Si è appena concluso l’incontro tra Kevin Prince Boateng, Massimiliano Allegri, Adriano Galliani e Ariedo Braida, tenutosi nella sede del Milan. E’ confermato che alla riunione, durata due ore e mezza, fossero presenti anche gli agenti del calciatore ghanese; non si sa di cosa abbiano parlato, ma pare certo che per almeno un’ora Boateng abbia avuto un colloquio privato con l’amministratore delegato rossonero. L’argomento della discussione potrebbe non essere stato il mercato: del resto Boateng ha ancora un contratto lungo con il Milan e la sua cessione non è certo scontata. E’ anche vero però che il giorno seguente agli insulti razzisti di Busto Arsizio, nel corso dell’amichevole contro la Pro Patria, il ghanese era stato piuttosto esplicito riguardo le sue intenzioni: “Sentirò il mio procuratore la prossima settimana e valuteremo insieme se a questo punto valga la pena restare in Italia”. Tutto lascia presagire che il colloquio sia stato questo; dunque, è possibile che la dirigenza rossonera abbia ascoltato le richieste del giocatore e che alla fine abbia dato una risposta; quale non è ancora dato sapere, e può anche essere che ci sarà un nuovo incontro tra le parti. A questo punto la domanda è una: farebbe bene il Milan a vendere Boateng? Al di là dell’aspetto “umano” di tutta la vicenda (il calciatore ferito dai cori razzisti, la sua rabbia per la situazione), bisogna valutare anche il lato tecnico: certo Boateng non sta attraversando un grande momento sui campi della serie A, ma il suo valore resta intatto, così come la leadership che è stato in grado di portare all’interno dello spogliatoio, una leadership che adesso serve eccome alla squadra. In più c’è un altro aspetto da sottolineare: “Sarebbe un mercato fin troppo all’insegna delle uscite per il Milan”, dice l’agente FIFA Luca Urbani, in esclusiva a Ilsussidiario.net. “Anche perchè non so se questa ‘finta’ cessione di Robinho sia effettiva, ovvero se l’aver ritirato il brasiliano dal mercato sia strategica o no”. Dal punto di vista tecnico il parere di Urbani è chiaro: “Sicuramente questa non è la miglior stagione di Boateng: il ragazzo ha incontrato tante difficoltà, è stato complicato per lui ripetersi, di certo ha pagato l’inizio stentato del Milan; adesso però la squadra si è ripresa, rispetto a un inizio ‘catastrofico’ nel quale la squadra sembrava quasi lottare per la salvezza”. Aspetto psicologico importante quindi, e va tenuta in conto la ricostruzione rossonera: 



“Per bocca di Berlusconi, il Milan ci metterà due o tre anni per tornare ai fasti del passato. Un’eventuale cessione di Boateng, un giocatore che sa ricoprire due o tre ruoli, in questo momento sarebbe impopolare. Abbiamo però capito che questa è una fase delicata per i rossoneri, quindi potrebbe starci qualche cessione di lusso per puntare ancora di più sui giovani”. Per il Milan il giocatore è incedibile: eventuali offerte di altre società non sarebbero comunque ascoltate. Diverso però se, come detto, fosse lo stesso Boateng a chiedere la cessione; come nel caso di Pato e Robinho, i rossoneri non tratterrebbero un calciatore scontento. E allora, nei prossimi giorni potranno esserci sviluppi.



 

(Claudio Franceschini)

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