Oggi parte la fase a gironi della Champions League edizione 2012-2013, che vedrà impegnate due squadre italiane. Questa sera è la volta del Milan, che esordirà a San Siro contro i belgi dell’Anderlecht, in una sfida dal retrogusto prelibato per i colori rossoneri. I precedenti dicono che quando il Milan ha affrontato l’Anderlecht nei gironi di Champions (1993-94 e 2006-07), ha poi sollevato la coppa dalle grandi orecchie nel maggio successivo. Milan-Anderlecht è valida per il gruppo C, che include anche i temibili russi dello Zenit San Pietroburgo e gli spagnoli del Malaga. Il Milan è reduce da un inizio di campionato sfortunato, con due sconfitte casalinghe in tre partite. I tifosi si augurano che l’aria di coppa produca una reazione nei ragazzi di Massimiliano Allegri. Il tecnico è una posizione delicata: nella conferenza prepartita ha ribadito di non sentirsi in discussione, e lo stesso Galliani ha chiarito che l’allenatore non è ancora a rischio esonero. In ogni caso questa sera il Milan ha l’obbligo di non fallire, per riacquistare fiducia e riprendere confidenza con la vittoria. Per introdurci a Milan-Anderlecht ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Luis Oliveira, indimenticato attaccante del nostro campionato cresciuto nelle giovanili dell’Anderlecht. Ecco le sue impressioni:



Basterà l’aria di Champions per risollevare il Milan? Credo di sì, darà alla squadra l’occasione per rimboccarsi le maniche e iniziare un cammino importante. In campionato è un altro discorso: è un torneo lungo, ci può stare di incappare in qualche passo falso, come è successo anche sabato.

In Champions invece… Non si può mai sbagliare, e credo che il Milan non sbaglierà. Anche perchè si può dire che affronta una squadra che almeno sulla carta gli è inferiore.



Cosa si può temere dell’Anderlecht? Credo che la minaccia principale sia il bomber, Mbokani, di cui state già parlando. E’ un ragazzo veloce, dotato tecnicamente, per le sue caratteristiche può mettere in difficoltà la difesa del Milan.

I belgi verranno a San Siro per il colpaccio, approfittando della luna storta del Milan? Visto il momento del Milan, se fossi l’allenatore dell’Anderlecht me la giocherei a viso aperto. Sabato l’Atalanta ha giocato con otto-nove uomini dietro la linea della palla, e ha avuto il merito di sfruttare il contropiede; ma su dieci partite giocate così ne puoi vincere una, non di più. Se l’Anderlecht viene per difendersi prenderà due o tre gol.



Lei è stato compagno di Allegri a Cagliari: siete ancora in contatto? Sì, Max è un amico, lo saluto volentieri e con affetto.

Ha qualche consiglio da dargli in questo momento un pò delicato per lui?

Ho seguito il Milan nel trofeo Berlusconi, poi contro il Bologna e l’Atalanta: da fuori mi sembra che manchi velocità nel gioco, la manovra è troppo lenta. Mi pare che a volte la palla giri un pò troppo a vuoto: certo, può servire quando gli avversari si chiudono e non si trova lo sbocco giusto e centrocampo; però credo che il Milan debba cambiare passo.

Ci vorrebbe un Lulù Oliveira per questo? Questo no. Il cambio di ritmo deve cominciare da dietro, e svilupparsi una volta che la palla arriva a centrocampo, per favorire i movimenti degli attaccanti. Con l’Atalanta sembrava che il pallone avesse le spine, i giocatori non riuscivano a gestirla. Posso capire che il Milan abbia la pressione addosso, perchè deve vincere per forza: avendo cambiato tanti giocatori può subentrare un pò di paura iniziale, anche incoscientemente.

Qual è il suo pronostico per Milan-Anderlecht? Penso che il Milan vincerà, e vedrete che dopo stasera cominceranno a rimettere le cose a posto.

 

(Carlo Necchi)

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