Il futuro di Christian Abbiati non sarà a Milanello. Ormai è un dato di fatto: la società ha già deciso che il ruolo di portiere già a partire dalla prossima stagione sarà affidato a Gabriel, che recentemente ha fatto il suo esordio in Serie A (contro l’Udinese) mostrando buone doti che aveva già fatto vedere nell’amichevole, pur disastrosa per la squadra, giocata a Caen. Abbiati è arrivato a fine ciclo: 36 anni, dopo una vita nel Milan (13 stagioni, inframmezzate da 3 anni di prestito) andrà altrove a chiudere la carriera. E, stando a quanto riporta il sito 4-4-2.com, il futuro di Abbiati potrebbe essere comunque prestigioso. Ci sarebbe infatti la Lazio sulle tracce del portiere: i biancocelesti naturalmente puntano su Federico Marchetti, ma il portiere veneto è ambito da tante squadre (tra cui, come abbiamo riportato, proprio il Milan) e il presidente Claudio Lotito potrebbe decidere di monetizzare dalla sua cessione, andando poi a prendere un estremo difensore di sicuro affidamento e per altro a parametro zero, cosa che permetterebbe anche di salvaguardare il bilancio. Un’operazione fattibile: per Abbiati sarebbe la destinazione giusta, con la possibilità di giocare ancora in una piazza importante e magari in Europa (ma dipenderà dall’esito di questa stagione). Si vedrà: per ora è solo un’ipotesi, presto potrebbe diventare qualcosa di più.



Quale sarà l’erede di Abbiati? Una domanda che i tifosi del Milan si stanno ponendo in questi giorni e a cui stanno cercando di dare una risposta gli addetti ai lavori. La scelta più semplice sembrerebbe ricadere sul giovane e promettente Gabriel, talento brasiliano che ha curato la porta contro l’Udinese in maniera egregia, e che se la vedrà con Amelia per la sfida di domenica pomeriggio. In via Turati osserveranno con attenzione il sudamericano ma nel contempo sonderanno altre piste per individuare un possibile papabile per la porta del futuro. Nelle ultime ore è spuntato il nome di Simone Scuffet, giovanissimo portiere classe 1996, nazionale italiano Under-17 in forza all’Udinese. Acquistato dai friulani durante lo scorso mercato estivo, il giovane ragazzo di Udine si sta mettendo in mostra in allenamento e con la nazionale di categoria, ed avrebbe attirato su di se l’interesse degli osservatori delle big. In caso di acquisto da parte del Milan, difficilmente vedremo Scuffet in prima squadra, vista l’inesperienza e la giovane età.



Molto meglio puntare su Federico Marchetti, portiere della Lazio e secondo di Buffon in Nazionale, probabile “primo” viste le recenti incertezze del guardiano della Juventus. In estate potrebbe fare le valigie soprattutto se in casa biancoceleste giungesse un’offerta interessante, e il Milan è storicamente una delle squadre più interessate all’ex Albinoleffe. Fra i vari candidati continua ad esserci anche Iker Casillas, in campo mercoledì sera contro la Juventus, e pronto a cambiare squadra qualora dovesse tornare in panchina con continuità. Ter Stegen è invece il sogno: il nazionale Under-21 del Borussia Monchengladbach ha il contratto in scadenza al 30 giugno del 2015 ma su di lui vi è in pressing il Barcellona, in cerca di un post-Valdes. Attenzione infine a Sommer, ottimo estremo difensore del Basilea, nazionale svizzero, anch’egli con il contratto in scadenza nel 2015.



Il protagonista un po’ a sorpresa di Milan-Barcellona è stato Robinho. L’attaccante brasiliano ha segnato il gol dei rossoneri durante la delicata partita di Champions League, e dato vita ad una grande prestazione, risultando alla fine il “man of the match” dell’incontro. Una rinascita forse inattesa dal popolo milanista che vedeva in Robinho, nonostante il contratto rinnovato soltanto poche settimane fa, un giocatore ormai sulla via del tramonto. «Ammetto di aver vissuto un lungo periodo pieno di dubbi – confessa l’attaccante rossonero stamane ai microfoni de il Corriere dello Sport – io ho deciso di restare al Milan, da qui non mi muovo. Ho rinnovato il contratto per 3 anni proprio per questo». Niente Santos quindi, società che ha solamente sfiorato in estate e che rimane nel cuore dello stesso Robinho. L’ex City ammette comunque che le tentazioni brasiliane continuano tutt’ora: «Quando gioco male una partita mi cercano, ma da qui non me ne vado, non mi manca niente. Sul ritorno al Santos ho messo una pietra sopra, almeno fino a quando avrò il contratto (scadenza 30 giugno 2015; ndi) con il Milan».

Un’esplosione di Robinho merito anche di Ricardo Kakà. Il numero 22 rossonero è storicamente un grande amico di “Binho”, e quest’ultimo ha ammesso di aver provato a fare di tutto durante il gennaio del 2013, quando Ricky fece visita a Milano e si parlò di probabile ritorno: «Io e Ricky siamo stati sempre in contatto in questi anni, non ci siamo persi di vista. Io ho fatto il possibile per riportarlo al Milan. Sono contento che sia ancora qui con noi». Robinho ora sorride e guarda caso, sia lui quanto Kakà sono stati i migliori in campo contro i catalani. L’ex attaccante del Real Madrid e del Manchester City aveva forse bisogno di una motivazione, di una spunta in più, e l’ha trovata proprio nel 22 rossonero, acclamato a San Siro e protagonista contro il Barcellona, come ai vecchi tempi. C’è spazio anche per un ultimo pensiero nostalgico di Robinho: «Zlatan di nuovo a Milano? Sì, non sarebbe male: Ibra e Balo in avanti, io e Kakà insieme un pochino più dietro…». Sarebbe davvero un poker d’attacco fenomenale.