Robinho sembra ora più che mai lontano dal Brasile e in questo momento le trattative per la sua cessione in questa finestra di mercato si sono interrotte. In questo momento, perché c’è da giurare che Adriano Galliani non abbia alcuna intenzione di cedere sulla via del rinnovamento del Milan che passa attraverso dolorose “potature” per permettere a nuovi germogli rossoneri di sbocciare. Ma certamente non siamo di fronte a Tafazzi (peraltro impersonato da un noto tifoso dell’Inter) e quindi Galliani non si muoverà “ad ogni costo”. La situazione è semplice: Robinho è un giocatore che vale, tecnicamente per il Brasile è ancora un lusso, visto che a differenza di tanti campioni che sono tornati a giocare in club verdeoro lui è ancora atleticamente prestante, integro fisicamente e nel fiore della sua carriera calcistica, potendo fornire un mix di esperienza e freschezza che pochi “cavalli di ritorno” potrebbero vantare. Il problema è che con il mondiale alle porte i club carioca hanno un’arma in più notevole da giocarsi nei confronti del giocatore. Manu Menezes non è più ct del Brasile per cui Robinho riparte alla pari con tanti altri attaccanti che – infortuni a parte – hanno già il loro appeal in patria e certo maggiore notorietà visto il momento di appannamento del Milan a livello internazionale. Proprio su questo punta forte il tecnico del Santos, meta che sarebbe la preferita di Robinho “ha un ingaggio alto, certo la sua voglia di tornare facilita la trattativa, ma dovrà cedere qualcosa sui suoi guadagni: se vuole il posto fisso in nazionale deve investire su di sè”. Insomma, il colpo “proibito” è stato lanciato. Il Milan dal canto suo non cede e ha fissato il prezzo del cartellino a 10 milioni di euro. Che poi il Santos ne offra nove o sette la differenza non esiste. Perché se non ne offre dieci Binho resta a Milanello. E’ partito quindi un braccio di ferro tra la società, spalleggiata dall’agente Mino Raiola, e i possibili compratori. Si è tentata la classica strada dell’asta, ma è naufragata. Il Flamengo si è sfilato quasi subito e l’Atletico Mineiro ha fatto anche “di peggio” dichiarando di non aver mai fatto un’offerta al Milan per il giocatore. “Anzi, offriamo 0, se lui vuol venire bene, siamo pronti ad accoglierlo” ha sentenziato il presidente dell’Atletico Mineiro Alexandre Kalil. Una trattativa che non è mai interessata, secondo Kalil, e che certo non sarà utile per il Milan come pressione sul Santos. Una cosa è sicura però, Mino Raiola e Adriano Galliani avranno molto da chiacchierare sul volo di ritorno in Italia che prenderanno dal Brasile e una strategia certamente la stanno già discutendo. Non ci dimentichiamo che la partenza di Robinho era stata ventilata già durante il mercato estivo, è stata frenata per mancanza di una seria proposta di acquisto e che il Milan si è affidato al miglior “liquidatore” sulla piazza: Mino Raiola. Insomma, se tecnicamente la partenza di Robinho sarebbe un brutto colpo, visto che Bojan Krkic non sembra aver le carte in regola per sostituirlo, di certo Binho andrà via solo per accasarsi in Brasile. Alle condizioni di Galliani.



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