Alla fine i tre punti sono arrivati, ma con una sofferenza nel finale che poteva anche essere evitata. In questa domenica calcistica che, in attesa di Roma-Inter, chiude la ventunesima giornata del massimo campionato italiano, il Milan supera il Bologna dopo aver raggiunto il doppio vantaggio, poi in parte vanificato da un’autorete di Mexes che poteva costare molto cara. Così non è stato e i rossoneri possono continuare a viaggiare verso la testa della classifica. Anche i dati statistici della gara dimostrano un sostanziale predominio dei rossoneri che, effettivamente, si sono imposti sugli avversari per buona parte dei novanta minuti di gioco: analizzando il “match report” della sfida odierna notiamo infatti un Milan decisamente più presente in campo e che può vantare una supremazia territoriale pari a 15’09”, quasi il doppio di quello del Bologna fermo invece a 8’20”. I padroni di casa, inoltre, hanno calciato verso la porta avversaria per ben 21 volte, impegnando l’estremo difensore Agliardi in sette occasioni. Gli ospiti, in attacco oggi quasi totalmente innocui, si sono fatti vedere solo 6 volte dalle parti di Abbiati, il quale è dovuto intervenire solamente due volte. Oltre a un possesso palla che, ancora una volta, pende a favore dei rossoneri (57% contro il 43% del Bologna), gli undici guidati da Massimiliano Allegri si impongono anche sulle palle giocate e la percentuale relativa all’attacco nei confronti della porta avversaria: nel primo caso, infatti, arrivano a quota 682 contro le 554 degli emiliani, mentre nel secondo ottengono un convincente 51% contro il 40% del Bologna. Quella del Milan si è dimostrata anche la miglior difesa, con un 60% di protezione dell’area a fronte del 49% fatto registrare dagli ospiti.
Il primo tempo di Milan-Bologna si chiude a reti inviolate, dopo quarantacinque minuti di certo non indimenticabili. Gli ospiti arrivano a San Siro sapendo di doversi difendere e dimostrano fin dall’inizio un atteggiamento chiuso che non porta alla creazione di spunti particolari e interessanti. I rossoneri hanno tentato in più occasioni di pungere, potendo contare sull’incredibile velocità di Constant (che ha galoppato in mezzo al campo per tutto il primo tempo), sui tocchi di Niang (subito a suo agio di fronte al popolo rossonero) e al buon feeling visto tra El Shaarawy e Pazzini in attacco, sostenuti da un Boateng a volte presente, a volte no. La formazione di casa non ha però fatto i conti con l’estremo difensore avversario, Agliardi, resosi protagonista nella prima frazione di gioco di diversi interventi fondamentali per mantenere il risultato sullo 0-0. A scaldargli le mani per primo è proprio il Faraone che, dopo essersi portato sulla sinistra, tenta il tiro trovando la respinta con i piedi. Ci prova poi Pazzini, fermato anch’egli, seguito da Abate che tenta un cross insidioso in area che viene smanacciato prontamente dal numero uno bolognese. La partita in realtà non regala molto altro, fatta eccezione per le ammonizioni (giuste entrambe) per Diamanti e Pazienza nel Bologna (nessuna invece per i rossoneri).
La seconda frazione di gioco appare fin dalle prime battute decisamente più interessante, ma è il Milan a prendere in mano la gara e a lanciarsi verso l’area avversaria. Il Bologna continua a chiudersi nella propria metà campo ma, se una tattica del genere poteva funzionare nei primi quarantacinque minuti, si dimostra poco efficace nella seconda frazione di gioco. Gli ospiti soffrono infatti tantissimo l’offensiva milanista ed è Pazzini ad aprire le danze con un tiro deviato fortunosamente in rete da Antonsson. Nonostante il gol di svantaggio, gli uomini di Pioli non innescano alcuna marcia e restano a guardare: ci pensa allora il Pazzo, ancora una volta, a regalare la doppia gioia a se stesso, alla squadra e ai tifosi, rendendosi protagonista di un numero da fuoriclasse a centro area. Nel finale, quando la gara sembra ormai decisa, ecco Mexes andare a rompere le uova nel paniere milanista, gettando il pallone nella propria porta e facendo accorciare le distanze al Bologna. I cinque minuti finali sono di fuoco, con gli ospiti che si gettano all’arrembaggio nel tentativo di agguantare un pareggio che però, per fortuna dei rossoneri, non arriva mai.
Come detto, a mettere la firma su questa gara è stato Giampaolo Pazzini: l’attaccante rossonero si fa notare la prima volta al minuto 64, raccogliendo in area, spalle alla porta come al suo solito, un cross giunto dalla destra dai piedi di Ignazio Abate. Il Pazzo stoppa la palla, si sposta sulla destra e lascia partire un tiro che, se non fosse stato deviato, difficilmente sarebbe finito alle spalle di Agliardi. Ci pensa però Antonsson a metterci la gamba e a spostare il pallone che, inevitabilmente, ha ingannato l’estremo difensore bolognese. Pazzini replica al minuto 82, stavolta con un vero capolavoro: il principio dell’azione è la fotocopia della prima realizzazione, con l’attaccante che ferma sui propri piedi il pallone, a centro area e spalle alla porta. Il difensore bolognese prova a intervenire, ma Pazzini lo supera con un delizioso sombrero che conclude calciando al volo e battendo per la seconda volta un incolpevole Agliardi. Quando la partita sembra ormai conclusa, ecco che al minuto 84 arriva il “pasticciaccio” di Phillipe Mexes: Pasquato trova un colpo di testa in area, di fatto inoffensivo; il difensore rossonero dovrebbe solo spazzare via la sfera e garantire la sicurezza nella propria area ma, preso alla sprovvista, vede il pallone carambolare sulla propria gamba e infilarsi alle spalle di Abbiati. Gli ultimi cinque minuti sono di fuoco, con il Bologna che tenta in ogni modo di pareggiare una gara già scritta, ma alla fine il Milan regge e ottiene i tre (meritati) punti.
“È stata un’ottima prestazione tecnica – ha detto ai microfoni di Sky il tecnico rossonero Massimiliano Allegri – quando abbiamo alzato l’intensità del gioco. Dobbiamo crescere in malizia e ci riusciremo solo giocando”. L’allenatore è però conscio dei rischi presi dai suoi, decisamente troppi: “Non possiamo rischiare di compromettere partite dominate come quella di oggi. Altrimenti arrivano delusioni e tensioni difficili da smaltire. Tecnicamente siamo stati un po’ troppo scolastici nel primo tempo, meglio nel secondo”. Dopo questa vittoria, Allegri vede possibile anche una rimonta in chiave Champions: “Ci sono sei-sette squadre che lottano per la Champions, noi faremo l’impossibile per cercare questa rimonta, ma quando cambi tanti giocatori è normale restare qualche anno lontano dall’Europa che conta. Per noi l’obiettivo importante è fare un bel girone di ritorno e vedere crescere la squadra, che ora ha diversi elementi giovani. Davanti ci sono squadre forti e ben attrezzate. Se non ci dovessimo arrivare in Champions quest’anno, ci penseremo il prossimo, quando la squadra sarà più pronta”. Il tecnico del Bologna, Stefano Pioli, analizza in questo modo la gara odierna: “Nelle ultime partite siamo stati molto più brillanti, oggi abbiamo recuperato tantissime volte la palla e si erano creati gli spazi per colpire il Milan ma abbiamo sbagliato troppe giocate e concesso qualcosa in più. E’ stata una gara sofferta anche se i giocatori, grazie allo spirito mostrato, sono rimasti attaccati alla partita fino alla fine – ha detto ancora il tecnico – Il Milan è stato più brillante di noi, ma abbiamo concesso troppo sulle fasce laterali, dovevamo scalare di più coi terzini e quando permetti troppi cross uno come Pazzini ti può colpire”.