Il Milan si prepara alla sfida di campionato contro l’Atalanta, ma intanto Galliani è sempre al lavoro in vista del calciomercato di gennaio. Guai a farsi trovare impreparati: ci saranno opportunità che si potranno cogliere per dare alla rosa quei giusti ritocchi che possano far volare il Diavolo in campionato e in Champions League (se i rossoneri saranno ancora in corsa). Il chiodo fisso della società è sempre quello: Mapou Yanga-Mbiwa, difensore centrale – e capitano – del Montpellier, che lo scorso anno ha vinto la Ligue 1. Il nazionale francese è il nome che Galliani vuole portare a Milanello, ma finora si è scontrato con la volontà del presidente Nicollin che spinge per il rinnovo del calciatore. In più, sempre dalla Francia, c’è la strada che conduce a Nené: l’attaccante è chiuso da Ibrahimovic e Lavezzi, e potrebbe lasciare il Paris Saint-Germain già a gennaio. Il Milan lo aveva sondato in estate (clicca qui per approfondire) e potrebbe tornare alla carica. La domanda è: questi due giocatori sarebbero effettivamente utili per alzare il livello di competizione del Milan? Lo abbiamo chiesto a Federico Casotti, che commenta per Sportitalia il campionato francese. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva raccolta per Ilsussidiario.net.
Il Milan insiste con Yanga-Mbiwa, Niccolin vuole rinnovargli il contratto. Al di là del tormentone: davvero è l’uomo giusto per il Milan? Secondo me sì, è cresciuto molto e Deschamps lo sta provando molto in nazionale, sta cercando di aumentare la sua caratura internazionale. Questo per Yanga-Mbiwa è l’anno cruciale, anzi: il semestre cruciale, ponendo che a gennaio possa essere ceduto.
Perchè? Farà la Champions League, che non ha mai giocato; e crescerà ancora in nazionale, dove Deschamps l’ha utilizzato come titolare insieme a Sakho del PSG. Sono due giocatori giovani, uno 23 anni e l’altro 21, già capitani nei rispettivi club. Yanga-Mbiwa ha una maturità superiore a qualsiasi difensore centrale 23enne di serie A: ha vinto un campionato da titolare e capitano, gioca titolare in nazionale, adesso giocherà la Champions League…
Giocatore da comprare, quindi? Sì, però il rischio per il Milan è quello della concorrenza: Yanga-Mbiwa è seguito in Inghilterra, in Spagna… se la si mette sull’ingaggio, in caso di svincolo, diventa difficile tenere testa a certe proposte, tenendo conto che il monte ingaggi del Milan prevede un tetto massimo di 4 milioni annui. Io credo che uno Yanga-Mbiwa a parametro zero e con ingaggio a 4 milioni si possa prendere, ma se poi arriva una squadra inglese a sparare alto, diventa difficile.
Porte chiuse allora? Non necessariamente, ma molto dipenderà da che tipo di Champions League farà, dico a livello individuale: il Montpellier combinerà pochino.
Passando a un altro giocatore: Leonardo ha rivelato che il Milan ha sondato il terreno per Nené. Si può puntare su di lui? Francamente, Nenè lo lascerei dov’è. Mi pare modesto, e poi a livello di immagine prendere uno scarto del Paris Saint-Germain non è bellissimo: ti fa rimarcare una posizione subordinata che è già stata messa in evidenza dal calciomercato estivo.
Dal punto di vista tecnico?
E’ vero che è stato capocannoniere della Ligue 1 lo scorso anno, è un mancino ed è bello a vedersi con spunti anche geniali; però soffre tantissimo la panchina, e quindi si è creato la fama di “simpatico piantagrane”: non ti spacca lo spogliatoio, ma magari ti fa la scenata. Ancelotti lo sa bene, e lo sapeva bene anche Kombouaré: se lo lasci in panchina ti tiene il muso, da questo punto di vista è un po’ infantile.
Meglio lasciar perdere allora? Io nello spogliatoio del Milan non ce lo vedo: i rossoneri hanno bisogno di un leader o di uno che si metta a disposizione della squadra. Nené non è nè uno nè l’altro. Ripeto: il giocatore è anche di livello, i miei dubbi sono relativi a questioni di ambientamento e leadership, che al Milan manca in campo ma che Nené non può colmare.
(Claudio Franceschini)