Secondo quanto riportato dal noto giornalista, opinionista ed esperto di mercato Alfredo Pedullà, intervistato a Football Clan su SportUno, a parte i discorsi legati ad Adil Rami e Keisuke Honda (il primo è ufficiale, mentre per il secondo si dovrà attendere ulteriormente), il calciomercato del Milan sarà ancora un rebus: “Il Milan è un triplo punto di domanda. Rami e Honda sono due colpi già messi a segno e forse potrà fare qualcosa in mezzo al campo, ma, come sappiamo, tutto è legato ai possibili cambiamenti dirigenziali e tecnici. Il campionato è ormai compromesso, bisogna fare strada in Europa e avere al limite l’obiettivo di vincere la Coppa Italia. Il Milan deve ripartire da capo, azzerare tutto per risolvere problemi che ormai sono noti a tutti. Per quanto riguarda l’ipotesi di affidarsi a Devis Mangia come allenatore, Pedullà si è dimostrato piuttosto scettico: “E’ un ottimo allenatore a cui auguro ogni bene, ma al momento non credo che ci sia un tecnico che possa far fare un’inversione a U a questa squadra”. L’unica strada percorribile, dunque, almeno per quanto riguarda il parco giocatori, sarebbe quella di recuperare tutti gli infortunati, fare cassa con i cosiddetti “rami secchi” ed investire il budget a disposizione, non per forza in top player, ma in acquisti funzionali al progetto, ovvero creare quel giusto mix di giocatori affidabili (magari presi anche a parametro zero o a prezzo di saldo) e di giovani promesse pescate dal vivaio o nel resto del Mondo. Insomma, un po’ come ha fatto la Juventus tre anni fa dopo due settimi posti consecutivi, oppure l’Inter dopo la sciagurata stagione come quella scorsa, passata sotto la guida tecnica di Andrea Stramaccioni



Galliani potrebbe iniziare una nuova avventura lontano dal Milan al termine della stagione in corso. Ci svela dove, il noto giornalista e tifoso rossonero, Brambati, intervistato dai nostri microfoni in esclusiva. Per l’agente Fifa Maio, invece, Balotelli potrebbe rischiare il posto: ecco le sue parole in esclusiva a IlSussidiario.net.



E’ stato confermato sulla panchina del Milan Massimiliano Allegri, ma come si suol dire in gergo, il Conte Max è il classico “Dead man walking”, un morto camminante. La permanenza dell’ex Cagliari a Milanello sarà infatti sotto continuo esame, a cominciare dall’amichevole in programma domenica 16 novembre. I rossoneri se la vedranno a Berna, in Svizzera, contro la squadra di casa, una sfida organizzata per fare mettere un po’ di minuti nella gambe al neo-acquisto Adil Rami, sbarcato poche settimane fa a Milano ma impossibilitato a scendere in campo fino al prossimo gennaio. La trasferta in terra elvetica sarà un nuovo esame per Allegri che dovrà evitare il ripetersi di alcune note figuracce proprio in amichevole, per ultime, la sfida in famiglia contro il Milan Primavera (persa dalla squadra del Conte Max), e la gara in Francia contro il Caen. Allegri dovrà quindi dimostrare una forte tenuta psicologica, mai come in questo periodo. Lo step successivo sarà la gara interna contro il Genoa in programma il 23 novembre a San Siro. Anche in quel caso bisognerà evitare una sconfitta (e possibilmente anche un pareggio), visto che i tifosi sono pronti ad una nuova aperta contestazione dopo i cori non proprio ortodossi intonati domenica pomeriggio al Bentegodi di Verona.



Si continuerà quindi con la trasferta in Scozia contro il Celtic e via discorrendo. Sarà un appuntamento a tappe in cui i vari pretendenti per la panchina del Milan staranno a guardare il lavoro del Conte Max, continuamente sotto esame. Fra i vari candidati attenzione all’idea Shevchenko, uno degli storici pupilli del presidente Silvio Berlusconi, che ultimamente ha fatto visita a Milanello. A breve prenderà il patentino di allenatore e potrebbe essere l’ex stella della nazionale ucraina il traghettatore a sorpresa per portare il Milan fino al termine della stagione, affidandolo poi ad un altro tecnico. I prescelti continuano ad essere due: Clarence Seedorf, altro uomo del presidente, e Pippo Inzaghi, forte candidato dell’ad Galliani quanto di Barbara Berlusconi.

Spunta un interessante retroscena di mercato con protagonista il Milan e Stephan El Shaarawy. Stando a quanto riportato nelle ultime ore dai principali media sportivi, il Faraone avrebbe potuto cambiare squadra in vista del mercato di riparazione del prossimo gennaio. Molteplici conferme parlano infatti di un tentativo di ri-acquisto da parte del Genoa, ex squadra proprio del Piccolo Faraone. La situazione è molto semplice e delineata: complice il lungo infortunio e alcune scelte tecniche, l’attaccante italo-egiziano non ha praticamente messo piede in campo in questo inizio di stagione e Enrico Preziosi, patron del Grifone e grande amico dell’amministratore delegato rossonero Adriano Galliani, avrebbe provato a chiedere il giocatore in prestito, magari per sei mesi, per poi riconsegnarlo a Milanello a fine stagione rigenerato. Niente da fare, il Milan ha detto no, anche perché fra poche settimane El Shaaawy dovrebbe essere finalmente abile e arruolabile. Se tutto andrà per il verso giusto, fra oggi e domani verranno effettuati nuovi accertamenti che dovrebbero certificare il 23 come data del possibile rientro in campo, guarda caso, proprio la sfida in programma a San Siro fra i rossoneri e il Genoa.

Gli affari con il Genoa, comunque, non si esauriscono ad El Shaarawy. Notoriamente le due società sono molto amiche e con grande probabilità questi intimi rapporti mercantili potrebbero proseguire anche in occasione dell’inizio 2014. Nel mirino del Milan continua ad esservi Francesco Lodi, ex regista del Catania, chiuso al Marassi dalla rinascita di Matuzalem. L’ex rossoazzurro potrebbe quindi fare le valigie in inverno e il Diavolo è alla finestra, bisognoso di un innesto di qualità in mezzo al campo come appunto Ciccio Lodi. Il Milan potrebbe offrire il cambio i cartellini di Mbaye Niang e di Jherson Vergara, entrambi in disuso a Milanello e pronti a fare esperienze altrove per mettere minuti nelle gambe. Si tratterebbe naturalmente di una doppia cessione temporanea, con la formula del prestito, visto che Galliani non intende perdere a titolo definitivo i due baby.