CALCIOMERCATO – Nei prossimi giorni con grande probabilità si deciderà il futuro di Massimiliano Allegri. L’allenatore del Milan, dopo un inizio di stagione condito da una sconfitta opaca contro la Sampdoria e una vittoria con il Bologna al Dall’Ara, deve cercare di ottenere sei punti nei prossimi due match, quelli contro l’Atalanta domani sera e contro l’Anderlecht, esordio in Champions League, a metà settimana prossima. Il rapporto fra il tecnico livornese e l’amministratore delegato Adriano Galliani, non è dei migliori, e la situazione non cambia con il presidente Silvio Berlusconi. Difficile quindi pensare ad un Allegri sulla panchina rossonera in caso di mancanza di risultati. A supportare tale ipotesi le moltissime voci che in queste ultime settimane si stanno susseguendo circa i possibili papabili per l’eventuale posto lasciato vacante dall’allenatore toscano. In cima alla lista vi sarebbe Filippo Inzaghi, neo-allenatore degli Allievi Nazionali del Milan. Come ha detto Galliani, però, è ancora presto, e se l’idea comunque circola, è difficile vedere Superpippo sulla panchina rossonera a brevissimo. Più facile invece sarebbe un “upgrade” di Mauro Tassotti, che passerebbe dal ruolo di eterno secondo a quello di prima guida, dopo moltissimi anni di panchina. Conosce benissimo l’ambiente, i giocatori, e nelle gambe e nella mente ha la scuola Sacchi, Ancelotti e Capello, mica male… C’è poi chi mormora che il prossimo tecnico rossonero possa essere un altro grande ex del passato (recente) del Milan. Stiamo parlando precisamente di Gennaro Gattuso, centrocampista attualmente in forza al Sion, ma che sarebbe già pronto per calarsi nel nuovo ruolo a bordo campo. Del resto Ringhio lo ha già ripetuto in diverse occasioni: «Il Milan mi manca, presto tornerò…», e chissà che il calabrese non torni dalla porta principale, soffiando il posto a quell’Allegri con cui non è mai stato in ottimi rapporti e che è stato il motivo del suo addio lo scorso mese di luglio. E’ invece di ieri una candidatura spontanea, sempre di un altro grande ex. Ruud Gullit, presente in piazza Duomo a Milano per il Champions League tour, ha confessato ai microfoni dei giornalisti presenti: «Allenare il Milan sarebbe un onore, se il Milan chiama come fai a dire di no? Per il momento, però, la squadra è in buone mani».



Gattuso, Tassotti, Inzaghi, Gullit, e se poi ci aggiungiamo Donadoni e magari Van Basten, ecco che il quadro dei vincenti degli anni ’90 e 2000 è completo…

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