Il Milan resta vigile in tema di calciomercato. I recenti addii degli eroi degli ultimi successi rossoneri hanno contribuito a portare il Diavolo verso un periodo fatto di ripianamento del bilancio e ridimensionamento degli obiettivi di portata immediata: difficile per esempio competere per la Champions League, ma anche per lo scudetto la strada sarà dura. Però, il rovescio della medaglia potrebbe essere la possibilità di costruire una squadra improntata sui giovani, che potrebbero crescere senza troppe pressioni dettate dalla necessità di vincere a tutti i costi, e andare a costituire la base del Milan che verrà. El Shaarawi e De Sciglio hanno ruoli più centrali rispetto a un anno fa, Acerbi è stato preso per essere un titolare, e anche dall’estero potrebbe arrivare qualche giocatore interessante e di prospettiva. Prendiamo l’Olanda: nella Eredivisie giocano giovani che hanno già esordito con la maglia oranje, sono stati paragonati a calciatori dalla carriera importante e dai nomi pesantissimi e su di loro si giura che saranno i campioni di domani. Abbiamo chiesto quindi a Federico Casotti, commentatore del campionato olandese per Sportitalia, un parere su questi calciatori, con un riferimento particolare al loro possibile inserimento nel Milan. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Partiamo da Jordy Clasie: in patria dicono che sia il nuovo Xavi. Il paragone regge?
Mi pare buono; si tratta sempre di giocatori che, rispetto alla media dei coetanei degli altri Paesi, quando sono forti sono lanciati subito, indipendentemente dall’età, e quindi acquisiscono esperienza e carisma superiori alla media. Clasie mi sembra buono, ma molto dipenderà anche da quella che sarà la sua esperienza internazionale. Sotto i 20 anni sono ancora difficili da valutare e da inquadrare in un aspetto di mercato, perchè il salto puà essere ancora molto pesante. In più, i paragoni possono essere molto pesanti.
In attacco, sta emergendo Davy Klassen; anche qui, paragone con un grande del passato come Bergkamp…
Klassen l’anno scorso giocava ancora molto con l’equivalente della formazione Primavera, lo Young Ajax. Il paragone con Bergkamp ci può stare, anche se lui all’età di Klassen era già un giocatore fatto e finito. E’ un attaccante di movimento: secondo me, il Milan un giocatore così ce l’ha già.
Chi, nello specifico?
El Shaarawy, se vogliamo, è un attaccante che ricorda Klassen: per la duttilità, per il modo di intepretare la fase offensiva, per come partecipa al gioco ma vede anche la porta. Klassen è uno abituato a giocare nel 4-3-3, quindi sa essere molto mobile. Però, anche Klassen ha bisogno di un’altra stagione da protagonista, di giocare la Champions League se non da titolare comunque in prima fila; se li prendi per farli giocare poco, meglio lasciarli in Olanda.
Si rischia un altro caso Castaignos…
Esatto, ed era abbastanza scontato che sarebbe finita così: titolare nel Feyenoord, va all’Inter in un anno un po’ sbagliato, si ritrova a giocare in Primavera… questo non aiuta a maturare.
Strootman invece sembra già pronto al salto, e infatti il Milan lo ha cercato: può essere questa la volta buona?
Sì: questa era l’estate buona per prenderlo, e mi stupisce molto che nessuno sia riuscito a portarlo a casa. Già l’anno scorso era un ottimo giocatore, anche se allora aveva bisogno di finire la stagione con una squadra di alto profilo come può essere appunto il PSV Eindhoven. Ha finito la stagione, ha avuto un discreto impatto in nazionale e ora è pronto. Però, ci sono due problemi.
Quali?
Il primo è che Strootman è un calciatore che come tipo di gioco e come mentalità guarda più all’Inghilterra che all’Italia. In generale, i calciatori olandesi guardano al Barcellona o alla Premier League come tipo di calcio nel quale crescere e maturare, come “scuola”. Le italiane dovrebbero arrivare con iniziative individuali convincenti, come poteva essere quella del Milan.
Si inserirebbe bene nei rossoneri?
L’ho visto giocare sia nel 4-3-3 che nel 4-2-3-1: mi pare renda meglio in questo secondo modulo, come mediano. Se fai giocare Strootman di fianco a un giocatore magari agonisticamente più “cattivo”, lui è molto bravo nell’impostare davanti alla difesa. Se gioca nel 4-3-3, o nel 4-1-4-1 come avveniva nell’Olanda di Van Marwijk, significa esporlo a falli tattici che poi gli danneggiano la partita.
E’ comunque un regista?
Sì, è un costruttore di gioco ma non un numero 10: parte dal basso. Certo non ci sta il paragone con Xavi perchè sono due giocatori di taglia completamente diversa e naturalmente i curriculum parlano da soli; però è un giocatore che da dell’impostazione e del raccordo tra centrocampo e difesa le sue doti principali.
(Claudio Franceschini)