Il Milan esordirà domani in campionato: gara interna contro la Sampdoria. Però, il calciomercato non è ancora finito: la deadline è il 31 agosto, dunque c’è ancora tempo per tentare qualche colpo dell’ultim’ora. Negli ultimi giorni a Milanello è arrivato Giampaolo Pazzini, il che ha significato dare l’addio ad un Antonio Cassano ormai scontento della situazione che si era venuta a creare; è sfumato El Kaddouri, idea lampo di Galliani in coabitazione con Preziosi, perchè il marocchino di origine belga è andato al Napoli. Serve ancora qualcosa: un centrocampista centrale – si fa il nome di De Jong – e forse qualche ritocco in difesa. Si continua a parlare di Kakà e nelle ultime ore è uscita un’indscrezione di calciomercato che vorrebbe il Milan interessato a Denilson, centrocampista di proprietà dell’Arsenal che ha giocato nel Sao Paulo l’ultima stagione; ma a tenere banco oggi sono le voci di un ulteriore diverbio tra Allegri e Galliani, oggetto del contendere il mancato approdo di Zé Eduardo in rossonero. E’ vicenda ormai nota: il tecnico si sarebbe opposto al prestito del genoano, richiedendo almeno un periodo di prova. Il giocatore ha detto no, ed è tornato in Liguria. Galliani si sarebbe inalberato; questo episodio, legato alla sfuriata post 1-5 contro il Real Madrid, sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso di Allegri, che starebbe meditando l’addio. Fosse così, cosa cambierebbe per il Milan? E’ una delle domande che abbiamo posto a Enzo Gambaro, che in rossonero ha trascorso due stagioni tra il 1991 e il 1993, vincendo due scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Si parla di possibili dimissioni da parte di Allegri: cosa cambierebbe per il Milan? Sarebbe la fortuna del Milan: dovrebbero poi andare in pellegrinaggio da qualche parte. Dovesse andare via Allegri, sarebbe meglio che vincere al Superenalotto.
Addirittura? Beh, Allegri è uno dei peggiori allenatori della storia del Milan. Ha vinto uno scudetto, sì, ma quello non l’ha vinto lui: l’ha perso Leonardo, che è riuscito a fare anche peggio. Poi, nei prossimi mesi o nei prossimi anni, anche i dirigenti dovrebbero dimettersi. Se non sono più in grado di fare certe cose con una società come il Milan, dovrebbero passare la mano a qualcun altro.
Ci pare di capire che Allegri non le piace: ha in mente qualcuno di specifico per la panchina? Qualunque allenatore a partire dalla serie D è meglio di Allegri: lui non è capace di gestire le situazioni, e non ci vuole poi molto per allenare il Milan.
In che senso? Nel senso che la squadra è quella che è, e il campionato è molto scarso; ma il problema è che in serie D ci sono molti allenatori che sanno far giocare a calcio le squadre, Allegri questo non lo sa fare. Gli unici giocatori che sapevano giocare a calcio li ha fatti vendere: basti pensare a Pirlo, che è l’emblema totale. Evidentemente, è sempre stato abituato così.
Non usa toni leggeri… Ma è la verità: al Milan ha fatto vedere questo. Se poi dovesse andare all’Aglianese – sempre che lo prendano – magari riuscirebbe a farli giocare.
Andiamo per gradi: mi parlava del centrocampo. De Jong sembra rispettare le caratteristiche richieste da Allegri, cosa dice? Sì, ma in questo Milan possono giocare tutti: la difesa è la più scarsa dal 1986 a oggi, neanche estrando a sorte l’avrebbero fatta peggiore. Il centrocampo è quello che è, perciò De Jong per il campionato può andare bene: è un mezzo giocatore che va ad unirsi ad altri mezzi giocatori. Magari, su tre centrocampisti, riescono a farne uno e mezzo.
Non le piace proprio nessuno? Sì, c’era un giocatore vero: Merkel. Poteva giocare dieci anni nel Milan, e invece l’hanno venduto per fare i soliti scambi con il Genoa.
In attacco, stessa cosa oppure Pazzini completa bene il reparto? Pazzini potrà fare qualche gol, ma è un giocatore che va bene per il Milan di oggi, per un Milan che in Europa non può puntare ad andare oltre gli ottavi di finale, come anche la Juventus del resto. Perciò Pazzini va benissimo: si adatta alla mediocrità attuale, ma 20 anni fa non l’avrebbero nemmeno fatto entrare a Milanello, con tutto il rispetto.
Meglio di Cassano, comunque? Ecco, meglio di Cassano, che non poteva continuare a rimanere al Milan, perchè aveva contro lo spogliatoio; se tu non sei ben visto ma fai vincere le partite, i compagni fanno finta di niente. Cassano però non ti faceva vincere le partite, quindi…
In definitiva, questo Milan a cosa può ambire?
Al momento, il Milan può e deve puntare al terzo posto. Lottare per l’ingresso in Champions League. Ci sono cinque squadre: Roma, Juventus, Inter – che non mi pare granchè – poi il Napoli e infine il Milan, che è l’ultima del lotto. Poi certo, se tra una settimana arrivano tre o quattro scarti di una grande squadra europea, allora si può puntare a qualcosa di più, visto che le altre sono lì vicine.
Questi scarti che nomi potrebbero avere? Se arrivassero Diarra e Kakà, che per il Real Madrid sono scarti e per il Milan un lusso, non ci vorrebbe molto a passare dal terzo posto al primo. Tanto, in Italia le squadre sono tutte scarse.
(Claudio Franceschini)