Milanello Giampaolo Pazzini in cambio di Cassano e soldi (7,5 milioni di Euro), è stato ufficializzato ieri. Attacco a posto? Macchè: Pato si è bloccato di nuovo a livello muscolare (problema all’adduttore sinistro), le analisi devono ancora chiarire l’effettiva entità del danno ma col brasiliano non si può star tranquilli. Per questo Galliani ha chiesto aiuto al Genoa dell’amico Preziosi: è arrivato in prestito Zè Eduardo, centravanti carioca sbarcato in Liguria l’estate scorsa e reduce da una stagione sfortunata, tra infortuni ed incomprensioni tattiche (8 presenze senza gol). Si tratta comunque di un giocatore giovane (venticinque anni ancora da compiere), che in patria aveva ben impressionato nel Santos di Neymar. L’attaccante arriva a Milanello grazie a un’operazione lampo chiusa ieri sera. Non solo: col probabile addio di Mesbah, a sinistra rimarrà solo Antonini. Per parlare del calciomercato del Milan abbiamo intervistato in esclusiva Antonio Di Gennaro, grande ex centrocampista oggi stimato opinionista di SkySport. Ecco le sue impressioni rilasciate a Ilsussidiario.net:



Con il nuovo infortunio di Pato e le difficoltà sul mercato come le sembra la soluzione Zè Eduardo? Mi pare più un discorso relativo alla panchina. L’anno scorso Zè Eduardo ha giocato poco, anche a causa di qualche infortunio: non penso lo abbiano preso per l’eventuale rimpiazzo di Pato, anche perché sono due giocatori diversi. Può essere una buona soluzione per completare la rosa, ma il problema è un altro.



Quale? Se il problema di Pato è ancora a livello muscolare come sembra, la cosa diventa veramente problematica, quasi cronica.

Cosa ha guadagnato il Milan nello scambio Pazzini-Cassano? Con Pato, Robinho ed El Shaarawy la squadra aveva bisogno di una prima punta di riferimento. Si pensava a Matri, che Allegri ha già allenato, è arrivato Pazzini: la ritengo una scelta ottimale.

Perché? Potrà trovare nuovi stimoli, in un ambiente dove giocherà in maniera continuativa. Farà anche la Champions League e questo è un motivo importante a livello di motivazioni. Anche tecnicamente mi sembra una scelta che ci sta: nel ruolo di Cassano il Milan ha più alternative. Poi chiaramente c’è un altro fattore.



Cioè? Cedere Cassano è stata una scelta quasi obbligata, visto che il giocatore aveva chiesto di andare via. Preso atto di questo lo scambio con Pazzini è stata la soluzione migliore per il Milan.

Corrono le voci sull’asse Milano-Madrid: crede all’ipotesi Kakà-Carvalho balenata dalle ultime indiscrezioni? Il problema sono gli ostacoli economici, perché tecnicamente è un discorso che ci può stare. Ma il Milan, così come tutti, deve adattare il monte ingaggi per rientrare nei parametri richiesti per il 2014. Non avendo lo stadio di proprietà non c’è nemmeno la prospettiva di ricavi diversi, e diventa difficile pianificare una campagna acquisti all’altezza.

Quindi crede che da Madrid non arriverà nessuno? Il ritorno di Kakà mi sembra operazione più dettata più dall’amore di Kakà e per Kakà. Ma il suo ingaggio è troppo alto: dopo aver ceduto Ibrahimovic e Thiago Silva prendere Kakà sarebbe un’incongruenza.

Ricardo Carvalho invece? Guadagna tanto, forse troppo anche lui.

Siamo negli ultimi giorni di calciomercato: Galliani potrebbe avere in serbo il classico asso nella manica? Può darsi, perché la rosa del Milan va completata. La società si è ormai specializzata nei colpi a basso costo, come ha dimostrato con Nocerino. Potrebbe arrivarne un altro nei prossimi giorni, considerato anche l’arrivo di Pazzini.

In che senso? A livello tattico è importante trovare i giocatori che possano viaggiare sulle ali e generare quei cross che sono il pane dell’attaccante alla Pazzini. Per questo credo che potrebbe esserci un sussulto sulle fasce laterali.

Potrebbe essere lo svincolato Drenthe? 

E’ un mancino di ruolo, che ha sempre fatto l’esterno offensivo più che il terzino. In quel caso dovrebbe essere spostato Emanuelson, poi comunque ci sono Antonini e Abate che sono cresciuti molto. Diciamo che se va via Mesbah un altro a sinistra deve arrivare.

Ha un consiglio? A me piace molto Armero, ma sappiamo che l’Udinese lo valuta tanto.

In mezzo già si avverte l’assenza di Van Bommel: l’esperto Tymoschuk può essere un buon affare? E’ un mediano, cioè quello che Allegri ha voluto dopo la partenza di Pirlo. Tymoschuk ricalcherebbe le caratteristiche di Nocerino, o Flamini. Al Milan però serve più un regista di qualità.

Montolivo la convince in quel ruolo? Si può adattare, ma sappiamo che come mezzala è sicuramente più capace di sfruttare al meglio le proprie caratteristiche.

 

(Carlo Necchi)