Il Milan ha acquistato Mario Balotelli, per circa 20 milioni di euro. Un’operazione di mercato che ha entusiasmato gran parte dei tifosi rossoneri: sicuramente si tratta di un affare importante, l’ennesimo firmato da Silvio Berlusconi, che ci ha messo i soldi, e Adriano Galliani, che ha criptato la trattativa dietro frasi di rito e smentite continue. Sulla carta il Milan ha l’attacco del futuro: assieme a Balotelli ci sono Stephan El Shaarawy, il ventenne più forte del mondo, e Mbaye Niang, altro talento d’oro appena maggiorenne, che nelle movenze ricorda proprio Balotelli. Senza contare Bojan Krkic, coetaneo di SuperMario che però dovrà essere riscattato a circa 15 milioni di euro. C’è però sempre qualcuno che mugugna: al di là delle legittime riserve su Balotelli, che non ha ancora messo la testa a posto, qualcuno pensa che con i venti milioni versati al Manchester City si potevano migliorare gli altri reparti, soprattutto la difesa che ha spesso mostrato problemi in questa stagione. Per commentare il passaggio di Balotelli dal Manchester City al Milan ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus e personaggio storico del nostro calcio. Ecco le sue impressioni:
Direttore, cosa ne pensa del ritorno di Balotelli in Italia e al Milan? Balotelli è un campione, va solo un pò “addomesticato”, ma resta un campione e i giocatori come lui fanno sempre bene alle squadre di calcio.
Crede che il Milan sia la squadra giusta per “addomesticarlo”? Diciamo che è la società giusta per essere messo in squadra e dare un contributo importante. Il ragazzo è giovane: il fatto più importante è che sia un campione, quello che fa fuori dal campo viene dopo.
L’acquisto di Balotelli ha un grosso valore tecnico, ma sembra avere anche una portata “elettorale” per il presidente Berlusconi: cosa ne pensa? Questo bisogna domandarlo agli elettori (ride, ndr). Chiaramente farà presa sui tifosi milanisti, su questo non c’è dubbio. Inoltre è un colpo vero, perché è l’unico giocatore di qualità che si è mosso in questo mercato, almeno fino ad ora.
Colpo vero, su questo non ci piove. Ma è quello di cui il Milan aveva più bisogno? C’è chi pensa che un acquisto in difesa fosse più urgente… Questo è un altro discorso, che coinvolge tutta la squadra. Credo che sarebbe stato opportuno costruire un centrocampo un pò più giudizioso, con qualcuno che sappia dettare i tempi alla squadra e metta gli attaccanti nelle condizioni di andare in gol. Il Milan ha qualche problema di riferimento in questo senso, basti pensare anche ad El Shaarawy.
In che senso?
Il Faraone ha segnato 15 gol: se li guardiamo in molti casi va a prendersi la palla a metacampo e poi a segnare. Se non fa gol invece l’azione è finita perché non dà la palla a nessuno: questo gioco deve essere modificato. Credo che si debba fare un monumento ad Allegri per quello che ha ottenuto sino ad ora.
Per quanto riguarda la difesa invece? E’ inutile dire che i due centrali lasciano a desiderare. Hanno le stesse caratteristiche di lentezza, e il problema viene fuori nel momento in cui il Milan attacca e non riesce a rientrare con la sveltezza necessaria. E soprattutto, quando incontra giocatori piccoli, come Giovinco tanto per fare un esempio, la difesa del Milan si può trovare in notevole difficoltà.
(Carlo Necchi)