Il Milan pareggia in casa all’esordio in Champions League contro l’Anderlecht: uno 0-0 brutto, per il modo in cui è arrivato. Soprattutto il primo tempo è stato totalmente insufficiente per i rossoneri; nella ripresa la squadra di Allegri è riuscita a raddrizzare quantomeno le statistiche, riuscendo infine a prevalere nel possesso palla (52%) e nella supremazia territoriale (47.89% contro 36.92%); ma è stata una supremazia sterile, visto che i dati relativi ai tiri spiegano come il Milan non abbia approfittato. 20 le conclusioni dei rossoneri, ma di queste solo 4 hanno visto lo specchio e sono state parate da Proto: 8 quelle fuori, 8 quelle che in porta nemmeno sono arrivate perchè deviate in precedenza. L’Anderlecht ha tirato 14 volte, di cui 2 in porta, 6 fuori e 6 respinte: comunque un dato niente male, visto che i belgi giocavano in trasferta e sulla carta avrebbero dovuto fare una gara di trincea. Gli attaccanti del Milan sono anche finiti 3 volte in fuorigioco – pur se due di queste sono derivate da errori del guardalinee – mai un attaccante belga è stato pizzicato oltre la linea dei difensori, segno comunque che la squadra ha preferito cercare tiri da fuori e giocare poco in profondità. 4 corner a 3 per il Milan, 435 passaggi contro 395 a favore dei rossoneri, percentuali simili di positività (85%-83%), ma il Milan ha effettuato il 77% dei suoi passaggi sfruttando i lanci lunghi, usando poco il suo centrocampo che si è limitato quindi all’interdizione (53% di contrasti vinti). Partita tutto sommato corretta: 23 i falli fischiati, di cui 12 ai padroni di casa. Due ammonizioni per parte, tutte nella ripresa. 



La partita ha vissuto di alcune occasioni da gol, ne segnaliamo una per parte, le più grosse. Al 53′ la possibilità di passare in vantaggio ce l’ha l’Anderlecht, che avrebbe legittimato una gara fatta di ordine e concretezza: è Lucas Biglia, volante argentino tuttofare in mezzo al campo, che riesce a scappare sulla destra sfruttando un errore di posizionamento di Antonini e Bonera, che si fanno prendere di sorpresa dal taglio in mezzo ai due. Il centrocampista, servito da Mbokani, si invola verso la porta, entra in area leggermente spostato sulla destra e prova la conclusione: il pallone si impenna e finisce alto sopra la traversa. Undici minuti più tardi la palla gol clamorosa ce l’ha El Shaarawy, entrato da poco a sostituire uno spento Boateng. Emanuelson ha spazio sulla sinistra, alza la testa e va al cross con il piede mancino, forte e teso: la palla viene impattata dal Faraone che taglia cogliendo di sorpresa i centrali dell’Anderlecht, ma commette forse l’errore di schiacciare la palla sul primo palo, dove c’è Proto: il portiere rimane lì e con un ottimo riflesso riesce a deviare.



Massimiliano Allegri si presenta ai microfoni nel post partita e non è il ritratto della felilcità: “Abbiamo sbagliato molto dal punto di vista tecnico nel primo tempo”, attacca, “nella ripresa siamo cresciuti e migliorati, ma dobbiamo lavorare sodo e trovare il gol. Certo c’è un positivo: non abbiamo subito gol, e comunque ai miei ragazzi non imputo nulla. Paghiamo un certo dispendio nervoso, da qui in avanti dobbiamo vincerle tutte e già a Udine dobbiamo ritrovare la rete”. Sul cambio di modulo: “Non ho bocciato il sistema precedente, ma in una partita del genere mi serviva una maggiore densità a centrocampo. Non ho nulla da bocciare: dobbiamo solo avere più coraggio. Non eravamo fenomeni prima, non siamo brocchi adesso”. Poi sui gol sbagliati: “E’ la dimostrazione che non è un momento fortunato, ma i ragazzi hanno dato il massimo. Ho pensato a cambiare ma, senza nulla togliere agli altri, abbiamo fuori i nostri tre migliori giocatori, e questi sono momenti in cui il singolo fa la differenza. L’unico rammarico? Una vittoria avrebbe fatto bene ai ragazzi”



Stephan El Shaarawy invece è più abacchiato: “Il rammarico è tanto, era una gara difficile ma dovevamo centrare i tre punti. Ci dispiace, ci abbiamo provato e abbiamo dato tutto, la squadra ha giocato bene ma ancora una volta non siamo riusciti a fare gol e ad impensierire fino in fondo il portiere avversario. Adesso pensiamo solo al campionato”. L’ultimo pensiero è per Allegri, che lo ha tenuto in panchina all’inizio: “Io e il mister abbiamo un buon rapporto”

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