Alle 14.30 di oggi (in anticipo di mezz’ora rispetto all’orario che era stato originariamente programmato per questa partita) il Milan di Massimiliano Allegri scende in campo per la prima volta nell’anno solare 2013, per dare vita ad una amichevole che servirà a riprendere confidenza con il necessario ritmo-partita in vista della ripresa dell’attività ufficiale, che avverrà domenica pomeriggio. Allo stadio “Carlo Speroni” di Busto Arsizio infatti ci sarà Pro Patria-Milan, amichevole e derby lombardo che profuma di storia del calcio, facendo tornare alla memoria tempi lontani nei quali la formazione bustocca militava nella massima categoria. Oggi naturalmente le cose sono molto diverse: il valore delle due compagini è notevolmente diverso, e questa partita va trattata nello stesso modo delle tradizionali amichevoli estive, quelle che accompagnano la preparazione delle squadre di serie A in vista dell’inizio del campionato. Certamente anche per la formazione di casa la partita avrà questa valenza, dal momento che domenica ripartirà anche il campionato di Seconda Divisione della Lega Pro (la vecchia C2), e la Pro Patria attualmente si trova in seconda posizione del girone A della quarta categoria del nostro calcio. L’obiettivo è quello della promozione in Prima Divisione, e quale migliore occasione ci può essere di un’amichevole contro il Milan per ritrovare la gamba – come si suol dire – in vista della seconda parte di questa stagione agonistica? Probabilmente le motivazioni penderanno a favore della Pro, per la quale evidentemente si tratta di un appuntamento di grande prestigio davanti ai propri tifosi, che la formazione allenata da Aldo Firicano vorrà onorare nel modo migliore.
La gloriosa Pro Patria et Libertate fu fondata nel lontano 1919, dando carattere durevole e stabile all’attività calcistica che in precedenza era stata attuata in modo episodico dall’omonima società di ginnastica di Busto Arsizio. Per molti anni la squadra fu protagonista del calcio che conta, in particolare grazie a 14 stagioni nella massima categoria, delle quali due prima che nascesse la serie A in girone unico, e poi altri 12 anni nel massimo campionato come lo conosciamo ancora oggi. Il miglior risultato in assoluto fu l’ottavo posto della stagione 1947-48, e l’anno successivo la società bustocca fu ad un passo dall’assicurarsi il campione ungherese Laszlo Kubala, che era fuggito dal suo paese, caduto sotto la dittatura comunista, e si era rifugiato proprio a Busto Arsizio. La Federazione magiara però lo squalificò per questa sua fuga, e lo stallo fu risolto dal Barcellona, che tramite un suo dirigente riuscì a garantire a Kubala la cittadinanza spagnola (nazione in cui non aveva mai vissuto): l’ungherese divenne per dieci anni una colonna dei blaugrana, e alla Pro Patria rimase un simbolico rimborso spese ed un’amichevole disputata con i catalani a Busto. La storia recente è certamente meno gloriosa, visto che l’ultimo campionato di serie A risale al 1955-56, e l’ultima apparizione in serie B al 1965-66. Da allora ha quasi sempre giocato in serie C, con qualche dolorosa parentesi più in basso, a volte dovute a problemi societari. Oggi la realtà di punta dello sport bustocco è la Yamamay di pallavolo femminile, campione d’Italia in carica, mentre la pro Patria sta cercando di lottare per risalire la corrente: come si accennava, la squadra è seconda nel girone A della Seconda Divisione, e domenica è attesa dallo scontro diretto contro la prima in classifica. La trasferta a Savona (squadra che precede di due punti la Pro) è l’obiettivo di Firicano e dei suoi giocatori, che contro il Milan avranno l’occasione di effettuare un test d’eccezione. L’ultimo precedente risale ad una amichevole del 2002, finita 4-1 per i rossoneri. I due giocatori più illustri della rosa sono gli attaccanti Giuseppe Cozzolino e Matteo Serafini. Il primo vanta un passato (e due gol) in serie A con il Lecce, il secondo passerà alla storia soprattutto per la tripletta rifilata alla Juventus quando giocava nel Brescia, nella stagione in cui i bianconeri giocarono in serie B.
Per il Milan questa partita può rievocare antichi ricordi, quando appunto la Pro Patria frequentava il grande calcio. Ricordi tra l’altro non esaltanti, perché il Milan restò ben 44 anni senza vincere uno scudetto, dal 1907 al 1951. Ma sono tempi davvero lontanissimi, e per la formazione rossonera quello che conta è l’attualità. La stagione in corsa è finora decisamente deludente: in serie A in questo momento la formazione allenata da Massimiliano Allegri si trova al settimo posto, che la lascerebbe fuori dall’Europa nella prossima stagione se venisse confermato a fine anno. Tra l’altro, il Milan vede davanti a sé la prospettiva di dover affrontare il Barcellona negli ottavi di finale di Champions League, e la Juventus nei quarti di finale di Coppa Italia in gara unica a Torino (mercoledì prossimo). Insomma, le prospettive non sono molto rosee in nessuna delle tre competizioni: Il Milan dovrà dare una grande dimostrazione di forza se vorrà rendere positiva la sua stagione, ma al momento fanno notizia soprattutto le partenze quasi sicure di Alexandre Pato e di Robinho, entrambi destinati a tornare in Brasile. Come si sa, la nota positiva della stagione è l’esplosione ai massimi livelli del ventenne Stephan El Shaarawy, ma certamente da solo non può portare il Milan ai traguardi ai quali i rossoneri sono abituati.
In tutto questo, oggi pomeriggio l’appuntamento è con l’amichevole di Busto Arsizio (clicca qui per le probabili formazioni della partita Pro Patria-Milan): vedremo come la affronteranno i rossoneri, e speriamo che possa regalare un piacevole pomeriggio di calcio agli appassionati che la seguiranno in diretta allo stadio, in televisione oppure con la nostra diretta chat. Ma ora è tempo di passare la linea al campo: l’amichevole Pro Patria-Milan sta per cominciare…
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