Cosa sta succedendo e succederà al Milan? Se lo chiedono in tanti e in primis i tifosi rossoneri, che nel frattempo invocano acquisti all’altezza per aggiustare la squadra. A gennaio sarà disponibile Adil Rami e probabilmente anche Keisuke Honda, rinforzi per difesa e centrocampo. Le indiscrezioni però si muovono più in direzione societaria: Adriano Galliani sembra al passo d’addio, Barbara Berlusconi sta pianificando il futuro ma è ancora chiaro in quale modalità. Si parla di nuovi dirigenti, l’ultima ipotesi è Pietro Leonardi del Parma, ma la futura suddivisione dei poteri potrebbe investire più persone. Per parlare del momento del Milan ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva l’agente FIFA Claudio Pasqualin, decano tra i procuratori italiani.



L’ultimo nome per il Milan è Pietro Leonardi: per il post Galliani Barbara opterà per un solo rimpiazzo e su più figure? Non credo alla possibilità di una “dittatura” alla Galliani, o di un solo uomo al comando per meglio dire. Barbara Berlusconi valorizzerà l’idea di un team, di un lavoro di gruppo. In questo contesto potrà poi distinguersi un primus inter pares, e questo potrebbe essere anche uno come Leonardi o come Pradè della Fiorentina. 



La carica unica che Galliani ricopre da anni sarà quindi smembrata? Sempre che Galliani venga allontanato, il nuovo Milan non potrà avere la pretesa di sostituirlo singolarmente. Proprio questo sta alla base del cambiamento in vista: la società cercherà uno stile diverso, più basato sul lavoro di gruppo. Questo anche per i naturali limiti che Barbara ha come dirigente: è ancora giovane e si farà aiutare da più appoggi. 

Quanto ad Allegri, crede anche lei che le strade si separeranno? La mia sensazione è questa, Allegri non resterà alla giuda del Milan, perlomeno non nella prossima stagione. Quanto all’esonero prematuro ci credo ancora poco, anche se poi devono arrivare risultati.



Per il passaggio di testimone si fanno molti nomi: quale le sembra più plausibile? Tutte le candidature ipotizzate sono adatte, dal”uomo di casa” Donadoni fino a Prandelli. Ma al momento il favorito è Seedorf, perché Silvio Berlusconi lo apprezza molto: per questo si può considerare privilegiato rispetto agli altri.

Quanto alla rosa a gennaio sarà rinforzata con Rami e quasi sicuramente Honda. Basteranno per un miglioramento tangibile? 

Sinceramente non credo. Bisognerà verificare la compatibilità tra Honda e Kaka, che ha ricordato di non voler lasciare il ruolo di treqaurtista. Per la difesa Rami è un buon giocatore ma non il massimo: per il salto di qualità del reparto servirebbe un altro centrale, di livello più alto.

El Shaarawy è sparito dai radar: motivi solo fisici o c’è sotto un recupero psicologico? Non credo ad un lavoro psicologico di Allegri con El Shaarawy, il miglior rimedio anche a livello mentale sarebbe dargli una maglia da titolare. Mi sembra che Allegri sia restio a farlo giocare, diciamo che non è più tra i suoi primi estimatori.

Tra i vostri assistiti c’è Criscito, che ha recuperato la nazionale. Potrebbe desiderare il ritorno in Italia, magari proprio al Milan che ne avrebbe bisogno? La premessa è sempre la stessa. Criscito si trova bene in Russia non solo perché gioca per traguardi importanti, ma anche perché ha un buon contratto con lo Zenit. Detto ciò a giugno tutto è possibile. Al momento non ci sono lavori in corso.

(Carlo Necchi)