Parole che si incrociano, apparentemente per il bene del Milan ma non necessariamente in una direzione univoca. Partiamo dal presidente, ad oggi il punto più certo: Silvio Berlusconi ha fatto un accenno significativo alla squadra rossonera, durante la conferenza stampa tenuta per il processo Mediaset. Queste le dichiarazioni dell’ex Primo Ministro: “Sono costretto a restare in campo nonostante abbia molti hobby tra cui uno che si chiama Milan Associazione Calcio, che in questo momento avrebbe bisogno che io rimanga“. Ancora non è chiaro se e quando Adriano Galliani, storico uomo di fiducia del presidente, lascerà la società dopo tanti anni di servizio; eppure Silvio Berlusconi sembra non avere nessuna intenzione di mollare, nè in politica nè tantomeno la presidenza del Milan. La figlia Barbara è in rampa di lancio e probabilmente sarà lei il volto nuovo del club rossonero; nel frattempo la dirigente ventinovenne ha mandato un messaggio alla squadra, breve ma intenso come si suol dire, riportato dall’agenzia ANSA: “Date tutto quello che avete per il passaggio del turno in Champions League“. Su cui poggia una fetta del futuro prossimo rossonero: l’accesso agli ottavi di finale garantirebbe altri milioni di euro. Poi ci sarebbe anche l’allenatore: Massimiliano Allegri cammina in bilico tra due proprietà e con una squadra che vacilla. Intervistato da SkySport prima della conferenza stampa al Celtic Park, il mister rossonero si è mostrato sicuro sul suo prossimo futuro: “Gennaio? Non vedo perché non ci dovrei essere, è normale che l’allenatore è messo in discussione quando non arrivano i risultati. Quest’anno mi aspettavo di più, così non è stato, è inutile piangerci addosso e guardare avanti. Il lavoro dell’allenatore è sempre lo stesso, cercare di fare risultati che sono quelli che contano“. Effettivamente una vittoria, che manca da 6 partite ufficiali (5 in Serie A e 1 un Champions League), farebbe bene a tutti per ritrovare un pò di serenità. Allegri ha infine manifestato il suo disappunto riguardo al ritardo di Mario Balotelli all’ultimo allenamento, ma non tanto per il fatto in sè quanto per la fuga di notizie: “Di solito le cose le sbrigo da solo, un ritardo in un allenamento può capitare, dispiace che vengano fuori certe notizie. Nei miei tre anni e mezzo di Milan non è la prima volta che un giocatore arriva in ritardo. Vengono fuori delle notizie da dentro lo spogliatoio che non dovrebbero venir fuori e sono molto arrabbiato“.



Con ogni probabilità, da qui a fine stagione almeno uno tra Marco Amelia, Fernando Coppola e Christian Abbiati farà le valigie per far spazio al giovane Gabriel; le cessioni potrebbero però essere due, perché Coppola è in scadenza di contratto mentre Amelia dovrebbe preferire un’altra destinazione, per ritrovare un impiego regolare. Il Milan rischia dunque di ritrovarsi il prossimo 1 luglio con solo un portiere in rosa, il brasiliano Gabriel per l’appunto. Da tempo si parla di un possibile interessamento per Iker Casillas, che ormai è titolare solo in coppa al Real Madrid. L’attuale contratto del portiere spagnolo scade nel 2017: le intenzioni dello staff di Ancelotti non sono ancora del tutto chiare, ma nel frattempo va annotato l’interessamento del Manchester City. La squadra blu di Manchester si sta guardando attorno dopo i recenti passaggi a vuoto del portiere titolare Joe Hart (26 anni, contratto fino al 2016); quest’ultimo, numero 1 dei Citizens dal 2010, sta alternando prestazioni ottime ad altre negative, offrendo una sicurezza relativa. Non a caso nelle ultime partite l’allenatore Manuel Pellegrini ha promosso la riserva, il rumeno Costel Pantilimon: per l’anno prossimo potrebbe volere di più. Casillas farebbe sicuramente al caso del Manchester City, che segue anche Willy Caballero del Malaga (“ex” di Pellegrini) che  però prima deve chiarire la posizione di Hart. Il Milan, consapevole dell’occasione-Casillas: se i portieri migliorano come il vino l’estremo difensore iberico ha davanti ancora più anni di carriera. In ogni caso, il capitolo portieri del Milan è ancora circondato da un alone di mistero, così come i possibili sviluppi societari. 



Questo pomeriggio il Milan è partito dalla Malpensa per Glasgow, dove domani sera giocherà contro il Celtic una decisiva partita di Champions League, e il gruppo era guidato da Adriano Galliani. Per il vice-presidente vicario ed amministratore delegato della società rossonera questi sono giorni difficilissimi, e ha fatto molto rumore la sua assenza dal pranzo di Milanello, al quale invece ha partecipato Barbara Berlusconi. Sembra ormai molto vicino un suo addio anticipato al Milan, ma Galliani parlando con i cronisti in aeroporto non ha voluto sbilanciarsi sui temi societari: “Il mio umore è ottimo e abbondante”, ha dichiarato, e al giornalista che gli ha chiesto se lascerà subito ha risposto: “Fatta la domanda si dia lei una risposta”. Si passa allora ai temi di campo, e qui nell’occhio del ciclone c’è Mario Balotelli. L’attaccante non segna da quasi due mesi, ora non riesce più nemmeno a farlo su rigore, appare demoralizzato ed è pure arrivato in ritardo agli allenamenti sia ieri sia oggi, eppure Galliani lo difende: “Il ritardo? Non lo so, l’allenamento era alle 11.30, lui è arrivato prima delle 11. Non so i tempi del pre-allenamento. Chiedete all’allenatore se bisogna arrivare un’ora o mezz’ora prima dell’allenamento. Mal di pancia? Che mi risulta no, speriamo di no. Il suo momento? E’ incredibile questa storia dei rigori. Tutti a dire che era il più grande rigorista del mondo, ventuno rigori di fila poi ne sbagli due consecutivamente. E’ il calcio, prendiamolo così. Rimane al Milan? Rimane al 101%. Titolare domani? Credo che partirà titolare a quanto mi risulta, è il nostro centravanti titolare nella buona e nella cattiva sorte”. Galliani prova a spostare di nuovo l’attenzione sul Celtic, partita in effetti fondamentale per il futuro europeo dei rossoneri: “Il risultato contro il Celtic dipende da noi, ma anche da cosa farà l’Ajax contro il Barcellona. Ora penso a Glasgow. Il Milan tradizionalmente fa bene in Champions League, che abbiamo disputato undici volte negli ultimi dodici anni”. Ma i temi più caldi sono altri, a partire dalla contestazione dei tifosi: “Mi è dispiaciuto. Kakà non ha fatto né bene né male a parlare con gli ultrà. Mi hanno pregato due ufficiali della forze dell’ordine. Ho aderito a una richiesta esplicita della Polizia”. Inoltre preoccupano le condizioni di due giocatori chiave come Mattia De Sciglio e Stephan El Shaarawy: “Stanno recuperando e comunque sono incedibili. Per Stephan mi ha chiamato un noto allenatore italiano all’estero, e con gentilezza ho detto di no”. Pur senza fare nomi, sembra chiaro che il riferimento sia al tentativo di Roberto Mancini per portare il Faraone al Galatasaray. Infine, Galliani ha pure delineato le priorità del Milan per il prossimo calciomercato: “Abbiamo le idee chiare: uno è un difensore, l’altro una mezza punta, un attaccante esterno”. Ma sarà ancora lui a guidare la società operativamente dopo Natale?



Clamorosa indiscrezione proveniente dalla Spagna. Secondo quanto riportato da El Mundo Deportivo, infatti, il Milan sarebbe pronto a fare follie per arrivare ad acquisire le prestazioni di Jorge Resurrección Merodio, meglio noto come Koke, ovvero il fiore all’occhiello dell’Atletico Madrid “dei miracoli”. Il trequartista spagnolo classe 1992 sta impressionando gli addetti ai lavori, tanto che Vicente Del Bosque gli ha già permesso di ritagliarsi un notevole spazio anche all’interno della Nazionale campione del mondo, già di per sé colma di fuoriclasse in ogni reparto. Tanti elementi però sembrano non giocare a favore dei rossoneri: in primis la concorrenza di squadre come Barcellona (richiesto espressamente dal Tata Martino), Arsenal e Manchester United, tutti club che più appetibili sia a livello economico che a livello europeo (ad oggi, il Milan non sarebbe nemmeno qualificato all’Europa League), in secondo luogo, la clausola rescissoria di 35 milioni inserita del proprio contratto la scorsa estate al momento del prolungamento fino al 2018. Il Diavolo, considerato il periodo di crisi tecnica e generazionale, difficilmente potrebbe spendere tale cifra solamente per un giocatore, quindi la trattativa potrebbe essere ipotizzabile solo in caso di un eventuale entrata in società di soci stranieri, oppure nel caso di una cessione illustre, come ipotizzato qualche giorno fa quando avevamo accennato al possibile scambio con il Chelsea tra Romelu Lukaku e Mario Balotelli, più, ovviamente, un conguaglio a favore della famiglia Berlusconi.

Il suo nome è stato accostato parecchie volte al Milan per succedere a Massimiliano Allegri sulla panchina rossonera, ma per ora questi sono solo rumors, anche perché Clarence Seedorf resta un giocatore del Botafogo. Il centrocampista olandese, però, ha dichiarato di non sapere ancora quando smetterà considerato che ama molto il suo lavoro; attraverso i microfoni di extra.globo.com, ha già fatto intendere d’avere le idee chiare su quello che sarà il suo futuro una volta appesi gli scarpini al chiodo: “Colui al quale mi ispiro, anche se non appartiene al mondo del calcio, è Phil Jackson (coach dei Chicago Bulls di Michael Jordan e dei Los Angeles Lakers di Kobe Bryant, ndr). Gli ho chiesto di incontrarci per parlare. Con lui i migliori atleti del mondo, compreso Michael Jordan, facevano meditazione ed accettavano certi valori, anche spirituali diffondendoli anche fra i più grandi dell’Nba. Ha costruito gruppi speciali che hanno fatto la storia del basket battendo grandi compagini”. Un chiaro messaggio alla dirigenza del Milan e, nello specifico, a Barbara Berlusconi, ovvero la designata principale a prendere il posto del padre a capo dell’organigramma rossonero, tant’è che quest’oggi ha assistito alla parte finale dell’ultimo allenamento del Milan prima della trasferta di Champions League contro il Celtic Glasgow, in modo da far sentire la propria vicinanza alla squadra in un momento così delicato, così come farà in questi giorni con il padre, motivo che l’ha indotta a non prendere parte alla trasferta.  

Rischia di divenire una polveriera il Milan. In casa rossonera i problemi non si limitano al campo visto che la situazione societaria e il mercato di gennaio, fatto soprattutto da uscite, potrebbero complicare ulteriormente la già caotica situazione di via Aldo Rossi. Nel mirino della critica delle ultime ore c’è Mario Balotelli, bomber che sembra esseri smarrito, e che viene da un inizio di stagione sicuramente non all’altezza delle aspettative. L’emblema è stato il match di sabato sera contro il Genoa durante il quale Super Mario è apparso fin da subito svogliato, senza grinta ne determinazione, sbagliando un rigore in maniera decisamente preoccupante. Nella notte successiva il tweet misterioso (“Questa è la fine”) accompagnato poi in seguito da un “Forza Milan sempre e comunque”. L’addio di Mario a gennaio non è da escludere anche perché in casa Milan si è consci che raggiungere il terzo posto e la conseguente Champions League è ormai un miraggio, e a giugno se non si cederà qualche pezzo pregiato difficilmente si riuscirà a fare campagna acquisti. Meglio anticipare i tempi in inverno, quindi, quando Balotelli può essere rivenduto ancora a buon prezzo. Sono molte le società sulle sue tracce ed oltre al solito Chelsea nelle ultime ore si registra anche un interesse del Real Madrid di Carlo Ancelotti, pronto ad accogliere l’attaccante bresciano già a gennaio.

Altro caso spinoso è quello riguardante Adriano Galliani. Nelle ultime ore il Corriere della Sera ha ribadito la possibilità di un addio anticipato dell’ad rossonero al Milan, prima dell’assemblea dei soci in programma ad aprile. La convivenza fra lo storico vicepresidente rossonero e la rampante Barbara Berlusconi sta divenendo impossibile vista la differenza di vedute e l’ad starebbe ben pensando di abbandonare il campo senza però prima ottenere la buonuscita che gli spetta, per la quale non farà sconti.

Lascerà il Milan a gennaio Mario Balotelli. Ne è fortemente convinto l’agente Fifa, Cicchetti, che ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni del futuro di questo Milan mai così in crisi.

Non migliora la situazione in casa Milan. Il pareggio di San Siro contro i rossoneri ha lasciato l’amaro in bocca fra le fila dei tifosi meneghini, che hanno dato vita ad una protesta pubblica, scontenti per queste prime tredici uscite stagionali. Il Milan sta viaggiando a ritmi da retrocessione e solo nella stagione 1981-1982, quella che si concluse con la discesa in Serie B, ha fatto peggio. La dirigenza, nonostante l’1 a 1 del Meazza contro il Grifone, ha voluto proseguire con Massimiliano Allegri ma la sensazione circolante è che un passo falso contro il Celtic a Glasgow non verrà ammesso. Il Milan ha la possibilità di rifarsi fin da subito, in una nottata di Champions speciale come appunto quella in programma domani. Una vittoria potrebbe permettere ai rossoneri di ipotecare il passaggio del turno e la qualificazione agli ottavi, rappresentando anche un’iniezione di fiducia in un periodo in cui, oltre al brutto gioco, anche la fortuna non è di certo dalla parte dei rossoneri.

Una sconfitta, invece, potrebbe rappresentare la fine per Massimiliano Allegri, che rischierebbe seriamente l’esonero, e questa volta, senza “se” e senza “ma”. Difficile infatti pensare ad un Milan che confermi il Conte Max con una situazione disastrosa in Serie A e una qualificazione Champions a rischio. Il sostituto sarebbe già pronto: si tratta precisamente di Devis Mangia, ex allenatore del Palermo ed ex commissario tecnico dell’Under-21, capace di ottenere un ottimo secondo posto agli Europei d’Israele alla guida degli “azzurrini”. Piace a tutto l’ambiente rossonero ed è fortemente sponsorizzato da Arrigo Sacchi, il cui parere conta ancora moltissimo fra le fila meneghine. Niente da fare invece per Inzaghi e Seedorf il cui sbarco sulla panchina del Milan, se mai avverrà, si verificherà soltanto in occasione della prossima estate.