Non c’è pace per il Milan. Ancora un infortunio, ancora un giocatore che deve stare lontano dai campi per un periodo non indifferente di tempo; soprattutto, ancora un centrocampista. Era il nove dicembre quando i rossoneri battevano il Torino 4-2, terza vittoria consecutiva in campionato; la classifica migliorava, il terzo posto si avvicinava, ma al contempo Massimiliano Allegri perdeva Nigel De Jong. Almeno sei mesi di stop per la rottura del tendine d’Achille: una tegola per la squadra, che in estate aveva perso Mark Van Bommel tornato in Olanda e si era trovata senza regista davanti alla difesa. I rossoneri avevano ovviato al problema proprio con l’acquisto di De Jong dal Manchester City, dunque si erano trovati a dover fare di necessità virtù, ovvero utilizzare elementi della rosa riadattandoli a ricoprire la posizione di playmaker. Due i candidati: Massimo Ambrosini e Sulley Muntari, nel frattempo pronto a tornare in campo dopo l’infortunio estivo. Poi è arrivata la partita contro la Sampdoria dell’ultima domenica, pareggio a reti bianche che ha comunque consentito al Milan di rosicchiare un altro punto alla Roma; a metà primo tempo però Allegri ha dovuto rinunciare ad Ambrosini (sostituito da Flamini) a causa di un problema fisico. Gli esami, come riportato da un comunicato sul sito del club rossonero, hanno riportato una “lesione all’adduttore della coscia destra”. Non sono indicati i tempi di recupero, ma possono essere stimati attorno alle 3/4 settimane. Certo poteva andare peggio; ma adesso il tecnico livornese si trova sostanzialmente senza un regista di ruolo, detto che nemmeno il capitano lo era. E’ questo il nervo scoperto del Milan, a cominciare dall’estate 2011: allora Allegri diede il nullaosta all’addio di Andrea Pirlo, che andò alla Juventus per trovare nuovi stimoli. E’ un segreto di Pulcinella il fatto che l’allenatore preferisse un giocatore più fisico in quella zona di campo: l’arrivo di Van Bommel nella seconda parte della stagione che portò allo scudetto è stato un chiaro segnale. Pirlo però in bianconero si è rilanciato fino ad arrivare ad un passo dai primi tre classificati all’ultimo Pallone d’Oro, è stato candidato per il Top 11 della FIFA ed è stato inserito nel Top Team UEFA (è l’unico italiano, ci sono 8 giocatori di Barcellona e Real Madrid, gli altri sono Thiago Silva e Lahm); 



Uno con il suo talento avrebbe certo fatto ancora comodo, ma il bresciano non è più a Milanello e bisogna adeguarsi. Rimediare a gennaio non sarà facile: Galliani punta Francesco Lodi, ma sul calciatore napoletano è in vantaggio l’Inter e ad ogni modo il Catania non ha intenzione di venderlo a stagione in corso. Nicola Bellomo sembra una soluzione utile per giugno (e anche qui la concorrenza cè), in rosa a parte Muntari c’è Montolivo che si può sacrificare ma Allegri lo preferisce interno. Alternative? Kevin Strootman costa troppo, Mark Van Bommel potrebbe tornare ma a questo punto si sposa male con la nuova strategia di mercato di Berlusconi (va detto però che potrebbe essere un acquisto “a gettone”, buono per questi sei mesi). Sono tempi di decisioni a Milanello: i rossoneri sono partiti male in campionato e hanno perso punti importanti, ora nel pieno della rimonta non ci si può permettere di lasciare ulteriore strada agli avversari.



 

(Giancristofaro Davide)

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