Stando a quanto comunicato dall’agenzia ANSA, Barbara Berlusconi ha invocato un cambio di rotta nella gestione del Milan. E con ‘gestione’ non si intende strettamente Massimiliano Allegri, riconfermato di fresco dopo il vertice post-Fiorentina tra Silvio Berlusconi ed Adriano Galliani. La figlia del presidente, componente del Consiglio d’Amministrazione rossonero, ha sottolineato come nelle ultime due campagne acquisti la società non abbia speso poco, ma piuttosto male. E’ in soldoni lo stesso messaggio esposto dalla Curva Sud, che durante l’ultimo match di campionato ha contestato la qualità delle scelte estive con uno striscione. Le parole di Barbara Berlusconi potrebbero ricollegarsi alla voci riguardanti Paolo Maldini: si è detto che l’ex numero 3 potrebbe entrare nell’organigramma societario, con compiti anche strettamente tecnici come il sostegno a Galliani e Braida nella gestione del calciomercato. Difficile ipotizzare l’ingresso di Maldini al posto di Galliani, che sembra ancora intoccabile. 



Resta sulla panchina del Milan. Una notizia che non è per niente scontata, viste le immagini di ieri sera. Non tanto per la sconfitta interna contro la Fiorentina, quanto per come Adriano Galliani ha abbandonato lo stadio di San Siro appena dopo la rete di Borja Valero: cioè in anticipo, scuro in volto e senza rilasciare dichiarazioni. Lo hanno pensato in molti: il regno di Allegri a Milanello è terminato. E invece no: nonostante sia in bilico da più di un anno, il tecnico livornese rimane in sella ai rossoneri. Nonostante un avvio shock, da 12 punti in 11 giornate (peggio anche dell’anno scorso, quando alla stessa altezza della stagione i punti erano 14), che del resto è anche il peggior inizio in campionato dal (e a fine anno arrivò la retrocessione); nonostante ciò, Allegri è stato confermato ancora una volta. Le prime indiscrezioni erano arrivate ieri: la notizia del ritiro imminente (per la seconda volta in questa stagione) potevano essere un segnale della volontà dirigenziale, e infatti oggi, dopo un vertice dirigenziale tenutosi ad Arcore e che ha richiamato in maniera evidente quello della scorsa estate (che però aveva vissuto di altre premesse), Galliani e Silvio Berlusconi hanno deciso di non cambiare, forse “scottati” anche dai precedenti (le poche volte in cui il Milan ha cambiato non è andata decisamente bene). La fiducia al toscano, tuttavia, rimane a termine: ci sono due partite vitali per il Milan, la prima contro il Barcellona per la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, la seconda a Verona contro un Chievo ultimo in classifica, reduce da sette sconfitte consecutive e affamato di punti. Dovesse steccare le due prove, Allegri potrebbe saltare subito senza che si attenda la naturale scadenza del contratto. Insomma: ancora una volta l’allenatore rossonero è sul filo. Lo ha sempre ripetuto lui negli ultimi tempi, i risultati danno ragione ai suoi detrattori. In caso di esonero, la candidatura più forte (e forse al momento l’unica) è quella di Pippo Inzaghi, attuale allenatore della Primavera e da molti indicato come l’erede naturale sulla panchina del Milan. 

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