“Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano”. Ricordate la citazione da Antonello Venditti? Adriano Galliani aveva usato le parole del cantautore romano per descrivere il suo pensiero su Ricardo Kakà: un ex sempre amato, sacrificato per le logiche di mercato e bilancio sull’altare dell’arraffa tutto Real Madrid. Correva l’estate del 2009: solo qualche mese prima Ricardo si era affacciato al balcone di casa per confermare il proprio amore per i colori rossoneri del Milan, rinunciando alla mega offerta del Manchester City. Un gesto nobile, “Kakà ha scelto con il cuore” diceva Berlusconi; e però a luglio era a Valdebebas a firmare con le Merengues. Tre anni e mezzo dopo ecco nuovamente il tormentone Kakà, questa volta favorito dal fatto che il Real Madrid avrebbe definitivamente perso la pazienza: la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è l’espulsione, dopo solo 18 minuti di gioco, rimediata dal brasiliano contro l’Osasuna, nella partita che ha fatto sprofondare il Real Madrid a 18 punti di distanza dal Barcellona al termine del girone d’andata, segnando un record negativo nella storia del club (il precedente durava da 16 anni, apparteneva a Valdano ed era di sedici punti). All’inizio di questa stagione Kakà sembrava essersi ripreso, e invece è nuovamente sprofondato in una spirale di brutte prestazioni e panchine: secondo fonti esclusive vicine all’ambiente madridista e raccolte da Ilsussidiario.net, le Merengues non vedono l’ora di liberarsi di Kakà, ma ancora non sono troppo convinti dall’idea di lasciarlo partire gratis a gennaio, perchè in questo modo realizzerebbero una minus valenza troppo elevata, cosa che rischiano avvenga anche con Cristiano Ronaldo nel 2015. Dunque al momento lo scenario più probabile è quello che Kakà parta ma al prezzo fissato dal Real Madrid, che non è inferiore ai 15 milioni di euro, cifra che finora è sempre stata richiesta per il brasiliano. Così facendo però le eventuali squadre interessate si troverebbero davanti a uno scoglio praticamente insormontabile: lo stipendio annuo, che ammonta a 12 milioni netti. Che Kakà sia in uscita dal Bernabeu è praticamente scontato: se non è ancora stato ceduto è proprio per questioni economiche, visto che stiamo parlando di un calciatore che va per i 31 anni, è reduce da tre stagioni piene di guai fisici e poche presenze in campo e ha un ingaggio che forse solo due o tre squadre al mondo potrebbero permettersi. Certo, resta l’opzione riduzione: Kakà potrebbe decidere di spalmarsi lo stipendio per venire incontro all’acquirente. Lo farebbe ben volentieri nel caso del Milan, visto l’affetto nei confronti dei rossoneri e i sei anni splendidi passati a Milanello; 



Dovrebbe però accettare di andare a guadagnare un terzo di quanto percepito oggi, e sarebbero sempre e comunque 4 milioni di euro, cifra decisamente non indifferente. Di certo Galliani non ha intenzione di spendere 15 milioni: l’operazione si potrebbe fare in caso di cartellino gratuito, ma a quel punto andrebbero rivisti tutti i parametri degli ingaggi della rosa, in un momento in cui la società sta pensando di puntare sui giovani. Pista difficile quindi, nonostante oggi Ernesto Bronzetti sia stato avvistato nella sede del Milan: più probabile che stesse parlando di Ricardo Carvalho, che potrebbe essere un rinforzo per la difesa da qui a fine stagione. Chi rimane in piedi nella lista delle pretendenti a Kakà è il Galatasaray, che nel caso dovesse incassare il no da parte di WesleySneijder potrebbe virare con decisione sul brasiliano che già nei mesi scorsi aveva cercato. Sicuramente il club turco può pagare i 15 milioni di euro richiesti dal Real Madrid, ma poi ci sarebbe la questione dello stipendio da versare al giocatore; possibile che il futuro di Kakà sia sul Bosforo? A oggi è decisamente un’ipotesi più fattibile di quella che vedrebbe il ritorno di Ricardo in rossonero.



 

(Claudio Franceschini)

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