Adriano Galliani ha annunciato le sue dimissioni da amministratore delegato del Milan, che si concretizzeranno dopo la prossima partita di Champions League (Milan-Ajax dell’11 dicembre) oppure dopo il derby pre natalizio (22 dicembre). Notizia sorprendente ma fino ad un certo punto, perchè nell’aria da qualche settimana. L’uomo simbolo del Milan berlusconiano, che tanto ha fatto per le vittorie recenti del club, non sarà più a capo dello staff societario rossonero. L’avvicendamento con la figlia del presidente, Barbara Berlusconi, sta per diventare ufficiale: Galliani però non ha gradito la modalità della successione e lo ha detto chiaro e tondo alla stampa. Assieme a lui dovrebbero salutare anche gli altri attuali dirigenti, in primis il braccio destro Ariedo Braida. Nel frattempo le indiscrezioni parlano di Paolo Maldini nella nuova società, come responsabile dell’area tecnica. Per parlare di questi temi ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva l’ex giocatore rossonero Daniele Daino.



Quali sono i veri motivi che hanno spinto Galliani a dimettersi? Molto probabilmente Galliani voleva chiarezza, aveva capito che l’assetto societario del Milan sarebbe stato modificato e ha anticipato tutti. Era ormai noto che la famiglia Berlusconi voleva prendere possesso direttamente di questo club.

Se ne andrà tutto lo staff dirigenziale attuale? Direi di si, è scontato che andandosene Galliani lo seguirà la gran parte degli attuali dirigenti, che in quasi 30 anni sono stati sempre gli stessi. Sarebbe assurdo che cambiando l’assetto societario rimangano i collaboratori di Galliani. Due persone molto valide a cui il Milan dovrebbe affidarsi sono Paratici, che però lavora già in una grande società come la Juventus, e Sean Sogliano, che attualmente è al Verona. 



Cosa pensa di Sean Sogliano in particolare? E’ molto valido, secondo me sarebbe il personaggio ideale per Barbara Berlusconi. Al Verona ha fatto cose fantastiche, come in tutta la sua carriera di dirigente: lui punta sulla capacità dei vari osservatori nello scoprire talenti, valorizza moltissimo  l’attività di scouting che il Milan deve recuperare, almeno così si dice.

n che modo? Sogliano ha sempre acquistato giocatori a basso prezzo e poi li fa coltivare, come i vari Jorginho, Iturbe e Martinho che stanno crescendo a vista d’occhio nell’Hellas. Potrebbe portarli al Milan anche a gennaio, su di loro c’è l’interesse di tanti club. Conosco personalmente Sogliano perchè ci ho anche giocato assieme, è veramente il dirigente migliore per entrare nel nuovo Milan.



Potrebbe andarsene anche Balotelli, molto legato a Galliani? No lui è un calciatore, lavora ad un altro livello: su di lui sono tutte chiacchiere, resterà al Milan.

Qual è la posizione di Silvio Berlusconi sulle dimissioni di Galliani?

E’ legato a Berlusconi da un’infinita gratitudine dopo il trentennio trascorso insieme. Questo affetto è reciproco, ma credo che dopo il Milan Galliani potrebbe anche andare a lavorare in un altro club. Non va dimenticato che si affaccia ai settant’anni: potrebbe anche scegliere di prendere un’altra strada, che non riguardi solo il calcio, e Berlusconi potrebbe aiutarlo in questo.

Pensa che Barbara Berlusconi possa essere un personaggio ideale per riportare il Milan ad alti livelli? Mi piace, ha personalità e il dna della famiglia Berlusconi che ha sempre fatto cose importanti a livello imprenditoriale. Diciamo che ha nel suo sangue la voglia di vincere, di primeggiare. E’ giovane e ha tanta voglia di fare, si spiega anche così il suo desiderio di prendere il posto di Galliani. Credo  che possa riportare il Milan ad alti livelli, scegliendo anche i collaboratori più giusti. Ed è anche importante per il bene del Milan che la famiglia Berlusconi rimanga al comando di questa società.

Paolo Maldini entrerà a far parte del nuovo staff dirigenziale rossonero? Per quello che ha rappresentato nella storia del Milan lo meriterebbe. Dipenderà dalla sua scelta: so che al momento del suo addio al calcio ha avuto qualche attrito con una parte di tifosi: non vorrei che questo bloccasse il suo ingresso nello staff societario. Magari invece sta solo aspettando garanzie per lavorare nel modo migliore possibile: in ogni caso se entrerà in società per lui si prospetteranno incombenze più tecniche che amministrative.

(Franco Vittadini)