Brutto esordio del Milan in Champions League: i rossoneri non vanno oltre lo 0-0 casalingo contro l’Anderlecht, ovvero la formazione più abbordabile del girone, almeno sulla carta. La squadra di Allegri ha mostrato tutti i suoi timori, già evidenziati contro l’Atalanta: squadra lenta e confusa, priva di idee e quasi spaventata di fronte alle iniziative dell’avversario. Così, il Milan per la terza volta in tre partite esce da San Siro senza aver segnato un solo gol, ed è un particolare che deve porre qualche interrogativo ad Allegri; ad esempio, perchè darsi da fare per comprare Bojan e trattenere El Shaarawy in rosa per poi preferire loro Emanuelson, adattato e palesemente inaduegato come seconda punta? Questo e non solo, quello su cui il tecnico toscano dovrà lavorare. Nell’altra partita, il Malaga distrugge lo Zenit San Pietroburgo (3-0): per il Milan è già un girone complicato.
Un Milan timoroso e impacciato non riesce a sbloccare la partita dopo i primi 45 minuti, anzi: se c’è una squadra che meriterebbe di essere in vantaggio è sicuramente quella belga, che comanda la frazione dall’inizio alla fine non appena capisce che i rossoneri sono in difficoltà; grazie all’abilità di Biglia di far girare palla, di Kouyaté nell’interdizione e dei laterali Klijestan e Gillet, l’Anderlecht mette paura al Milan, che però ne ha già di suo: tanta confusione, difficoltà nel salire con la palla al piede, reparti lontanissimi tra loro con Pazzini troppo isolato in avanti. Ne viene fuori un primo tempo che l’Anderlecht inizia tenendo costantemente il possesso palla e cercando gli esterni in continuazione. Si capisce subito che il lato debole del Milan è il sinistro: a destra infatti De Sciglio tiene bene aiutato anche da un volenteroso Flamini, ma dall’altra parte Antonini va in apnea ogni volta che Gillet lo punta o che Massimo Bruno incrocia in quella zona. Mbokani si abbassa a giocare palla insieme a Kanu, ma le due occasioni buone l’Anderlecht le ha grazie alle ali: prima Klijestan si accentra e prova il mancino che Abbiati manda in angolo, poi Gillet fa secco Antonini lungo l’out di fondo e prova a sorprendere il portiere sul primo palo, con Abbiati che però risponde. Il Milan ha un paio di acuti, più che altro delle folate improvvisate: su una di queste ottimo triangolo De Sciglio-Pazzini-Flamini, il francese tira da posizione defilata ma Proto respinge, ripetendosi più tardi su conclusione di Boateng ben imbeccato in area da Emanuelson. Ancora Silvio Proto protagonista su Emanuelson, che viene lanciato da un’intuizione di Nocerino e, sull’uscita del portiere, prova il tocco sotto, ma Proto resta lì e alza le braccia al momento giusto. Il Milan però, al di là di qualche fiammata estemporanea, non dà l’impressione di avere in mano la partita; si attendono segnali di risveglio nella ripresa.
Nel secondo tempo le cose non vanno meglio: il Milan riparte lento e impacciato, senza avere la minima idea di come fare a perforare il bunker biancomalva. Cambia tutto con l’ingresso di El Shaarawy: esce Boateng, che viene fischiato dal pubblico e si arrabbia, scagliando una borraccia a terra con gesto di stizza. In campo però il Faraone indica la via, piazzandosi largo a sinistra e puntando costantemente Gillet; l’occasionissima arriva proprio a lui, che si inserisce benissimo su un cross di Antonini e da due passi schiaccia di testa, ma Proto gli nega la gioia del gol esaltandosi con un grande riflesso. Il Milan ha i 10 minuti migliori della sua partita: De Sciglio fugge a destra e crossa basso, ma Pazzini non riesce a trovare il tap in vincente. Finisce troppo presto: la squadra di Allegri si spegne, comincia a sbagliare altri palloni banali e abbassa il baricentro, così che l’Anderlecht, che si stava per rintanare nella propria area, può uscire allo scoperto e difendere più facilmente. Anzi: a un certo punto Antonini e Bonera pasticciano e lasciano campo a Biglia, che avanza verso la porta di Abbiati e giunto a cinque metri di distanza spara un destro che per fortuna del Milan finisce alto. Ma è il segnale della resa, perchè nemmeno questo riesce a scuotere i rossoneri, nè l’ingresso di Constant per un evanescente Emanuelson (in precedenza Yepes per l’infortunato Bonera). Finisce 0-0: per il Milan, la strada verso gli ottavi di finale è già in salita.
Abbiati; De Sciglio, Bonera, Mexès (74′ Yepes), Antonini; Flamini, De Jong, Nocerino; Boateng (60′ El Shaarawy), Emanuelson (78′ Constant); Pazzini. All. Allegri
Proto; Gillet, Wasilewski, Nuytinck (79′ Praet), Deschacht; Bruno (78′ Juhasz), Biglia, Kouyaté, Klijestan; Kanu (89′ Iakovenko); Mbokani. All. Van Den Brom
Arbitro: Collum (Scozia)
Ammoniti: Wasilewski (A), Klijestan (A), Flamini (M), Mexès (M)