Il Milan vince 2-1 in casa col Siena soffrendo più del dovuto, e torna a lavorare sul mercato. Galliani ha “confermato” Robinho che resterà in rossonero almeno fino a giugno. La società di Via Turati, ceduto Pato al Corinthians, cercherà ora di puntare con decisione su un rinforzo in attacco e, nonostante le smentite del presidente Silvio Berlusconi, avrebbe fatto più di un pensierino a Didier Drogba, attaccante ivoriano dello Shanghai ed ex Chelsea. Sul giocatore già dall’estate scorsa c’è anche Antonio Conte, che come il collega Allegri, ha deciso di non scoprire le carte e di allonatnare ogni trattativa da occhi indiscreti. Il Milan farebbe l’operazione Drogba solo a costi ragionevoli: contratto di un anno e mezzo a 4 milioni a stagione. Difficile che l’ivoriano possa accettare. Ma per il Milan non è l’opzione numero uno. E’ vero che è stato posticipato a giugno l’addio di Robinho, ma il suo manager, Mino Raiola, non si dà per vinto e, spinto da Galliani, sta provando a riaprire da subito la pista Santos. La chiave potrebbe essere questa: non più i 10 milioni richiesti dal Milan, ma 7 più premi legati al rendimento del calciatore in modo da raggiungere, nel giro di due anni, i 10 milioni  iniziali richiesti dai rossoneri. Nel caso in cui il blitz di Raiola non dovesse andare in porto, Allegri avrebbe a disposizione fino a giugno un giocatore che in attacco può fare del male, e che, giocando con continuità, potrebbe vedere accrescere il proprio valore e trovare altri estimatori pronti a puntare su di lui. Come abbiamo già avuto modo di raccontare su ilSussidiario, un discorso delicato riguarda Kevin Prince Boateng, protagonista del famoso gesto di lasciare il campo durante l’amichevole con la Pro Patria per insulti razzisti. E’ ormai assodato che il giocatore voglia lasciare il Milan e che, come abbiamo anticipato ieri, l’ultimo gesto eclatante sia stato anche un modo involontario per preparare il terreno a una cessione immediata. Questo sarebbe il disegno di Boateng, pronto a riabbracciare i suoi due ex compagni di squadra, e grandi amici, Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic. Ancelotti, Leonardo e persino lo sceicco sarebbero pronti a definire questa operazione. Il Milan, non ha nulla in contrario, vista anche la prestazione scialba e irritante di ieri col Siena. In più riuscirebbe ad alleggerire ulteriormente il monte ingaggi. Però i tempi tecnici per questa trattativa non ci sono. Anche ieri a San Siro, dopo la partita di ca,mpionato, ci sarebbe stato uno scambio di battute tra il ghanese e i vertici del Milan che avrebbero chiesto spiegazioni delle tante voci che girano sulla sua volontà di andarsene da Milano. Alla fine giocatore e società hanno deciso di proseguire il rapporto fino a fine campionato per poi dirsi addio con reciproca soddisfazione a giugno. Il Milan punta ad ottenere dal Psg, nel caso, una contropartita tecnica che potrebbe essere Javier Pastore. Giocatore, di classe, ha già dimostrato tutto il suo talento in Italia ed è ancora giovane. Avrebbe tutte le carte in regola per piacere a Berlusconi. Sull’ingaggio nessun problema: il fantasista viene da due stagioni non al top e sa di doversi rimettere in discussione. Portarlo a Milanello ora, in una situazione tecnico-tattica di squadra ancora deficitaria, vorrebbe dire con molta probabilità bruciarlo. E il Milan non vuole correre questo rischio. A questo punto l’obiettivo numero uno per gennaio rimane sempre Mario Balotelli, attaccante italiano del Manchester City che vive un rapporto non certo ottimale con il manager Mancini. SuperMario non è particolarmente apprezzato dal presidente Berlusconi, soprattutto per quanto riguarda il lato umano e caratteriale. Ma Balotelli piace (e molto) ad Allegri che già pregusta la coppia con El Shaarawy. Difficile però che l’operazione si possa chiudere già in questo mese: gli sceicchi del City stanno monitorando attentamente la situazione interna allo spoglaitio della loro squadra e vogliono capire se la situazione tra Mancini e la punta della Nazionale è almeno apparentemente sanabile. Ad oggi, le immagini dello scontro fisico tra il giocatore e il tecnico italiano hanno fatto crollare il prezzo del cartellino. Stiamo parlando di un investimento importante per il City che non vuol vederlo volare via. Mancini ha ricominciato l’opera di “ricostruzione mediatica”, ora toccherà a Mario. Il Milan rimane alla finestra. E’ disposto a prenderlo in prestito a gennaio con l’obbligo di riscatto fissato a 18 milioni, la stessa cifra che investì su Ibra, che viveva una situazione tumultusoa con Guardiola al Barcellona. Gli sceicchi hanno preso appunti ma…



Vorrebbero provare a ricucire lo strappo e a rivalorizzare in casa il loro investimento per poi disfarsene a giugno a ben altre cifre. Bisognerà vedere quanto vorrà collaborare Balotelli. Del resto, il problema del rendimento sul campo dipende tutto da lui. Il Milan aspetta, senza fretta, consapevole che Super Mario può essere un’occasione economica e tecnica. Berlusconi sogna già di regalare ai suoi tifosi il tandem Balotelli-El Shaarawy che potrebbe essere anche la coppia della Nazionale italiana ai Mondiali del 2014, visto che sono i migliori giovani di talento del nostro paese. Anche Prandelli vedrebbe bene questa soluzione soprattutto per la sua giovane Italia.

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