Il Milan è all’anno zero della gestione Allegri: il tecnico toscano ha conquistato lo scudetto al primo tentativo sulla panchina dei rossoneri, poi la scorsa stagione è stato battuto dalla Juventus al termine di una lunghissima battaglia. In estate, le dolorose cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic hanno segnato il calciomercato e ridimensionato l’entusiasmo dei tifosi: Galliani, in nome del risanamento del bilancio, ha optato per operazioni a costo zero (o low cost, come nel caso di Pazzini) e di conseguenza la squadra ha perso parte del suo potenziale, visto che dopo la gara contro il Novara avevano salutato tutti i senatori (con la sola eccezione di Ambrosini). Il Milan però punta ancora a grandi traguardi: lo scudetto, e il superamento del girone eliminatorio di Champions League per poi provare ad arrivare quanto più lontano sarà possibile. La sensazione, tuttavia, amplificata anche dalle prime due uscite di campionato, è che alla rosa a disposizione di Allegri manchi ancora qualcosa; per questo si parla già di affari in sede di calciomercato invernale. Yanga-Mbiwa e non solo: il Diavolo in inverno potrebbe cambiare volto in alcuni reparti, o comunque effettuare ritocchi decisivi. Abbiamo chiesto a Mario Ielpo, che ha trascorso tre stagioni a Milanello, come Galliani potrebbe e dovrebbe operare. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Mesbah ha litigato con Allegri: si parla di uno scambio tra lui e Antonelli. Cosa ne pensa? Mesbah non mi è mai sembrato un giocatore di primo piano. Il Milan, lì, ha qualcosa da sistemare. Quale sia poi il nome adatto non lo so, ma è da tanto che manca un giocatore di primo piano sulla sinistra. Ora si adatta Antonini, che però è destro e quando arriva sul fondo fa fatica.
E’ stato fatto il nome di Ashley Cole: può essere la scelta giusta? Sì, potrebbe andare bene, ma accostare questi nomi al Milan secondo me non va bene, perché tanto non arrivano. Il Milan deve comprare giocatori giovani e forti, ma li deve andare a cercare; per trovare i giovani buoni bisogna lavorare tanto, i nomi di grido non mi sembrano consoni con il resto del calciomercato del Milan.
A proposito di giovani: continua il pressing su Yanga-Mbiwa. Rinforzo utile per la difesa? Secondo me, in mezzo il Milan non sta male. Certo, partivamo da Thiago Silva, ma come difensori centrali ci sono due o tre giocatori non certo campionissimi ma buoni, ottimi calciatori.
In attacco, Pato è ancora fermo: possibile che si ripeta l’operazione quasi conclusa dello scorso gennaio, con la cessione del Papero? Io su Pato vedo grandi punti interrogativi. E’ stato un giocatore meraviglioso, ma ha avuto 15 infortuni muscolari, che sono difficili da superare al 100%. Il muscolo non è una cosa che si ripara: avere 15 cicatrici nei muscoli è una cosa che si sente.
Lei comunque lo aspetterebbe?
Assolutamente, ma speriamo bene. La medicina fa tanti progressi: speriamo che riescano a farlo giocare perché se sta bene Pato è un fenomeno, io però ho i miei dubbi che torni quello di un tempo.
Non dovesse essere così, Pazzini e Bojan coprono la falla? No. Senza Pato ci vuole un altro giocatore. Se Pazzini si fa male, il Milan non ha attaccanti: El Shaarawy e Bojan sono giocatori di appoggio alla punta centrale. Chi gioca a quel punto, Ambrosini da centravanti?
C’è un giocatore che le piacerebbe vedere con la maglia del Milan? Io ho un nome fisso in testa, ma è impronunciabile: è il centravanti più forte in questo momento, ovviamente parlo di Falcao. Però, un giocatore così il Milan non lo prenderà mai, così come non può prendere Dzeko o altri campioni come eravamo abituati a vedere prima; mi sembra molto difficile, quantomeno. Bisogna puntare sui giovani, ma come ho detto prima bisogna essere bravi nell’andare a scovarli.
(Claudio Franceschini)